E' un viaggio a ritroso nella tradizione del piano trio quella che il
pianista triestino
Roberto Magris compie attraverso questa sua ultima produzione
discografica.
Dodici tracce interpretate insieme al compianto
contrabbassista Art Davis, scomparso appena 26 giorni dopo aver completato
le registrazioni di questo cd, il 29 luglio del 2007.
Insieme a loro i batteristi Jimmy "Junebug" Jackson e Zack Albetta
che si alternano nei vari brani di cui otto classici del jazz di sempre e quattro
composizioni originali dello stesso leader.
Esuberanza e un pizzico di virtuosismo, forse di troppo, nell'esecuzione
dei primi, introspezione e grande espressività in qualcuna delle tracce autografate.
Due modi diversi di proporsi, due aspetti che rivelano sempre di più una caratura
artistica di alto livello per il pianista. Due sfaccettature che in definitiva si
completano a vicenda e delineano gli ambiti entro i quali collocare l'intera produzione:
hard bop e mainstream al top. Il binomio Magris-Davis è stretto in un connubio espressivo
che trova in sintonia - a turno - i due percussionisti e che tocca i vertici assoluti
di un magico interplay di un jazz senza tempo.
Ritmo e melodia caratterizzano il pianismo del triestino; raffinato e
intenso il contributo di Art Davis lirico nei soli e quando impugna l'archetto
(lo ricordiamo ancora a fianco dei grandi Thelonious Monk,
John Coltrane,
Dizzy Gillespie e Max Roach). Il tutto scorre attraverso una selezione musicale
che ripropone classici come "I Fall in love too easly" o "A Flower is
a lovesome thing", ma l'atmosfera si fa struggente ed esclusiva con la stupenda
versione di "Reverend du Bop" di
Andrew Hill.
E non finisce qui, perché Magris mette in piazza anche il suo tratto fine
di compositore e di attento osservatore della realtà di tutti i giorni con la ritmata
e riflessiva "Iraqi Blues" che accende i riflettori su una vicenda triste
e crudele. Nella sua totalità questa incisione è un'altra perla che si aggiunge
alla già prestigiosa discografia di
Roberto Magris.
Giuseppe Mavilla per Jazzitalia
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 1.932 volte
Data pubblicazione: 08/11/2009
|
|