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La solerte etichetta Videoradio, intenta ad avvalorare i migliori nomi
della scena italiana (ma non solo), mette alle stampe questa doppia raccolta di
"hit" della propria produzione, attraverso cui intende ripercorre di alcuni dei
momenti più felici delle carriere soliste dei singoli artisti.
Il filtro generale imposto alle selezioni, però, rende il risultato straordinariamente
coinvolgente: come il titolo stesso fa intendere, ogni singolo brano si piega alle
necessità del groove. In effetti non c'è un solo minuto di musica, in tutti e due
i dischi, dove venga meno quella sensazione di "tiro" strepitosa, persino nei brani
più lenti e morbidi; nel contempo tuttavia rimane alta la qualità, la varietà, dei
brani e dei generi proposti. Si passa senza troppi ripensamenti da uno spudorato
Rock'n'roll a esempi di Fusion raffinatissima, da ritmi latinoamericani a brani
Funk-rock.
In questa prospettiva la principale nota di merito che bisogna fare è
che questa compilation non stanca assolutamente, neppure dopo svariati ascolti,
ed anzi sa mantenere alto l'entusiasmo. Molte volte infatti si rischia di ritrovarsi
fra le mani un prodotto finalizzato più alla naturale portata pubblicitaria di questo
tipo di raccolte, e scadente invece dal punto di vista artistico.
Qui invece l'acuto Giuseppe Aleo, a capo della realizzazione e
della direzione artistica, ha saputo raccogliere il meglio senza forse preoccuparsi
troppo delle generali produzioni di Videoradio (che in effetti ha una produzione
più ampia e non solo limitata agli stili ascoltabili in questi due dischi). Per
dirla con un motto stereotipato ma di chiara leggibilità: la qualità prima della
quantità.
Il secondo interessante aspetto di "Fusion, jazz, rock & groove"
è la rosa dei nomi che trovano posto nel progetto. Hanno infatti la precedenza grandi
personalità, che però proprio per il loro particolare ruolo sono spesso situati
in sfondo a nomi di spicco della musica italiana nel panorama internazionale. Si
tratta per esempio dei "turnisti" di personaggi come Battiato, Antonacci,
Laura Pausini, Renato Zero, Mina, PFM e così via: personalità
musicali veramente elevate che finalmente trovano spazio indipendente per esprimere
al meglio i propri personali modi di lavorare dietro agli strumenti, cosa non semplice
e certamente costretta in una situazione di sfondo a grossi nomi. E' con gran piacere
che quindi si ascolta questi musicisti in totale libertà: Maxx Furian,
Alex Carreri,
Walter Calloni, Eugenio Mori, il "Trio Bobo" di Faso,
Meyer e Monconi, Luca Pasqua, Vito Giordano. Basta dare
una rapida occhiata ai titoli del booklet per restare stupiti dalla quantità di
musicisti coinvolti. Ma non è finita, perché in più si aggiunge una lunga lista
di "Special Guest" che affiancano i vari artisti in quasi ogni brano. Prendono
dunque parte indiretta alla raccolta Riccardo Fioravanti,
Antonio Faraò,
Horacio Hernandez, Elio, solo per citarne alcuni.
La proposta è così ampia e ben distribuita che non sembra esserci motivo
per voler preferire il primo volume della raccolta al secondo, se non forse per
stretto gusto personale. Quasi impossibile invece scegliere esempi più significativi
di altri senza sentirsi in torto verso chi si è scartato. Si tratta sicuramente
di un prodotto che non lascia a bocca asciutta l'ascoltatore, e verso cui ci si
può muovere a colpo sicuro se si è alla ricerca di buona musica e di ritmi sostenuti,
oppure se si vuole capire qualcosina in più delle personalità meno in vista della
musica italiana, ma che proprio grazie alla loro presenza rendono grandi quelle
più evidenti e conosciute.
Achille Zoni per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 15/09/2007
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