|  | Marcin Wasilewski Trio & Joe Lovano Arctic Riff
 
 
  ECM (2020)
 
 1. Glimmer Of Hope
 2. Vashkar
 3. Cadenza
 4. Fading Sorrow
 5. Arco
 6. Stray Cat Walk
 7. L'amour fou
 8. A Glimpse
 9. Vashkar (var.)
 10. On The Other Side
 11. Old Hat
 
 
 Joe Lovano -  sassofono tenoreMarcin Wasilewski -  pianoforte
 Slawomir Kurkiewicz -  contrabbasso
 Michal Miskiewicz -  batteria
 
 L'accoppiata è delle più gustose. Il trio di uno dei più interessanti 
e creativi pianisti e compositori europei, il polacco Marcin Wasilewski, 
e un gigante del sassofono tenore, Joe Lovano. Il risultato non può che essere 
interessante e suadente. E lo si capisce subito, fin dalle prime note di "Glimmer 
Of Hope", dalla struttura aperta e in sospensione che, lentamente tanto quanto 
l'adagio su cui si muove, trova forma nei registri alti di Lovano, dove incontra 
il linguaggio jazzistico a stelle e a strisce, prima di ricomporsi nelle note forbite 
di Wasilewski. Dalla firma di Wasilewski si passa a quella di
Carla Bley:
"Vashkar" è in due riprese. La prima si cristallizza nel fraseggio spezzato, 
tra lo stop and go del pianista polacco, la ritmica che tiene le maglie larghe in 
modo impeccabile, tra le cuciture pastose di Kurkiewicz e i piatti ariosi di Miskiewicz, 
fino a quando il testimone non viene ceduto a Lovano, che lascia troneggiare il 
suo bop. "Cadenza" è firmato da tutto il sodalizio: improvvisazione aperta 
a ogni ingresso, con tempi miti e il basso a fare da collante. Torna l'europeismo 
di Wasilewski con "Fading Sorrow", con tutta la sua genialità nel legare 
la melodia alle armonizzazioni più eteree, il tutto viene consolidato dal sempre 
luminoso periodare di Lovano, che si trova a meraviglia anche quando il ritmo si 
acquieta. L'ingresso del sassofonista di Cleveland detta regole nuove per un trio 
che ha sempre trovato grande giovamento dalla linea melodica classica che il leader 
ha impresso. "Arco" è inquietante con i lampi acidificati di Lovano, i tamburi 
di Miskiewicz che incutono suspense, le corde di Wasilewski che tremolano e il basso 
che fa ombra al tutto. Anche "Stray Cat Walk", come la precedente, reca il 
sigillo di tutti e quattro i musicisti e se Kurkiewicz fa il passo della pantera 
(gatto?) agli altri sodali spetta il compito di creare un'armonia e tracciare una 
melodia. "L'amour fou" reca il sigillo del solo pianista di Slawno, e mette sul piatto 
un brano di modern mainstream, con un assolo al fulmicotone. Torna il quartetto 
con l'autografa "A Glimpse", anche qui, possiamo dire, un brano in costruendo, 
con gli strumenti che si intrecciano alla ricerca di una direzione. "On The Other 
Side" è l'unico brano firmato autonomamente da Lovano, che segue la scia delle 
improvvisazioni-composizioni a quattro mani. Le raffinate e morigerate note di
"Old Hat" chiudono un disco che sigilla l'accordo tra jazz made in 
Europe e jazz americano.
 Alceste Ayroldi per Jazzitalia
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Inserisci un commento
 
 
 
| Questa pagina è stata visitata 611 volte Data pubblicazione: 09/05/2021
   
 
 
 
 |  |