Lino Patruno
non ha certo bisogno di presentazioni ed anche i suoi progetti e, ancora, il fatto
di essere tra i maggiori esponenti e profondi conoscitori del jazz tradizionale.
La sua ultima opera è un live – fuori dal comune per l'alta qualità del suono –
con un ensemble di amici di vaglia, attraverso quasi quaranta anni di storia e di
jazz, puro e senza ghirigori. Da St. Louis Blues (1914) a It's All Right
With Me (1953), senza soluzione di continuità, ma con un occhio puntato al
divertissement dell'ottetto. Già, perché la cosa che traspare di primo orecchio
è che gli otto musicisti si siano divertiti e non poco nel suonare – con tecnica
sopraffina – in questo live recording; tanto per fare un esempio l'esecuzione "spanish
tinge" di St.Louis Blues (forse il brano più registrato della storia della
musica) con una doppia intro, quella tribale di Ed Metz Jr. e la successiva
a tempo di tango, si dipana in una esecuzione scoppiettante, ricca di colori e sfumature
con lo slappin' di Giacomini in bella mostra. La materia sonora che si sviluppa
sembra essere quella di una big band, ciò anche per la coesione ancestrale che vi
è tra i musicisti. Coesione che sembra ruotare intorno alle corde di Patruno,
sempre presente e mai invadente.
Un repertorio inossidabile, si diceva, che abbraccia Porter, Wood, la
coppia Marks – Simons con il trasporto di chorus della immarcescibile All Of
Me, passando per le calde note di The Nearness Of You di Carmichael-Washington
ben tributate dalla cornetta dell'ottimo Randy Reinhart (anche valente trombonista).
Un disco per tutti, ma soprattutto per coloro che dicono di "fare jazz".
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
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Data pubblicazione: 08/11/2009
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