" Aperitivo in Concerto"
2008-2009
Teatro Manzoni
"Aperitivo in Concerto" giunge alla sua
Ventiquattresima Edizione.
In questi anni, la rassegna prodotta e organizzata al Teatro Manzoni di Milano
da Mediaset e Publitalia '80, in collaborazione con Mondadori,
ha costantemente arricchito la sua programmazione di eventi in grado di illustrare
gli aspetti più inediti e originali della creatività musicale contemporanea nel
mondo globalizzato. Soprattutto è stata presa in esame la tumultuante evoluzione
dei linguaggi musicali nelle più avanzate società extra-europee, con particolare
riguardo al jazz come tradizione fondante di alcuni fra i più importanti sviluppi
creativi della nostra epoca.
Da tempo s'è esaurita la polemica sulla distinzione fra generi musicali, ancora
di più di fronte a fenomeni linguistici in cui il confine fra tradizione accademica
e tradizione popolare è labile o, addirittura, inesistente se non priva di ogni
significato. Non a caso, la programmazione di "Aperitivo in Concerto"
da lungo tempo ormai s'è impegnata nel presentare eventi caratterizzati solo ed
esclusivamente da un pensiero fortemente originale e creativo, al di là di ogni
steccato stilistico o linguistico. La vasta molteplicità di codici e tradizioni
culturali che sempre di più va allargandosi ai nostri giorni è stata l'oggetto principale
di una politica di innovazione, cosmopolitismo e spettacolarità che nelle ultime
stagioni ha contribuito a un crescente consenso di pubblico e critica.
Basti, d'altronde, esaminare i passati cartelloni, per capire come lo scopo principale
di "Aperitivo in Concerto" sia stata l'abolizione delle frontiere,
la libera circolazione della cultura: John Zorn, Bobby McFerrin, Masada, Philip
Glass, Dave Brubeck, k. d. Lang, Steve Martland, Ryuichi Sakamoto, Hanna Schygulla,
Archie Shepp, Juliette Gréco, Dave Holland, Jaques Morelenbaum, João Bosco, Patti
Smith, Hamiet Bluiett, David Murray, Amiri Baraka, Roswell Rudd, Marianne Faithfull,
Andrew Hill, Hélène Grimaud, Gonzalo Rubalcaba, London Sinfonietta, Brodsky Quartet,
Electric Masada, Uri Caine, David Byrne, Sam Rivers, Abdullah Ibrahim, Terence Blanchard,
Elvis Costello, Lee Konitz, Dave Douglas, Klezmer Conservatory Band, Kristjan Järvi
& Absolute Ensemble, Oregon, Alva Noto, Vladimir Ashkenazy, London Brass Virtuosi,
Carla Bley, Joshua Rifkin, Wayne Shorter, John Wallace Collection, Peter Donohoe
& Martin Roscoe, Mike Ladd, Oliver Lake, Steve Coleman, Hubbard Street Dance Chicago,
I Percussionisti della Scala, Manolo Sanlúcar, Diavolo Dance Theatre, Jin Xing Dance
Theater, Jack DeJohnette, Evelyn Glennie, Carmen Linares, Joe Lovano, Brave Old
World, Ute Lemper, Art Ensemble of Chicago, Ivan Lins, Wayne Marshall, Blind Boys
of Alabama, Tommy Flanagan, McCoy Tyner, Cecil Taylor & Max Roach, Kim Criswell,
Christian Lindberg e molti altri ancora…
Sin dai suoi esordi "Aperitivo in Concerto" ha rifiutato la banalizzazione
e la "plastificazione" della cultura musicale, sottraendosi al rituale stantìo di
una sorta di "supermercato" in cui affastellare concerti utilizzati come banali
prodotti più o meno attraenti. Nel corso delle ultime edizioni la rassegna ha sempre
di più investito su veri e propri "progetti", soprattutto originali e, come nel
miglior esempio di performing arts, in grado di vantare una vera e propria
sinergia fra tecniche e linguaggi differenti. Il Teatro Manzoni ha così ospitato
balletti come Hubbard Street Dance o Diavolo Dance Company, compagnie di performing
arts come VisionIntoArt, il rapporto teatrale fra testo e musica improvvisati
(come nel caso di artisti quali Mike Ladd, Napoleon Maddox, William Parker con Amiri
Baraka), l'incrocio fra musica e tecnologia (ancora Mike Ladd, il progetto Hybrids
di Jack DeJohnette), vere e proprie realizzazioni teatrali come il Pushkin
di David Murray.
Non stupisce, perciò, che fra i momenti più significativi del cartellone di
"Aperitivo in Concerto" 2008-09 risaltino quattro vere e proprie realizzazioni
di teatro musicale: Shir haShirim, straordinario lavoro di John Zorn
che, in prima europea, mette in musica i sensuali versi del Cantico dei Cantici
affidandone l'interpretazione a un gruppo di eccezionali artisti fra cui spiccano
due icone come Lou Reed e Laurie Anderson (24 settembre, al
Teatro degli Arcimboldi, in coproduzione con MITO); A Black Op'Era, un drammatico
e intenso ricordo delle lotte per i diritti civili negli Stati Uniti ideato, con
un linguaggio musicale che coniuga rap e hip hop con la visionarietà
trascinante delle orchestrazioni di Ellington, Sun Ra e Charles Mingus, da Ernest
Dawkins, presidente del celebre AACM di Chicago e compositore e strumentista
di vaglia (26 ottobre); God's Trombones, trascinante pièce
che il noto trombonista e compositore Craig Harris, a capo di un ensemble
che include voci, ballerine e strumentisti del valore di Gary Valente, Bob Stewart
e Joe Daley, ha dedicato alle cosiddette "shout band" (i gruppi di ottoni che fra
gli anni Venti e gli anni Trenta accompagnavano le cerimonie religiose degli africani-americani
nella Carolina del Sud) e a "God's Trombones: Sermons in Verse" ,il testo
in cui James Weldon Johnson (poeta, saggista, narratore, musicista e intellettuale
africano-americano, protagonista della cosiddetta Harlem Renaissance) cerca
di ricostruire in versi l'enfasi ritmica e retorica dei predicatori religiosi neri
del Sud degli Stati Uniti (14 dicembre); The Sysiphus Revue, "jazz
opera" scritta dal grande poeta e drammaturgo africano-americano Amiri Baraka
e dal sassofonista David Murray, in cui la vicenda storica e sociale dei
neri d'America viene vista come la proverbiale "fatica di Sisifo" attraverso un
veemente linguaggio musicale e poetico fatto di street poetry, rap,
hip hop e gospel (9 febbraio).
Un impatto teatrale, attraverso un uso eccezionalmente creativo delle immagini,
può vantare anche l'affascinante performance multimediale di Paul Miller, alias
DJ Spooky: Terranova Sinfonia Antarctica è una sorta di diario di
viaggio fatto di suoni, documenti, immagini, rielaborazioni sonore e visive, incantatorio
e drammatico risultato di una lunga permanenza di Miller in Antartide, continente
di ghiacci che l'opera dell'uomo sta trasformando con gravi risultati (1 dicembre).
Nel solco di una tradizione ormai consolidata, "Aperitivo in Concerto"
dedica alcuni appuntamenti in cartellone ad uno dei più innovativi ed influenti
linguaggi musicali del Novecento, il jazz. Quest'anno si compie così una sorta di
vero e proprio excursus storico affidato ad alcuni fra i più acclamati protagonisti
della musica improvvisata africana-americana: una delle ultime leggende viventi
del jazz, il pianista Hank Jones (19 ottobre) presenta così un tributo
al be bop; il celebre sassofonista David "Fathead" Newman (amatissimo
da Ray Charles), con il contributo di un monumentale solista storico come il tenorista
Frank Wess, ricorda l'estetica dello hard bop (25 gennaio);
il quartetto del geniale altista Ornette Coleman ci rammenta l'attualità
creativa di quella rivoluzione che fu il free jazz (3 novembre);
The Five Peace Band, "super-gruppo" composto da Chick Corea, John
McLaughlin, Kenny Garrett, Christian McBride e Vinnie Colaiuta,
ci riporta, aggiornandole, alle supreme invenzioni musicali di Miles Davis, all'epoca
di quella cosiddetta "svolta elettrica" che avrebbe rivoluzionato il linguaggio
della musica popolare e non solo (10 novembre).
Last but not least, l'evento inaugurale (15 settembre), un incontro
fra la tradizione culturale balcanica di Goran Bregovic e la dinamica modernità
tutta newyorkese di un'acclamata orchestra da camera come l'Absolute Ensemble diretto
da Kristjan Järvi, riassume coerentemente il senso di un cartellone che intende,
una volta di più, esplorare le future frontiere delle nuove culture.
per ulteriori informazioni:
Viviana Allocchio
Iniziative Speciali
Teatro Manzoni
Via Senato, 12
20121 MILANO
tel.: 02781253 - 02781254
fax: 0276281604
e-mail: Viviana.allocchio@fininvest.it
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