Jazz Harmonica Summit
di Franco Donaggio
Lo spettacolo di lunedì 13 ottobre al
Gimmi's di Milano è stato uno straordinario evento musicale dedicato agli appassionati di questo affascinante strumento, che ha proposto agli spettatori, per la prima volta in Italia, i tre grandi artisti dell'armonica cromatica Bruno de Filippi - Max De Aloe -
Alberto Gottardelli.
Tre performances in cui ogni musicista ha interpretato alcuni brani dal suo repertorio.
L'atmosfera raccolta del club, l'attesa e la curiosità in sala, hanno conferito maggior fascino alla serata.
Il pubblico, molto selezionato, ha avuto l'opportunità di confrontare stili e generi diversi di musicisti tra i più qualificati, dotati di talento e classe in un particolare accostamento tra la tradizione (De Filippi) a the next generation (Gottardelli
e De Aloe); tra il pubblico erano presenti noti musicisti e non solo appassionati o "Jazzofili" (per citarne alcuni:
Eleonora D'Ettole, Adi Souza,
Ermanno Principe, Marco Brioschi).
Un trio molto qualificato, composto da musicisti ritenuti dalla critica fra i migliori in Italia e all'estero, ha accompagnato i solisti ed introdotto la serata con il brano
When sunny gets blue:
Stefano Bagnoli alla batteria, Marco Ricci al contrabbasso e Fabrizio Bernasconi al pianoforte.
Alberto Gottardelli
L'importanza di ‘esserci'
Un gran desiderio di suonare accanto a musicisti più famosi e la forza di aggregazione ad una ristretta elite di armonicisti è quanto traspare dalle sue parole.
Un interprete con molto carattere che coltiva da tempo la passione per gli standars, la musica brasiliana e gli arrangiamenti per le colonne sonore; molte le sue collaborazioni nei Jazz club milanesi, dove è molto conosciuto.
Nel '99 ha inciso un Cd funky jazz dal titolo "Alberto Gottardelli - livin' in the fast lane".
E' stato il primo ad esibirsi, e dopo aver presentato la serata e gli ospiti, ha iniziato con
Whisper not, un
classico di Benny Golson, piacevole e molto adatto come intro, eseguito con disinvoltura e suono incisivo.
E' musicista dotato di tecnica, misurato nelle improvvisazioni, lineare nelle soluzioni timbriche.
Piu' incalzante Wave
(di Jobim), un pezzo in cui si è notata qualche imprecisione, ma molto impegnativo, soprattutto suonato con l'armonica;
molto fiato e grinta per proseguire in
East of the sun.
Max De Aloe
La voglia di raccontarsi
Dodato di suono corposo ed autore originale, ben referenziato grazie ad un riconoscimento quale miglior musicista italiano nel 2001 ed un premio della critica per il cd
Racconti controvento.
Melodico e sarcastico nelle sue composizioni, ha sperimentato il connubio tra armonica e fisarmonica;
tra le sue referenze notiamo la collaborazione di Gianni Coscia alla fisarmonica, Massimo Moriconi al contrabbasso e Stefano Bagnoli alla batteria; si muove agilmente dal Jazz alla bossanova, scrive tanghi e pezzi pieni di pathos. Nell'ultimo suo lavoro, sempre con la stessa formazione, ha incluso alcune poesie di
Giuseppe Conte. Vanta collaborazioni preziose e diversi riconoscimenti a livello internazionale.
Si racconta nella sua musica e nel titolo originale dei suoi pezzi.
Poche parole per concentrarsi sulla musica e spendere tutte le energie sulle ance.
Ha scelto due brani originali per svelare le qualità di autore, iniziando con 'Il bosco che chiamano respiro'
(tratto dal suo ultimo Cd L'Anima delle cose).
Un suono caldo moderatamente vibrato al ritmo nostalgico di un tango; partendo dalle note più gravi, verso le ottave piu' alte in progressione;
un secondo brano molto coinvolgente, dal titolo
Verso sud
ha svelato un altro amore di De Aloe: la samba e i ritmi brasiliani.
Una musica che si addice allo strumento (opinione condivisa da Gottardelli
che ha in repertorio molti brani brasiliani) per il timbro malinconico o vibrante e di grande impatto grazie al suo ritmo incalzante.
Old folks
di Robison il brano finale.
Bruno de Filippi
La calda e soffice voce dell'esperienza
Musicista che vanta una lunga carriera e tradizione fin dagli anni cinquanta con innumerevoli collaborazioni, molto popolare e con grande esperienza, è stato accolto con un grande applauso e molta simpatia.
Lo caratterizzano un suono molto soft, ben vibrato, il particolare 'soffio' e le lunghe note degli assoli.
E' autore (con Migliacci) di Tintarella di luna, portata al successo da Mina ed ha avuto una lunga militanza nella musica leggera con Milva, Johnny Dorelli, Caterina Valente e Ornella Vanoni.
Ha collaborato con importanti musicisti della storia del jazz come Louis Armstrong,
Lionel Hampton, Gerry Mulligan, Astor Piazzolla, Toots Thielemans, e molti italiani. Intorno agli anni
'70
inizia a suonare l'armonica cromatica e nel corso degli anni si fa notare come uno degli interpreti più raffinati che ha avuto il privilegio di suonare in locali famosi di New York e prossimamente sarà in tournèe in Giappone.
L'esperienza di anni di lavoro 'on stage', la scelta degli standards, le molteplici collaborazioni in diversi ambiti musicali (l'ultima con gli
Articolo 31), hanno reso il personaggio molto popolare;
molte le attese del pubblico per la performance che è iniziata con una sua composizione dal titolo
Soft drink, uno slow molto 'morbido', d'atmosfera, che introduce all'ascolto di
Over the rainbow, uno standard easy listening, soprattutto eseguito con il suo stile pulito; un mix di elementi penetrante, garante di un buon risultato ed un lunghissimo acuto finale quasi a porre la sua firma, prima di concludere con
Around the world.
La serata aveva già evidenziato le principali caratteristiche dei tre solisti e si è conclusa con
una jam session.
Gottardelli, DeAloe e De Filippi si sono esibiti insieme in una bella sequenza di assoli e sovrapposizioni in chorus, una singolare occasione di confronto per i palati più fini e gli appassionati.
Blue indigo
di Duke Ellington, uno dei classici che ha 'vissuto' nella storia del Jazz molteplici interpretazioni, quella sera ha annoverato un numero da collezione.
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Data pubblicazione: 13/11/2003
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