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Odwalla
Panta Rei...ad Alex Rolle
1. Il cappellaio matto
2. Cerbero
3. Per Emanuela
4. Cumana - afro improvisation (afro dance)
5. Panta Rei
6. Magnificamente malato (dance)
7. La bella e la bestia - bis
8. Pippi
9. bonus Omaggio ad un amico…..Alex Rolle
Massimo Barbiero - marimba, percussions Matteo Cigna - vibes,percussions, dum dum Stefano Bertoli - drums Alex Quagliotti - drums,percussions Andrea Stracuzzi - percussions Lamine Sow - Dijmbè, tamà Doudù Kwateh - percussion Didjeridu e dijmbè
Danza: Cristina Ruberto Cristiana Celadon
Composizioni: Massimo Barbiero
Registrato: 2 settembre 2006 Baldissero (To) Anfiteatro Damanhur.
Foto: Luca D'Agostino, Rudi Bressan, Orata Engineer Sound: Elena Bazzano
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Musica da vedere, musica da
danzare
Quante volte ci siamo detti, con
Massimo Barbiero,
che il solo supporto sonoro non rendeva giustizia a una formazione con le peculiarità
di Odwalla?
Un sacco di volte: con Massimo, che del gruppo è anima e linfa primaria, ma anche
con chi, da puro e semplice fruitore, ha conosciuto Odwalla prima de visu,
in concerto, e poi de auditu, su disco, o seguendo invece il processo esattamente
inverso. La forbice, mancando la fondamentale componente visiva, gestuale, teatrale,
era troppo evidente per non pesare sull'immagine globale del gruppo. Oggi quel vuoto
è finalmente colmato, e la soddisfazione è multipla, sia per la particolarissima
suggestione creata dallo scenario che ospita l'evento, sia perché l'oggetto che
vi trovate fra le mani inaugura una collana di DVD di cui alla fine Peppo Spagnoli,
che dopo tutto è uomo d'immagine prima ancora che di suono, ha deciso di dotare
la sua creatura, la Splasc(h) Records.
Dei cinque album che Odwalla ha prodotto nel corso di oltre un quindicennio
di attività, ben quattro recano le stimmate dell'etichetta di Spagnoli. E fin dal
primo, "Schiuma d'onda", del 1990, dietro
a metalli e tamburi ci sono
Barbiero,
Alex Quagliotti e Andrea Stracuzzi. E già in quel lavoro d'esordio
la formazione era un settetto, come in questo "Panta
Rei", che di quell'album recupera, come bis, un brano,
Pippi, mai ripreso nei
successivi.
A voler mettere un po' d'ordine entro il materiale presente sull'odierno
DVD, non possiamo non annotare anzitutto i due inediti (ne riparleremo), ma soprattutto
– elemento ancor più emblematico, nella logica di una documentazione tutto sommato
ex novo dell'operato dell'ensemble – il fatto che tutto il resto sia… rigorosamente
edito. Spesso anche a più riprese: così l'iniziale
Il cappellaio matto, sorta
di brano-totem del repertorio di Odwalla, compariva già nel secondo ("Prima
che il gallo canti", anno 1992, con l'organico
ridotto a quintetto) e nel quarto ("In Brixen", live del
'97) CD del gruppo; così
Cerbero e
Cumana provengono dal quinto
e ultimo CD della lista, "Kratos e Bia", altro live, questa volta del
2002; così
Per Emanuela era già in
"Minotauro", terza stazione odwalliana (1994),
e ancora su "In Brixen"; così, addirittura (e per finire),
La bella e la bestia, altro
episodio-cardine della produzione di
Barbiero
per la sua creatura prediletta (Enten Eller permettendo…), vanta ben tre
precedenti versioni, in "Prima che il gallo canti", "In Brixen" e
"Kratos e Bia", in questo caso con un ospite del calibro di Billy Cobham.
Tante parole su titoli e date, e poche sulla musica. Finora, e ancora per
un attimo, visto che vale quanto meno la pena di aggiungere due veloci annotazioni
sui successivi ingressi degli attuali membri di Odwalla (lasciando per ultimo
colui che ha deciso di salutarci poco più di due mesi prima di questa incisione).
Dunque: Matteo
Cigna, frontman di Odwalla versione terzo millennio, è della
pattuglia a partire da "In Brixen", mentre Doudù Kwateh, Stefano
Bertoli e Lamine Sow, fiancheggiatori di Odwalla non da oggi,
sono qui al debutto, in quanto a produzione edita.
Ma dicevamo della musica. L'avvio, come detto con
Il cappellaio matto, è
liquido e quasi liturgico, e di analogo côté climatico (terapeutico?) è
Cerbero, con quei tipici
saliscendi di tensione che illuminano, e fanno così coinvolgente e suggestiva, la
musica del gruppo. Dopo il più soffice
Per Emanuela (con la coppia
Cigna-Barbiero,
vibrafono e marimba, che si fa più che mai cardine del settetto), morbido è anche
l'avvio di Cumana, che
però presto s'impenna, in sé e per sé e nello sviluppo afro che ne segue, con la
prima "intromissione" dell'elemento-danza, nella persona della frizzante Cristiana
Celadon.
Panta Rei, primo dei due inediti (consecutivi), arriva a traino, rotondo
e avvolgente ma con un suo preciso corpo, in esemplare equilibrio fra elemento melodico
e percussivo in senso stretto. C'è un nuovo segmento (una sorta di intercapedine)
più ripiegato, prima dell'epifania finale, ancora (anzi, ancor più) con le varie
forze in campo mirabilmente calibrate fra loro.
Il secondo inedito, Magnificamente
malato, si avvale della "danza della sedia" di Cristina Ruberto,
stralunata, quasi astratta, presenza contemporary, con quel pudore, quasi quella
ritrosia, tipici del contesto.
Come accennato, un nuovo momento-quintessenza dell'intero percorso creativo
di Odwalla arriva col successivo
La bella e la bestia, nel
cui evolversi rispunta l'elemento tribale, quello, assolutamente trascinante, che
solo la presenza del compendio visivo può restituirci in tutta la sua tangibilità.
Pippi, bis del concerto,
ha una nuova, appassionante coda tutta africana (con
Matteo Cigna
"intruso" di lusso), che la sera dopo il concerto di Baldissero qui documentato,
allorché lo spettacolo approdò a Tortona per inaugurare la seconda edizione di "Jazz
fuori tema", salutò un nuovo exploit di Cristiana Celadon (ma quella che
vedete effigiata in posa acrobatica nella foto inserita nel generoso album che correda
il DVD, appunto da Tortona, è la sua collega Cristina Ruberto).
Resta da spendere una parola conclusiva su una delle tracce che affiancano il concerto
in quanto tale, vale a dire quella dedicata ad Alex Rolle, formidabile talento
che ha accompagnato buona parte del percorso di Odwalla, facendosi da parte
nel momento in cui certi problemi personali gli impedivano di poter dare continuità
alla propria attività. Alex ha deciso di lasciarci il 24 giugno
2005: a lui, che appunto in una breve traccia
di un minuto e mezzo è ripreso all'Eurojazz Festival di Ivrea
1994, questo lavoro è dedicato.
Alberto Bazzurro
Dir.Art. "Jazz fuori tema"
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Data pubblicazione: 01/06/2006
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