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Roberto Magris
Suite!
JMood Records (2020)
DISC 1:
1. In The Wake Of Poseidon
2. Sunset Breeze
3. A Message For A World To Come
4. Too Young To Go Steady
5. Suite!
6. Circles Of Existence
DISC 2:
1. (End Of A) Summertime
2. Perfect Peace
3. (You're My Everything) Yes I Am!
4. Love Creation
5. One With The Sun
6. Never Let Me Go
7. Chicago Nights
8. The Island Of Nowhere
9. Imagine
10. Audio Notebook By Paul Collins 04:05
Roberto Magris - Piano & Fender Rhodes Eric Jacobson - Trumpet Mark Colby - Tenor Sax Eric Hochberg - Bass Greg Artry - Drums Pj Aubree Collins - Voice
Roberto Magris realizza un doppio cd piuttosto ambizioso, contenente una serie
di brani originali accanto a due classici del pop degli anni settanta, "One
with the sun" di Santana e "In the wake of Poseidon" dei King Crimson, tre
standards ben conosciuti, oltre alla ripresa di "Imagine" di John Lennon,
autentico inno alla fratellanza fra i popoli. Proprio ai valori umani e
spirituali si ispirano anche i titoli a firma del pianista triestino, da
"Perfect peace " a " A Message for a world to come"…. Insomma Magris vuol
veicolare un messaggio non squillante, secondo il suo temperamento, di pace e di
speranza attraverso la sua proposta più recente.
La
musica del disco è nel solco del modern jazz, secondo i parametri già tracciati
nelle precedenti opere, con una buona dose di energia, di groove, nei pezzi
mossi e una altrettanto appropriata morbidezza nelle ballads. Si transita da
ritmi di impronta latina a qualche incursione nel funky, con ampie sequenze
segnate, invece, da un corposo post-bop e da uno swing esplicito. In tre episodi
per piano solo prevale una vena introspettiva e la voglia di rivivere in modo,
per qualche aspetto, personale, canzoni nel repertorio di moltissimi artisti
internazionali.
Il
bandleader giuliano, per l'occasione, si circonda di un gruppo di strumentisti
rinomati dell'area di Chicago, con cui suona volentieri nelle sue trasferte
negli Stati Uniti. Mark Colby al sax ed Eric Jacobson alla tromba presentano,
spesso, il tema all'unisono, per districarsi, poi, in assoli conseguenti, in
sintonia con il mood voluto dal tastierista. Eric Hochberg al basso e Greg Artry
alla batteria sono leggeri e incisivi. Il treno ritmico procede, infatti, in
maniera regolare, precisa e consistente. P.j. Aubree Collins interviene con lo
spocken word, una novità per Magris, e in una traccia fa pure la sua figura
cantando. E poi c'è il pianoforte a prendersi la scena, sfarzoso in certi
frangenti, lirico o lineare in altre situazioni.
"Suite!" è sicuramente uno dei migliori dischi degli ultimi anni di Roberto
Magris, perché fortemente legato ad un'idea portante e perché aperto anche ad
altri generi al di fuori del jazz puro e incontaminato. In un certo senso
l'album rappresenta un ritratto a 360 gradi del pianista, uomo impegnato, nel
suo excursus artistico, ad onorare la corrente principale della musica di
origine afro-americana, ma con un passato giovanile di appassionato del
progressive rock, del pop d'autore, vissuto che non vuole assolutamente
rinnegare.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/09/2020
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