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George Cables Trio
Bollate 23 marzo 2006
di Bruno Gianquintieri

Foto di Bruno e Patrizio Gianquintieri

Quella del 23 marzo 2006 è stata una serata un po' speciale a Bollate (MI). Nel piccolo teatro "Auditorium Don Bosco", che nel corso di questi ultimi anni ha rappresentato un importante crocevia di musicisti di primissimo piano internazionale, è stato presentato il CD registrato nel 2005 da George Cables al piano, Victor Lewis alla batteria, Essiet Essiet al contrabbasso, Piero Odorici ai sassofoni. Il CD è stato peraltro pubblicato in allegato alla rivista Musica Jazz del mese di Marzo 2006.

In grande pianista, questa volta accompagnato da John Webber al contrabbasso, Billy Drummond alla batteria e dal partner italiano ormai fisso, Piero Odorici ai sax, ha voluto essere presente all'evento e riproporre alcuni dei brani registrati.



Magnifico questo personaggio, affabile, disponibile e sempre pronto ad un rapporto amichevole, quasi familiare, come con i suoi musicisti. Nel corso della cena prima del concerto Cables mi chiedeva qualche notizia del film che la moglie di Art Pepper, Laurie, sta realizzando sulla vita del marito; era soprattutto incuriosito circa il materiale utilizzato per la realizzazione del film. Mi raccontava anche piccoli aneddoti della sua vita quotidiana a New York, perfettamente coincidenti con la personalità mite e gentile dell'uomo.

Il concerto, come prevedibile, è stato di grande intensità e coinvolgimento. Ancora una volta Cables ha sorpreso tutti con il suo pianismo delicato, brani melodici quasi cantabili, fatto di piccole sfumature, bene assecondate da Drummond. Splendide le interpretazioni "Looking for the light", "Mr baggy pants" in ricordo del padre, e soprattutto "Senorita de Aranjuez". Struggente l'esecuzione di una "ballad", tanto care a Cables, dedicata ad un caro amico bollatese da poco scomparso e da tutti noi compianto.

Come dicevo, una serata speciale in un luogo, il piccolo Auditorium, ricco di magia dove l'anima del jazz, l'interplay tra musicisti e tra questi e il pubblico si concretizza.

Molto buona la performance del nostro Piero Odorici, in perfetta sintonia con il gruppo nel quale si trova pienamente a suo agio, interprete di splendidi break e dialoghi con John Webber al quale è legato da una lunga e bella amicizia, come la sua compagna mi raccontava.

Ciò che si è visto e sentito a Bollate è vero jazz nella sua accezione più pura, che tutti noi appassionati ricerchiamo e percepiamo immediatamente e che tante difficoltà invece genera in chi deve descriverlo o codificarlo.

Il minimo che si possa fare è ringraziare i musicisti e gli organizzatori dell'associazione "Bollate Jazz Meeting" che con tanta volontà e dedizione hanno saputo regalare un "concerto straordinario" come la locandina annunciava, anche se per motivi connessi alla non prevista programmazione nell'ambito della bella rassegna annuale bollatese.









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Data pubblicazione: 14/05/2006

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