Silta Records
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Quando il leader è un batterista, il ritmo – quasi sempre
– è il fulcro del brano. Tesi che Light Lunch non smentisce, fors'anche per
il fatto che il volume della registrazione gioca in tal senso, dando maggiore fiato
a tamburi e piatti che agli altri strumenti.
Un quartetto equamente distribuito tra l'Italia con Dario Mazzucco - che
così licenzia il suo primo cd - e Lucio Ferrara, chitarrista d'origini pugliesi,
e gli Stati Uniti con Stacy Dillard, trentaduenne di Brooklyn in odore coltraniano
e Ryan Berg, contrabbassista di Minneapolis dalla cavata veloce ed incisiva.
Ponte sull'Oceano, per identità italica e – oramai – lunga appartenenza americana,
è Antonio Ciacca,
ottimo pianista che ibrida gli stilemi europei con l'incalzante muscolarità statunitense
e qui ospite in I Mean You di Monk e l'evergreen How Deep Is The Ocean
di Irving Berlin.
Quasi equamente distribuita la track –list, tra una composizione a firma di Lucio
Ferrara (12 bars for M.B.) e quattro autografate dal leader: Blume,
IVIIVI?, Emina e W blues) e tre standards di spessore; ai due
brani già citati si aggiunge Dolphin Dance di Hancock.
Light Lunch scivola tra mainstream "doc" e hard bop di valore, ben equilibrato
e dal suono limpido. Si contraddistingue per uno spiccato senso della costruzione
melodico-armonica e per gusto filologico. All'orecchio giunge come un vecchio lavoro
pescato in qualche cassetto d'annata, senza alcuna confusione stilistica. I tempi
medi la fanno da padrone lasciando a Dillard e Ferrara l'onere della cantabilità,
spinti da una ritmica di buon livello.
Un disco che scorre con piacevolezza, però senza colpo ferire.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 11/04/2010
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