Gioia del Colle (BA) 18 dicembre 2004
di Alceste Ayroldi
Lo Ueffilo – Cantina a Sud di Gioia del Colle
(BA), neonato jazz club della murgia barese, ha ospitato tra le sue invitanti mura seicentesche, il trio
Nuevo Tango Ensemble, formato da
Pasquale Stafano al pianoforte, Gianni Iorio al bandoneon e Alessandro Terlizzi
al contrabbasso.
La location ben si presta ad una performance di forte impatto ritmico – armonico calibrata sul tributo al leggendario Astor Piazzolla.
Ogni esecuzione è carica di pathos ed alimenta sempre di più l'interesse del numerosissimo pubblico intervenuto da diverse zone dell'area barese. Adios nonino illumina la vena pianistica di
Stafano che tratteggia ed esalta le linee creative del bandoneon. E sono ancora le onde sonore del piano a pervadere Fugata, brano del maestro argentino ispirato a Bach, soprattutto nei nitidi dialoghi con
Iorio arricchiti arricchiti ora dal walking ora dai contrappunti del contrabbasso di
Terlizzi efficace anche con l'archetto attraverso cui ha saputo infondere
maggiore profondità al suono.
L'humus caldo del celebre jazz club si respira tutto in Michelangelo '70. La lineare esecuzione ne esalta i tratti armonici e si immerge nella ritmica creativa di Stafano.
L'arrangiamento di Oblivion lascia ben intendere quanto il trio abbia caro l'indimenticato Maestro. Il rispetto della ricerca sonora di Piazzolla viene alla luce seppur ampiamente diversificato rispetto ad esecuzioni "da manuale". L'intro di piano solo è un continuo fluttuare tra le sonorità squisitamente jazzistiche ed i fraseggi latini. L'attache robusto del bandoneon alimenta la forza interiore del brano, che si sprigiona in tutto il suo vigore nella chiosa finale.
Il concerto prosegue senza respiro: Tanguedia è irruento, un'escalation di suoni e di potenza. I rapidi cambi di ritmo si susseguono tra gli spazi bianchi e le riprese. La fusione dei suoni la fa da padrone, tra improvvisazioni jazz e vibrati elastici.
La componente jazzistica intrisa nel tango si sente ancora ne La Muerte de l'angel lì dove al martellamento di armonie classiche del piano si sovrappongono i dialoghi veementi tra il contrabbasso ed il bandoneon. E' sempre lo strumento d'origine germanica a padroneggiare Milonga Loca, brano che collega la politonalità di Piazzolla a Bartòk e Stravinsky. Ed è la mixture tra stili che esalta il suono del pianoforte, soprattutto contrapposto a quello metallico dello strumento cromatico.
L'ultimo brano in scaletta è Verano Porteno, d'alta tensione ritmica acuita dalla creatività del trio che riarmonizza anche il finale "furioso".
Il bis, d'obbligo, visto l'impeto degli astanti nel richiederlo, è Libertango. L'inconfondibile tema è sapientemente riveduto da
Stafano che ne velocizza l'esecuzione e, inzialmente, la scompone in patterns tipicamente jazz.
La carica travolgente di energia del trio ha saputo sorprendere l'ascoltatore attraverso zigzaganti percorsi improvvisativi, ma senza cercare scorciatoie. I temi, gli stili e le contaminazioni del tango sono stati rispettati in tutto il loro ancestrale intrecciarsi.