Risale all'anno 2006
(allora autoprodotto), ma è stato portato alla luce discografica solo di recente.
E bene ha fatto il giovane sassofonista milanese a dare piena voce al suo lavoro,
pieno di spunti brillanti che catturano l'attenzione e mettono in bella mostra il
leader, regista autorevole ma non coercitivo nei confronti dei partners. Un disco
fresco, con qualche cenno di leggerezza espressiva e compositiva e con qualche piccola
manchevolezza in fase di scrittura. I brani scorrono veloci – d'altronde sono racchiusi
in poco più di mezzora di musica – lasciando un po' d'appetito e, in alcuni casi,
lamentano una carenza di sapidità.
I sei brani suonano hard bop, prevalentemente. Benissimo in Volo Notturno
che impegna Ferrario in un torrenziale assolo ben calibrato nella struttura, seguito
da Oliverio che mostra un'indubbia confidenza con il pianoforte. Altrettanto bene
nelle due ballads: Neo Irideo, grazie anche alle trame tessute dal pianoforte,
con robusti armonici che danno maggiore respiro alla voce del tenore. Più che gradevole
Clouds, ad ampio respiro mainstream ed eseguita dalla Bidibop Big Band, diretta
da Andrea Ferrario e con la guest
Teo Ciavarella
al pianoforte che dà buona prova della sua ottima tecnica, ricca di valenze timbriche.
Non travolgono, seppur ottimamente suonate, le altre tre tracce.
Ferrario è un ottimo sassofonista che avrà un radioso futuro anche come
compositore: Volo Notturno può ritenersi una prima "prova" d'autore alla ricerca
dello zenit della creatività.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 03/07/2009
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