Teano Jazz Winter 2010 – VI Edizione San Pietro in Acquariis, Teano – 27-28-29 Dicembre 2010 di Daniele Camerlengo
foto di Antonio Manno
Nella magia riverberante della location, oramai consolidata, di San Pietro in
Acquariis, una Chiesa sconsacrata, divenuta dopo certosini lavori una prestigiosa
sala da concerto, si è svolta la VI Edizione del Teano Jazz Winter, una kermesse
divenuta fiore all'occhiello nel panorama festivaliero italiano, grazie al duro
lavoro e ai tanti sacrifici dell'associazione Teano Musica, in particolare del Presidente
Walter Guttoriello e del Direttore artistico Antonio Feola, ai quali
va tributato il giusto ringraziamento dai tanti jazzofili campani e non che considerano
la manifestazione un punto di riferimento e di confronto.
Ad inaugurare la rassegna, che vanta una programmazione di ampio respiro, nata
da una cerebrale intuizione, quella di unire giovani promesse del jazz ad artisti
di caratura internazionale, è stata la carezzevole voce della vocalist campana
Fabiana Martone con i Soundflowers, una band di giovanissimi musicisti:
Ron Greco al contrabbasso, Lorenzo Campese al pianoforte, Francesca
Iavarone al flauto, Marco Castaldo alla batteria e Fabio Renzullo
alla tromba, con i quali condivide lo stesso pensiero artistico. La sua musica
ha nella dirompente creatività del sound West Coast, quindi i vari Joni Mitchell,
James Taylor e nel Progressive inglese, vedi Beatles, i suoi riferimenti principali.
Le interpretazioni di grandi classici come All I want di Joni Mitchell e
Fire and Rain di James Taylor hanno profuso quell'alternanza di tepore emotivo
e trasporto passionale, le inflessioni vocali di Fabiana, come pastelli di giada,
evocavano figure soniche di una serenità avvolgente, la luminescenza robusta del
canto amplificata dal linguaggio del corpo nella composizione originale The Man
of the Moon, ci hanno fatto vivere i momenti tensivi tipici del Musical, un
viaggio esaltato dalle eleganti scintille armoniche di Lorenzo Campese, una giovane
promessa, in Chronicle of a Mind, una conversazione intimista composta insieme
alla Martone: ne sentiremo sicuramente parlare.
La seconda, delle tre serate del Festival ha visto salire sul palco una delle
più interessanti formazioni del panorama italiano, il Trio "Organ…izzato"
del leader-sassofonista Jerry Popolo,
attualmente uno dei migliori virtuosi italiani, con lui il giovane Andrea Rea
organo hammond e Luigi Del Prete batteria, incantevoli le interpretazioni
di On a Clear Day del compositore americano Burton Lane e di Butterfly
contenuta nel disco di
Herbie
HancockThrust datato 1974, un
dialogo intenso fatto di repentine soluzioni armoniche di rara bellezza, sostenute
dall'ottima guida del batterista campano e valorizzate dalla presa emozionale del
sax di Popolo, un suono fluido e caldo. Pregevoli i due brani originali Sheer
e Curtis The King una composizione di matrice soul e rhythm and blues dedicata
al leggendario sassofonista texano King Curtis.
A fine concerto Jerry
Popolo, ci ha concesso una piccola intervista:
Che impatto emozionale questo "Trio Organ...izzato",
quando nasce e cosa vuole trasmettere?
Nel lontano 1997,
appena il mio amico fraterno Julian Oliver Mazzariello sbarcò in Italia da
Londra formammo un trio senza basso con organo e batteria (Giampiero Virtuoso),
questa band ebbe vita breve purtroppo ma ho sempre avuto il desiderio di rifare
una band così appena avessi trovato un organista per me ideale. L'anno scorso ho
suonato per caso con Andrea Rea all'organo, colpo di fulmine, era il musicista
che cercavo, così ho formato questo Trio. Dapprima alla batteria c'è stato Giampiero
Virtuoso, carissimo amico e grande batterista, in seguito abbiamo suonato con
Claudio Romano, batterista molto famoso ed eclettico, è stata sua l'idea
di denominare il gruppo trio Organ…izzato. Già conoscevo Luigi Del Prete,
è venuto a sostituire Claudio un paio di volte, quando abbiamo suonato ho sentito
che quello era il sound che desideravo. A causa di questa ventata di aria fresca
il nome del trio sarà quasi sicuramente:"Jerry
Popolo Soul Trio". Lo scopo del trio è quello di trasmettere
emozioni ed energia positiva nelle persone che ci ascoltano, qualsiasi sia l'età
dell'ascoltatore, dai giovanissimi fino alle persone anziane. La musica prodotta
sarà se ci riesco, una "omogeneizzazione" della mia cultura musicale, dalla classica
all'hardbop degli anni sessanta, dal soul all'r&b, dal pop al jazz elettrico degli
anni settanta fino al jazz moderno dei contemporanei che seguo con passione.
King Curtis, vista la dedica, fa parte del tuo florilegio
affettivo, anche se la competizione con Redman è dura, cosa porti dentro di loro?
All'inizio della mia avventura musicale primi anni 80 ho avuto la fortuna di avere
dei vinili di King Curtis e David Sanborn mentre studiavo e ascoltavo
Parker, Dexter Gordon, Sonny Stitt e Goodman, mi si
è aperto un mondo nuovo al quale mi sono appassionato, la musica soul. Curtis e
Sanborn insieme a Junior Walker e Grover Washington Jr. sono stati
I pionieri di questo stile SoulJazz, sicuramente tutti ispirati da Cannonball
Adderley: uno dei miei preferiti. Quando ho ascoltato Redman è stato
un colpo di fulmine, il suo stile racchiudeva perfettamente tutti questi mondi,
ho iniziato a comprare i suoi cd e ad assimilare la sua musica. Attualmente ascolto
qualsiasi cosa, basta che sia di qualità. In questo periodo soprattutto Coltrane
e Rachmaninoff.
Ascolteremo presto il vostro disco?
Il primo gennaio uno dei miei obiettivi principali di quest'anno è stato quello
di incidere un cd con questa formazione al più presto, serve solo una casa discografica
disposta a credere in me, quindi mi auguro che possiate ascoltare al più presto
la musica di questo progetto. Grazie infinite.
Infine nella serata conclusiva l'atteso concerto di Gianni Guarracino,
un musicista eclettico, che spazia dal jazz al folk, dal rock al flamengo e alla
musica popolare, una concezione universale della musica e della ricchezza che ne
deriva dalla contaminazione. Il suo stile è caratterizzato dalla tradizione mediterranea
unita ad una tecnica sopraffina mutuata dal flamenco e dalla classica. Ha proposto,
ad una platea entusiasta e divertita, molti brani contenuti nel suo ultimo lavoro
Gypsyland, uscito in primavera e in Das Vias, dove si è avvalso della
straordinaria partecipazione di Frank Gambale
e Paco De Lucia. Con lui Daniele Brenca contrabbasso, Alberto
D'Anna batteria e Massimo Russo piano.