Salute a voi, bassisti e non!
Dopo la ‘grande abbuffata' della precedente
lezione (taluno meditava di citarmi in giudizio per i danni che l'indigestione polifonica ha prodotti ai suoi polsi…) ed anche a seguito di alcune richieste pervenutemi, vorrei ora occuparmi della pura tecnica.
Vi propongo perciò venti esercizi sulla scala maggiore, nella tonalità di SOL. Naturalmente non essendo utilizzate corde a vuoto, possono tutti essere agevolmente trasportati.
Inoltre noterete che quasi tutti gli esercizi recano a destra una freccetta con la punta rivolta verso sinistra, essa indica che per quegli esercizi si possa suonare secondo moto retrogrado, eseguendo cioè a ritroso le note partendo dal punto in cui è collocata la freccia fino alla nota iniziale.
I primi dieci esercizi sono da eseguire in seconda posizione, con un'apertura della mano sinistra di appena quattro tasti, la mano dunque procede verticalmente seguendo quello che definisco il
"BOX 1".
I successivi dieci esercizi (dal n. 11 al n. 20) utilizzano invece il "BOX 2" sul terzo capotasto, una posizione più impegnativa che implica una divaricazione maggiore delle dita, con un'apertura su terza e quarta corda di cinque tasti.
Per quanto riguarda la prassi esecutiva mi limito a darvi qualche suggerimento:
- Studiate dapprima molto lentamente e non disdegnate l'ausilio del metronomo.
- Cercate di sollevare il meno possibile le dita dalla tastiera; se ad esempio siamo sulla quarta corda e dobbiamo premere il secondo e il quarto dito è auspicabile mantenere il secondo premuto quando si scende col quarto.
- Questi esercizi aiutano l'orecchio interno a sviluppare il concetto della
progressione, intesa come frammento melodico che si ripropone sui vari gradi della scala. Nel primo esercizio ad esempio abbiamo tre note consecutive ascendenti: sol-la-si, questo modulo si ripropone su ogni grado della scala: la-si-do, si-do-re e così via…
La loro regolarità fa sì che a lungo andare possano sembrare (e lo sono per mio stesso intento!) un pò scolastici perchè ritmicamente statici, privi di slancio. Una volta che ci si è impadroniti delle diteggiature si può provare a dare tensione ritmica sostituendo l'originaria pulsazione con un'altra; ad esempio eseguendo al posto delle solite quartine di crome delle quintine o settenine…
Di primo acchito ne ricaverete un senso di smarrimento perché viene a mancare la rassicurazione del battere regolare, poi pian piano il nuovo incedere poliritmico vi catturerà col suo potere di seduzione.
Per rendere il concetto maggiormente fruibile ho pensato di incidere alcuni esercizi.
Ho eseguito il n. 5 con pulsazione a quintine, in senso retrogrado ho suonato le settenine.
Ho suonato l'esercizio n. 8 utilizzando le settenine (o anche gruppi a sette). Nel n. 15 e nel n. 17 suono sempre le quintine. Per il n. 18, costituito di grappoli scalari discendenti di cinque note, ho eseguito delle sestine creando una tensione ritmica che nasce dall'attrito tra (come si è detto) la naturale scansione a cinque dell'esercizio e la pulsazione a sei da me voluta.
Buon divertimento!
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Data pubblicazione: 19/11/2004
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