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Nello stereo suona il primo disco Jazz del msuicista Elio Tatti
il quale giunge direttamente dalla musica classica tricolore, più precisamente dal
gruppo diretto da Ennio Morricone che covente collabora con musicisti jazz
seppur distante dall'ambiente.
Tatti è delicato, ti tiene gli occhi chiusi verso il cielo.
Tattitatoo è un album a prima impressione appunto,
"delicato", dal gusto notevole. Trionfa la filosofia del "Less is More",
alla faccia di chi si alza in piedi per farsi sentire. Il contrabbasso scivola direttamente
nel cuore dell'ascoltatore… persino i brani reinterpretati hanno un "touch"
meraviglioso: "Body And Soul" è a parere di
chi scrive un vero capolavoro. Ogni linea melodica è pulita e perfettamente architettata
dal tocco reso dal contrabbasso.
Notevole e interessante il brano "Fantasy"
di Tatti, suonato con un fender jazz bass degli anni
'70, primo di tre brani suonati con il basso
elettrico. La trama minimale e dolce si incastra in maniera molto fluida con gli
accordi del pianista Gerardo Iacoucci.
"Slipped Disco" invece racchiude un'aria
tutta nuova, dal sapore molto nostrano, tutto reso straordinariamente dall'interpretazione
di Michele Ascolese alla chitarra, e dal "curioso" fagotto di Rino
Vernizzi. Alla batteria si conferma il precisissimo Giampaolo Ascolese,
batterista essenziale e nello stesso tempo eccezionale: non è facile trovare un
batterista che riesca ad intrecciarsi in maniera così elegante con un contrabbasso
classico.
Singolare anche l'interpretazione che Tatti da a "Round
Midnight", la cui trama è totalmente dettata dal contrabbasso. Monk si
trova cullato tra le calde note del contrabbassista dal tocco elegante ed intenso.
In "Sunday", come in "Coltrane"
è interessante l'interpretazione di Elio Tatti che raddoppia il tema con
gli strumenti solisti, tra cui il sax alto di Filiberto Palermini: squisita
interpretazione la sua che ricorda (se è permesso) alcune sonorità del leggendario
Charlie Parker.
Il disco si conclude come lo si è aperto, con "BassMilonga"
sostenuta con il basso elettrico, con il quale Elio dialoga incantevoli melodie
con la figlia Eleonora, al pianoforte: tutto in una dimensione da favola che ci
porta a riflettere, anziché a concentrarci in altre attività.
Un disco che piace anche perché si avverte un gusto tutto italiano, legato
a sonorità proprie che rendono il nostro jazz sempre più qualificato e bello da
ascoltare eseguito poi da artisti nuovi capaci di sorprendere e illuminare con la
loro classe e la loro eleganza, e questo è il caso di Elio Tatti...
Aspettiamo un nuovo album!
Ugo Galelli per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 24/12/2007
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