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Roberto Magris Space Trek
Aliens in a bebop Planet
JMood Records (2012)
Disc 1:
1. Blues Clues On The Lunar Sand (Roberto Magris)
2. Across The Borders/Beyond The Faith (Roberto Magris)
3. A Night In Cydonia (Roberto Magris)
4. Nostalgia (Fats Navarro)
5. On Clud Nine (Roberto Magris)
6. Sat (Roberto Magris)
7. Robbin's Space Bolero (Sir Charles Thompson)
8. Aliens In A Bebop Planet (Roberto Magris)
9. Chachanada (Roberto Magris)
Disc 2:
10. New Cos City (Roberto Magris)
11. Signals And Prayers (free improvisation)
12. The Gypsy (Billy Reid)
13. Nobody Knows (Kenny Clarke)
14. Cosmic Storyville (Roberto Magris)
15. Giant Steps (John Coltrane)
16. Rhythms From The Floating Space (free improvisation)
17. On Cloud Nine – Duet (Roberto Magris)
18. Saturn Sun Ra (Roberto Magris)
19. Audio Notebook by Paul Collins
Matt Otto - sax tenore Roberto Magris - pianoforte Dominique Sanders - contrabbasso Brian Steever - batteria Pablo Sanhueza - percussioni Eddie Charles - voce
Roberto Magris,
pianista triestino classe 1959, ritorna ad incidere per l'etichetta americana JMood
di Kansas City con la quale ha già all'attivo numerose pubblicazioni. Lo fa con
quel suo mix già collaudato, di professionalità, autoironia e libertà espressiva,
affiancato da musicisti americani. E' nato così un doppio cd dal titolo tanto divertente
quanto vero "Aliens in a bebop planet" dove il pianeta del bebop è rappresentato
da quella America nella quale incide e lavora e gli alieni sarebbero lui e i suoi
compagni che partendo dalle radici bebop cercano di esplorare altre frontiere musicali.
Diciannove composizioni, quindici delle quali di sua penna, e quattro cover Nostalgia
di Fats Navarro, Nobody Knows di Kenny Clarke e
Giant Steps di
John Coltrane
e Robbin's Space Bolero di Sir Charles Thompson.
L'album si apre con un brano in piano solo che detta subito le regole dell'ascolto
e ci immerge in quella atmosfera rarefatta lunare che sarebbe il pianeta fertile
della sua creatività. Blues clues on the lunar sand è il suo manifesto, echi
di Sun Ra e sperimentazioni contemporanee, accenni melodici intensi e nostalgici
e una tecnica al servizio della libertà espressiva. Nei successivi brani è coadiuvato
dal tenore di Matt Otto, dal basso di Dominique Sanders, dalla batteria
di Brian Steever, dalle percussioni di Pablo Sahueza e dalla voce,
in tre pezzi, di Eddie Charles. Compagni musicisti che sposano egregiamente
la raffinata visione musicale del pianista italiano e gli permettono di sperimentare
o di guardare alla tradizione da un brano all'altro senza passaggi ostentati. Il
doppio disco si snoda quindi tra ritmi più latini e tribali, funk, blues, swing
e, perché no, anche bebop.
Un'ottima prova della presenza di vita in altri pianeti, musicali.
Valeria Loprieno per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 10/03/2014
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