Jamie Baum dimostra in questo disco di essere una strumentista e compositrice
dalle eccellenti qualità: un'opera dallo spessore previsto ma allo stesso tempo
sorprendente per le rinnovate emozioni che ad ogni episodio riesce ad evocare. Affiancata
da un quintetto d'eccezione dove spiccano i nomi di Dave Douglas e Kenny
Werner, la Baum fa emergere dall'insieme strumentale delle idee ben precise:
temi cantabili, morbide atmosfere alternate ad ottimi momenti di improvvisazione
– spesso molto "tirati" – tendenti ad un'espressione libera dai parametri tonali
più restrittivi. Di grande impatto la sezione ritmica formata da Drew Gress
al contrabbasso e Jeff Hirshfield alla batteria, che esalta le sue capacità
nei tempi veloci ma che sa farsi valere anche in scenari più intimi della ballad
In the offing.
Difficile annoiarsi nell'ascolto di questi brani, che si susseguono fluidamente
senza lasciare spazio alla ripetizione e alla monotonia. Così succede che ai liberi
dialoghi dei fiati in Seven side to the story
subentra il lungo monologo del flauto di Evolution.
Le costanti dei brani sono dinamismo, fantasia e maestria strumentale
che si manifestano armoniosamente nella trascinante e lunare atmosfera di
Sight unheard.
Sembra dunque superfluo sottolineare che di lavori con queste caratteristiche
oggi non se ne ascoltano molti; come lo è ribadire l'eccellenza di una musica che
merita veramente di essere ascoltata, soprattutto dagli amanti di un jazz moderno
che sa guardare avanti tenendo però sempre a mente le lezioni impartite dai grandi
Maestri del passato.
Marco De Masi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 11/11/2007
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