Oltremente Festival 2014 Mind, Body and Soul Improvise – I Edizione Punta Secca - Santa Croce Camerina (RG) dal 27 al 31 agosto 2014
di Gianmichele Taormina foto di Giansalvo Canizzo
Jazz d'avanguardia e rivisitazione del passato, improvvisazione istantanea e
composizione contemporanea (ma molto altro ancora), sono stati i contenuti salienti
di "Oltremente Festival 2014". La rassegna, organizzata dall'Associazione Culturale
Quattroetrentatre, si è svolta nella magnifica cornice scenografica di Piazzetta
Torre, una piccola ma confortevole banchina irregolare, punto di riferimento del
borgo marinaro di Punta Secca in provincia di Ragusa.
Nel corso della tre giorni concertistica, svariate sono
state le forme e le "ispirazioni" dei musicisti coinvolti all'interno del cartellone.
Musicisti siciliani - lo diciamo subito - quasi a ribadire un concetto: quello che
lo spessore, la caratura strumentale e improvvisativa di questi ultimi è preziosa
e innegabile, forse più che in altre parti del globo.
A conferma di ciò Fabrizio Puglisi che ha aperto con successo la manifestazione,
ha portato con sé l'altissimo bagaglio culturale cui egli è custode: componendo
e improvvisando, richiamando entità del passato (Ellington, ma soprattutto Monk),
inventando e invertendo suoni sul suo pianoforte preparato con vari processi e stratagemmi
del tutto liberi e non di certo calcolati a tavolino. L'esibizione si chiamava infatti
"Solo for Piano and Toys", una sorta di excursus dove il protagonista non
era soltanto il solismo organico, lirico, poderoso ma mai straripante del musicista
catanese, ma anche giocattoli vari disposti su di un tavolinetto e sopra il pianoforte:
un pappagallo meccanico ed uno a molla, un pianoforte a coda "formato mignon", un
campanellino della reception di un albergo, due casette musicali stile Mulino Bianco,
un carillon, una stellina di plastica tirata "a corda".
Regalando alla platea intervenuta trascinanti e coinvolgenti quadretti di grande
espressione artistica e di squisita sensibilità strumentale Puglisi ha confermato
di essere pianista geniale, estroverso e incontenibile (e lo si dice da anni). Ma,
come spesso accade, "nemo profeta in patria", pur collaborando con realtà notevoli
come l'Italian Instabile Orchestra, più fitte sono le sue collaborazioni all'estero
con musicisti del calibro di Han Bennink, Don Byron, Louis Sclavis, John Zorn, Günter
"Baby" Sommer, Butch Morris,
Steve Lacy
e William Parker.
Con differenti prospettive dal concerto di Puglisi, il duo inscenato da Luciano
Troja e Giancarlo Mazzù ha diversamente sorpreso per charme e
confidenzialità. Due strumenti armonici ma pur volendo anche ritmici come pianoforte
e chitarra sanno ben giostrare una girandola di sensazioni, soprattutto se si tratta
di standard da reinterpretare, manipolare e, perché no, da eseguire col gusto naturale
e con le intenzioni dei loro antichi compositori. In definitiva ciò che è emerso
dall'incontro tra i due musicisti non è stato altro che un gioco a scacchi dove
la vincitrice è stata la musica. Composizioni immortali come Take The A Train
(che ha chiuso il concerto), All the things you are, Softly As
In A Morning Sunrise, la gershwiniana But not for mee poi il
Weill di Mack The Knife e le due ballads When I Fall in Love
e My Funny Valentine (quest'ultima reinterpretata più velocemente),
hanno completato un concerto delizioso e godibile. Troja si è dimostrato pianista
laborioso ed eclettico, mai sopra le righe eppur in grado di saper scavare sapientemente
nel nucleo essenziale dello standard, mentre Mazzù colorava e inspessiva a secondo
dei momenti, il grado di colloquialità generato dai vari quadri che si succedevano.
Momento conclusivo del festival è stata l'esibizione del quartetto capitanato dal
contrabbassista Alessandro Nobile. "Southeast Of My Dreams" titolo
del bel disco d'esordio di Nobile nonché del concerto finale della manifestazione,
ha visto come protagonisti sull'antico partner una formazione completata da Stefano
Maltese, Paolo Sorge e Antonio Moncada. La musica esposta dal contrabbassista
comisano ha messo in mostra diverse inclinazioni e possibilità d'azione, sospesa
com'era da eteree movenze compositive, libere di spostarsi a secondo del "sentire"
del collettivo. Maltese, professionista navigato, fiatista sopraffino - grandioso
al clarinetto basso, agile al flauto e al saxello - sviscerava liricità e incisività
nelle belle esposizioni tematiche firmate dal giovane leader. Di contro
Paolo Sorge
generava dalla sua "solare" chitarra vitali e cristallini fraseggi contrappuntistici,
ora terraquei, poi dominanti le strutture armoniche delle composizioni. Ineccepibile
la funzione e gli interventi di Antonio Moncada, probabilmente tra i batteristi
più lucidi e completi del nostro territorio nazionale. Cosa aggiungere poi di Nobile?
Un contrabbassista attento nella sua mera funzione ritmica eppur capace di orientare
col suo suono corposo, pieno e talvolta meditativo, i tratti originali delle propria
musica, sempre trascinante, sempre svelatrice di eventi inaspettati, dunque interessantissima
e ricca di sorprese.
"Oltremente" si è chiuso infine con un concerto svoltosi presso la Biblioteca di
Santa Croce Camerina dove si è esibito un ensemble di musica d'insieme nato dal
workshop collaterale al festival, formato da giovani musicisti provenienti da diversi
luoghi del territorio del ragusano. Evento alquanto positivo e che fa ben sperare
al prosieguo di un'attività didattica permanente svincolate dalla manifestazione.