Il jazz nasce come forma libera di espressione e fin qui può sembrare
pura retorica; ci sono musicisti che riescono, con la propria creatività e con la
loro preparazione, a trasmettere emozioni uniche e sublimi. Ed è quello che è successo
la sera del 27 ottobre a Città S.Angelo, un bellissimo paese situato a pochi chilometri
da Pescara, che nel suo meraviglioso Teatro ha ospitato due chitarristi jazz:
Giuseppe
Continenza e Gene Bertoncini.
Ho
avuto la fortuna di assistere all'intero concerto e di scambiare anche quattro chiacchiere
con loro che si sono dimostrate persone disponibili, gentili e sempre con il sorriso
sul viso.
Gene Bertoncini è stato definito da Barney Kessel come il "Segovia" del
jazz in quanto predilige quasi esclusivamente l'uso della chitarra classica nelle
sue performance. Ha registrato e suonato con musicisti del calibro di
Wayne
Shorter, Paul Desmond,
Dave Brubeck,
Chet Baker,
solo per citarne alcuni ed è un docente stimatissimo dell'University of New York;
si è inoltre esibito nelle più grandi Hall del mondo fra cui il Carniege Hall in
New York, il Sidney Opera House in Australia, Hollywood Bowl in California e tanti
altri. Ha inoltre registrato innumerevoli album come solista.
Giuseppe
Continenza è un chitarrista italiano dal curriculum denso di importanti
collaborazioni come Joe Diorio, Bireli Lagrene, Vic Juris,
Bobby Watson, Jimmy Bruno, Jack Wilkins e tantissimi
altri. Scambiando qualche parola con il grande John Pisano (chitarrista storico
che ha suonato con Joe Pass per oltre un ventennio) l'anno scorso mi disse: "in
Italia c'è un grande chitarrista
Giuseppe
Continenza prima o poi lo voglio con me a Los Angeles…è davvero fantastico…"
dopo quelle parole mi sentii orgoglioso che finalmente dall'Italia, terrà di grande
cultura, uscisse un chitarrista ed un talento riconosciuto a livello internazionale.
Perdonate questa breve ma dovuta premessa.
Il concerto comincia puntualmente alle ore 21 con un intro solo chitarra
classica ad opera di Gene Bertoncini nel quale esegue brani quali
Lush Life,
The Shadow of Your Smile,
Cinema Paradiso, arrangiati
in modo unico con contrappunti ed armonie raffinate, per poi eseguire
The More I See You ed in
fine Nessun Dorma di
Puccini, brano tra l'altro contenuto nel suo ultimo album Quiet Now.
Riesce a fondere in modo originalissimo la musica classica con il jazz. Davvero
un grande della chitarra jazz e non solo.
Entra sul palco
Giuseppe
Continenza e c'è subito una grande ovazione da parte del pubblico. Dopo
un'introduzione con armonici artificiali ed accordi spettacolari inizia
Fooprints e credetemi è
stato davvero bello vedere come l'archtop di
Continenza
e la classica di Bertoncini si fondessero così bene.
Il
senso del tempo dei due e l'intesa è stata bellissima fin dalle prime note. Interplay
e contrappunti nei quali i due musicisti creavano melodie ricche e sofisticate.
Segue il bellissimo standard
It Had to Be You con soli
che spaziano dal jazz classico al moderno. E' la volta poi di
Libertango eseguito in
solo da
Continenza arrangiato in modo molto originale, sembrava quasi di
sentire un chitarrista jazz ed uno flamenco insieme, arpeggi velocissimi ed accordi
raffinatissimi ed un gran senso del tempo.
La serata prosegue con altri brani quali Corcovado,
Embraceable You,
All the things you are,
Moonglow,
Spain,
Estate ed altri ancora.
I soli dei due chitarristi sono suonati con classe e maestrìa su tutti i brani,
due musicisti fantastici che sanno davvero regalare grandi emozioni.
Scambio
due chiacchiere con loro e chiedo a Gene Bertoncini come mai questa sua preziosa
apparizione in Italia: "Anche se sono nato e cresciuto a New York le mie origini
sono italiane ed amo tantissimo questo paese. Ho avuto l'opportunità di suonare
con Giuseppe
Continenza in Italia ed è stata una bellissima ed indimenticabile esperienza…che
chitarrista formidabile … spero di poter suonare spesso con lui, stiamo vedendo
di pianificare un tour in Europa ed eventualmente alcune date negli States…mi piace
fondere il jazz con la musica classica, ho sempre adorato musicisti quali Bach,
Villa Lobos, Debussy ed altri ancora…amo chitarristi classici quali Julian Bream
e Segovia…", poi chiedo ancora a Gene di parlarci di alcune sue collaborazioni
musicali: "Ho da poco registrato un album solo chitarra dal titolo Quiet Now
e ce ne sarà a breve uno nuovo in arrivo, è un progetto per chitarra e quartetto
d'archi a mio avviso davvero molto interessante ed originale… ho avuto la grande
fortuna di collaborare con tantissimi grandi musicisti fra cui ricordo con molto
piacere l'esperienza con
Wayne
Shorter, suonai nel suo cd "Supernova" del 1969,
stava fondando i Weather Report e mi chiese se volevo entrare nel gruppo
ma in quel periodo ero molto impegnato nei miei progetti e declinai l'invito…ho
collaborato con Paul Desmond, Luis Bonfà, Joao Gilberto e tantissimi altri…"
Chiedo invece a
Giuseppe
Continenza che progetti ha per il suo futuro e come fa a conciliare
la sua attività artistica con quella di didatta: "…ho in progetto un nuovo disco
per l'anno nuovo ed alcuni interessanti tour fra cui il duo con Gene ed il progetto
in trio con Jimmy Bruno e Vic Juris con il quale faremo presto un
tour Europa/Stati Uniti…per quanto riguarda la didattica quando fondai l'European
Musicians Institute in Pescara, vidi realizzarsi per me uno dei miei
sogni più grandi, quello di creare una struttura a misura d'uomo in grado di creare
musicisti professionali e con il tempo ho avuto tante soddisfazioni…amo insegnare
come amo collaborare in rubriche didattiche su diverse riviste nazionali ed internazionali…".
Chiedo anche di spendere qualche parola sulle loro chitarre e la strumentazione
in genere: " (Gene Bertoncini)- io uso una chitarra classica fatta a mano
da Buscarini e ne sono molto soddisfatto, è una chitarra classica a spalla
mancante fatta appositamente per me…per le corde uso le La Bella… quando posso cerco
di amplificare la chitarra classica con un microfono ma quando l'ambiente non lo
consente uso il piezo…", "(Giuseppe
Continenza) – io invece uso una Benedetto "Cremona Custom" che
è stata fatta per me dal grande Bob Benedetto ed è un vero capolavoro di strumento
ha un suono unico… uso anche chitarre classiche Buscarini ed amplificatori
Fender, adoro il Twin in quanto è anche splittabile da 100w a 25w ed una gran comodità…
come corde uso esclusivamente le La Bella…"
Grazie Gene e grazie Giuseppe per la cortesia e la disponibilità ed un
grazie all'Associazione Nicola Polidoro (che ha organizzato l'evento) per avermi
concesso di intervistare i musicisti.