Jazzitalia - Dario Mazzucco 4tet: Light Lunch
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Silta Records 2009
Dario Mazzucco 4tet
Light Lunch


1. 12 bars for M.B.
2. Blume
3. Dolphin Dance
4. IVIIVI?
5. Emina
6. Silver
7. I mean you
8. W Blues
9. How deep is the ocean?

Dario Mazzucco - batteria
Stacy Dillard - sax tenore
Lucio Ferrara - chitarre
Ryan Berg - contrabbasso
ospite:

Antonio Ciacca - pianoforte




Silta Records
email: info@siltarecords.it
web: http://www.siltarecords.it

 




Quando il leader è un batterista, il ritmo – quasi sempre – è il fulcro del brano. Tesi che Light Lunch non smentisce, fors'anche per il fatto che il volume della registrazione gioca in tal senso, dando maggiore fiato a tamburi e piatti che agli altri strumenti.

Un quartetto equamente distribuito tra l'Italia con Dario Mazzucco - che così licenzia il suo primo cd - e Lucio Ferrara, chitarrista d'origini pugliesi, e gli Stati Uniti con Stacy Dillard, trentaduenne di Brooklyn in odore coltraniano e Ryan Berg, contrabbassista di Minneapolis dalla cavata veloce ed incisiva. Ponte sull'Oceano, per identità italica e – oramai – lunga appartenenza americana, è Antonio Ciacca, ottimo pianista che ibrida gli stilemi europei con l'incalzante muscolarità statunitense e qui ospite in I Mean You di Monk e l'evergreen How Deep Is The Ocean di Irving Berlin.

Quasi equamente distribuita la track –list, tra una composizione a firma di Lucio Ferrara (12 bars for M.B.) e quattro autografate dal leader: Blume, IVIIVI?, Emina e W blues) e tre standards di spessore; ai due brani già citati si aggiunge Dolphin Dance di Hancock.

Light Lunch scivola tra mainstream "doc" e hard bop di valore, ben equilibrato e dal suono limpido. Si contraddistingue per uno spiccato senso della costruzione melodico-armonica e per gusto filologico. All'orecchio giunge come un vecchio lavoro pescato in qualche cassetto d'annata, senza alcuna confusione stilistica. I tempi medi la fanno da padrone lasciando a Dillard e Ferrara l'onere della cantabilità, spinti da una ritmica di buon livello.

Un disco che scorre con piacevolezza, però senza colpo ferire.

Alceste Ayroldi per Jazzitalia








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Data pubblicazione: 11/04/2010

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