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George Russell, Lydian Chromatic Concept of Tonal Organization
di Leo Ravera


Nel "Lydian Chromatic Concept of Tonal Organization" (1953) George Russell mette al centro del sistema tonale la scala lidia al posto della tradizionale scala maggiore. Tuttavia il Lydian Chromatic Concept non è un sistema rigido di regole ma una maniera alternativa di ragionare, per suonare ed improvvisare in modo più libero.

Premessa
Ecco le ragioni teoriche per cui George Russell mette al centro del suo sistema musicale la scala lidia.

1) Il circolo delle quinte
La scala lidia si può ricavare facilmente dal circolo delle quinte Do Sol Re La Mi Si Fa#. Mettendo in ordine queste sette note non ottengo una scala maggiore ma una scala lidia. La scala maggiore non è dunque ricavata dal circolo delle quinte, quella lidia invece sì, e questo è uno dei principali argomenti di George Russell

2) Somma di due tetracordi
Un ragionamento un po' più complicato consiste nel ricavare la scala da due tetracordi. La scala maggiore è così costruita dal tetracordo Sol La Si Do più quello Do Re Mi Fa, dove quest'ultimo ha però una certa tendenza a modulare verso la tonalità di Fa per la presenza del semitono tra Mi e Fa. La scala lidia è invece composta dal tetracordo Sol La Si Do più Do Re Mi Fa#, quindi non tende a modulare.



3) La serie delle tensioni

Nell'accordo costruito su una scala lidia tutte le tensioni 9, 11, 13 sono disponibili e consonanti, mentre nell'accordo costruito sulla scala maggiore possiamo utilizzare solo 9 e 13 in quanto la 11? è dissonante.
Vediamo qua le tensioni disponibili sulla scala maggiore (a sinistra) e quelle disponibili sulla scala lidia (a destra).



Accordo con tensioni, scala maggiore e scala lidia

Le tre scale principali del "Lydian Chromatic Concept"
Il sistema proposto da George Russell è basato su tre scale, la prima delle quali è la scala lidia. Da essa George Russell fa derivare l'accordo maggiore costruito sul I grado, l'accordo di dominante costruito sul II grado e l'accordo minore settima costruito sul VI grado.

Per completare il sistema con altri tipi di accordo George Russell propone altre due scale, la scala lidia Aumentata e la scala lidia Diminuita.


Scala lidia, lidia aumentata, lidia diminuita

Dalla scala lidia aumentata George Russell fa derivare l'accordo aumentato, che non esiste all'interno della scala lidia. Dalla scala lidia diminuita deriva invece l'accordo di settima diminuita.

Scale ausiliare
George Russell completa il suo sistema tre scale dette ausiliarie che non derivano dalla scala lidia:

  • Scala ausiliaria diminuita, ovvero la scala diminuita tono/semitono
  • Scala ausiliaria aumentata, che coincide con la scala esatonale o a toni interi
  • Scala ausiliaria diminuita blues, cioè la scala diminuita semitono/tono

Dalla somma delle note di queste sei scale si ottiene la scala lidia cromatica, ovvero la scala cromatica composta da 12 semitoni. George Russell cita anche altre due scale: la scala maggiore e la scala blues. Queste due scale non vengono incluse nel sistema, ma Russell non se la sente di "lasciare fuori" due scale così importanti, le include dunque come ulteriori possibilità per l'improvvisatore, sebbene estranee al suo sistema.

L'approccio all'improvvisazione
George Russell propone diversi approcci all'improvvisazione. Parla di "polimodalità verticale" ovvero l'improvvisazione basata principalmente sugli accordi, dove ciascun accordo ha la propria scala di riferimento, procedimento che Russell si propone di superare mediante la "polimodalità orizzontale" nella quale una scala è comune a più accordi, come accade nella musica modale

L'uso delle scale può essere "assoluto" ovvero limitato alle sole note della scala prescelta, oppure "cromaticamente arricchito" quando si usano anche note estranee alla scala. Infine le frasi possono essere "interne" o "esterne" alla scala, dove il melodizzare "esterno" consiste nell'utilizzare liberamente tutti gli intervalli della scala cromatica.

Questo approccio è diventato parte imprescindibile della musica jazz e della sua didattica, pensiamo a quanto sia normale per un musicista jazz parlare di "suonare dentro" o "suonare fuori", concetti che George Russell per primo ha espresso ed argomentato.

Conclusioni
Sebbene ordinate in modo diverso, tutte le scale del Lydian Chromatic Concept ci erano in qualche modo già note. Tuttavia il sistema di George Russell è rivolto principalmente all'improvvisazione ed il suo scopo principale è superare l'improvvisazione basata solo sugli accordi, tipica del periodo bebop. Nel sistema proposto da Russell l'improvvisatore ha sempre a disposizione l'intera scala cromatica e le ragioni estetiche possono e devono prevalere su qualunque regola o principio.

Il "Lydian Chromatic Concept" ha i suoi punti di forza e di debolezza, a volte Russell confonde il piano teorico e quello estetico, che dovrebbero rimanere separati in qualunque metodo o teoria. Tuttavia la musica di George Russell e di Ornette Coleman dimostrano che pensare in modo diverso non solo era possibile, ma ha prodotto musica di grande qualità ed interesse. Il "Lydian Chromatic Concept" è dunque un documento di inestimabile valore storico, che può aiutare l'appassionato di jazz, musicista o no, a comprendere la musica jazz posteriore al periodo bebop.








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Data pubblicazione: 15/09/2018

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