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The Cookers
Believe
Motema Music/Membran - Distr.Egea - 2012
1. Believe, for It Is True (B.Harper) – Arr. D.Weiss;
2. Temptation(s) (C. McBee) – Arr. D.Weiss;
3. Ebony Moonbeams (G.Cables)– Arr. D.Weiss;
4. Free For All (W.Shorter) – Arr. D.Weiss;
5. Quest (B.Harper)- Arr. B.Harper;
6. But He Knows (G.Cables) - Arr. D.Weiss;
7. Tight Squeeze (C. McBee) - Arr. D.Weiss;
8. Naaj (B.Hart) - Arr. D.Weiss.
Billy Harper - tenor saxophone
Eddie Henderson - trumpet
David Weiss - trumpet
Craig Handy - alto saxophone
George Cables
- piano
Cecil Mcbee - bass
Billy Hart - drums
EGEA Records & Distribution
C.so Mazzini, 12
12037 SALUZZO (CN)
Tel. +39 0175 217323
Fax: + 39 0175 475154
E-mail: info@egearecords.it
www.egearecords.it
Prendete un qualsiasi ascoltatore distratto, fategli ascoltare l'inizio di questo
album e non avrà dubbi: "Questo è un disco di jazz!". Certezza assai rara
ed apprezzabile al giorno d'oggi, con tutto il rispetto per le evoluzioni, mutazioni
e contaminazioni, che tanto ci affascinano quanto ci confondono, intorno
a "quella cosa che per comodità chiamiamo ancora jazz".
Scorrendo i nomi dei musicisti si potrebbe avere la fallace impressione di una
"blowin' session" tra vecchie glorie: spesso i supergruppi si riuniscono
in occasione di omaggi e rievocazioni che durano lo spazio di due o tre serate.
Chiariamo subito che non è questo il caso, anche se la band nacque nel 2007 proprio
celebrare il famoso album "The Night of The Cookers" in cui Freddie Hubbard
e Lee Morgan incrociarono le trombe in concerto al club La Marchal. Si tratta invece
di una formazione ormai collaudata - giunta alla pubblicazione di questo terzo album
- dopo gli acclamati "Warriors" del 2010 e "Cast The First Stone"
nel 2011 - imperniata su di un nucleo di illustri "senatori" accomunati da un singolare
destino: Billy Harper, Eddie Henderson,
George
Cables, Cecil Mcbee e Billy Hart, sebbene non abbiano
mai raggiunto la fama presso il grande pubblico, sono diventati nel tempo autentiche
leggende tra musicisti ed appassionati: "musicians musician's" dunque, giovani leoni negli anni settanta e venerati maestri oggi.
D'altro canto i loro nomi rimandano immediatamente a collaborazioni che restano
nella storia del jazz con i gruppi di Max Roach e di Art Blakey, di Dexter Gordon
e di Art Pepper, di
McCoy Tyner
e di Woody Shaw. Completano la formazione due "ex giovani" ormai più che maturi
come il sassofonista Craig Handy ed il trombettista David Weiss, vero
perno della formazione, essendo responsabile, oltre che della produzione, anche
degli arrangiamenti dell'album. Si tratta dunque di un "supergruppo" assai particolare,
in cui le individualità vengono messe a servizio dell'insieme. Lo testimonia il
fatto che la sia scrittura dei brani, quasi tutti originali, così come la distribuzione
degli assoli sono equamente distribuiti tra i vari componenti della band; la cura
degli arrangiamenti e la coerenza nello sviluppo dei temi testimoniano una coesione
ed un interplay di altissimo profilo.
Hard Bop a denominazione di origine controllata e garantita dunque, suonato non
da epigoni, ma da forti personalità che hanno contribuito alla definizione ed all'evoluzione
di questo stile, fino a sfiorare i confini tra avanguardia e free jazz, come brillantemente
testimoniato nelle singolari atmosfere di "Temptation(s)" e di "Tight
Sqeeze", entrambi a firma di Cecil McBee.
Una menzione particolare per Billy Harper, senz'altro uno dei sassofonisti di
riferimento della sua generazione, che lascia il segno con un fenomenale assolo
nella spettacolare rivisitazione del classico "Free For All" di
Wayne
Shorter, undici minuti di fuoco e fiamme, vero gioiello dell'album. Lo spirito
dei Jazz Messengers abita qui.
Roberto Biasco per Jazzitalia
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
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Data pubblicazione: 07/04/2013
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