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 In questa lezione parlerò del blues e cercherò di dare delle nozioni da 
usare nel primo riscontro con il giro "blues" come viene utilizzato dai jazzisti. 
Specifico che non è assolutamente mia intenzione minimizzare la complessità del 
blues o l'impegno che tanti hanno dato, per tutta la vita, per suonare questo genere. 
(- Come dice un mio amico, "Per suonare il blues bisogna sudare sangue."), intendo 
solo portarvi sulla strada e poi come sapete, gli esami non finiscono mai e nemmeno 
gli approfondimenti. 
  
Prima o poi ti capiterà (se non ti è già capitato) di trovarti sul palco 
di una bettola e qualcuno dirà "facciamo un blues". Potresti trovarti a Hong Kong, 
New York, Bombay, Berlino o Bolzano, in qualunque luogo potrebbe capitarti. 
Poi con o senza tema si parte. Se la situazione è d'ispirazione jazz è 
probabile (diciamo 3 volte su 4) che il blues sarà in Fa. Esistono blues in tutte 
le tonalità ma ritengo che quello più utile da conoscere bene e subito per un jazzista 
sia il giro jazzistico in Fa. 
Il Blues è unico essendo un giro armonico di 12 battute che si ripete 
per tutta la durata del brano. (Di solito, dalla musica classica agli standards 
del jazz al rock, si tende ad avere strutture di 8, 16 o 32 battute.) 
Sicuramente questa struttura anomala deriva dai "Field Hollers" 
– i canti degli schiavi africani dell'800 negli stati del sud negli Stati Uniti.
 
Semplificando molto – si tratta di un insieme di domande e risposte: 
Il primo motivo (A) viene eseguito 2 volte e la risposta (B) una sola 
volta, dando una micro-struttura A-A-B, con ogni frase di durata 4 battute.. 
All'interno di ogni frase c'è anche una piccola risposta, sempre uguale, 
un po' come un "Oh Yeah" di un coro e questa accade nella seconda metà di ogni gruppo 
di 4 battute. 
 
	
		
			| 
			 Motivo A - - - - -  
			 | 
			
			 - - - - - - - - - - -  
			 | 
			
			 Risposta - - - - - - - - 
			 | 
			
			 - - - - - 
			 | 
		 
		
			| 
			 Motivo A - - - - -  
			 | 
			
			 - - - - - - - - - - - 
			 | 
			
			 Risposta - -- - - - - - - 
			 | 
			
			 - - - - -  
			 | 
		 
		
			| 
			 Motivo B- - - 
			 | 
			
			 - - - - - - - - - - - 
			 | 
			
			 Risposta - - - - - - - - 
			 
			 | 
			
			 - - - - - 
			 | 
		 
	 
 
(Ricordandoci anche, che il motivo B è anche una risposta conclusiva al motivo 
A.) 
Io trovo molto utile visualizzare i blues in questo modo: tre segmenti 
di quattro battute. 
Perché vi ho detto tutto questo? Perché ritengo che nel suonare il blues 
la comprensione della struttura sia importante quasi quanto la conoscenza degli 
accordi e delle scale, poiché il blues può variare; il pianista ti può mettere sostituzioni 
su sostituzioni ma se hai la struttura tematica in testa non ti perderai. 
Traducendo la nostra struttura di 12 battute, al livello armonico abbiamo gli 
accordi del blues "classico" 
 
	
		
			| 
			 I (Motivo A)  
			 | 
			
			 IV ------ 
			 | 
			
			 I (Risposta) 
			 | 
			
			 I 
			 | 
		 
		
			| 
			 IV (Motivo A) 
			 | 
			
			 IV------- 
			 | 
			
			 I (Risposta) 
			 | 
			
			 I  
			 | 
		 
		
			| 
			 V (Motivo B) 
			 | 
			
			 IV------- 
			 | 
			
			 I (Risposta) 
			 | 
			
			 I 
			 | 
		 
	 
 
Notate che le ultime tre battute d'ogni sezione di 4 (ogni riga) rimangono 
armonicamente uguali. La melodia A suonata prima su I e poi su IV guadagna un po' 
di tensione nel ripetersi e la melodia B arriva dal massimo della tensione (la dominante) 
prima di risolversi all'I, passando attraverso il IV. Tutte le tre zone "riposta", 
misure 3-4, 7-8 e 11-12 suonano sull'accordo di tonica, I. (Molto "Oh yeah!")
 
I jazzisti hanno voluto modificare la terza "frase" inserendo un II - 
V- I, tipico del jazz, al posto del V - IV - I del vecchio blues ed inserendo un 
"turn around" in forma semplice (ancora il II – V) nell'ultima battuta per riportarci 
da capo e dare una spinta all'inizio di ogni giro. 
	
		
			| 
			 I  
			 | 
			
			 IV  
			 | 
			
			 I 
			 | 
			
			 I 
			 | 
		 
		
			| 
			 IV  
			 | 
			
			 IV 
			 | 
			
			 I 
			 | 
			
			 I  
			 | 
		 
		
			| 
			 II  
			 | 
			
			 V 
			 | 
			
			 I 
			 | 
			
			 II V 
			 | 
		 
	 
 
Tradotto in Fa e con l'aggiunta di qualche settima arriviamo a questo 
giro armonico: 
	
		
			| 
			 F 
			 | 
			
			 Bb7  
			 | 
			
			 F 
			 | 
			
			 F 
			 | 
		 
		
			| 
			 Bb7 
			 | 
			
			 Bb7 
			 | 
			
			 F 
			 | 
			
			 F 
			 | 
		 
		
			| 
			 Gm7 
			 | 
			
			 C7 
			 | 
			
			 F 
			 | 
			
			 Gm7 C7 
			 | 
		 
	 
 
N.B. dove ho scritto sol "F" e non, per esempio F7 è perché il pianista potrebbe 
tranquillamente suonare un maj7, una 7 dominante o un 6/9. Il blues ha tante zone 
ambigue ed è anche bello per questo. Momentaneamente tratteremo l'accordo I come 
un F7. 
Nel libro "Flute Book 
Of The Blues" di Yusef Lateef l'autore dice "Nel blues è di 
normale usanza suonare la settima dominante sull'accordo di maj7" confermando 
quest'ambiguità di modo. Nel nostro caso sarebbe da suonare il Mi bemolle sull'accordo 
di Fa maj7. 
Intanto applichiamo subito le nostre regole: 
Accordo di: settima dominante (7) = modo misolidio (tipo V grado)  
Accordo di settima minore (m7) = modo dorico, (tipo II grado.) 
Così arriviamo a queste scale. 
  
Parlando esclusivamente in termini di alterazioni lo schema sarebbe: 
  
Dico questo perché penso sia importante ricordare che il blues è sempre 
in una tonalità, ha una tonica e il tuo modo di suonare e il tuo fraseggio, 
deve essere sempre in relazione con quella nota (nel nostro caso il FA). 
Volendo si potrebbe suonare quel FA per dei giri interi - noioso sì, ma 
non fuori contesto e c'è chi lo ha fatto, con un po' di fantasia ritmica e qualche 
gioco d'articolazione. 
Rimanendo in tema allora passiamo al discorso "modi". Se decidiamo che 
il nostro blues ha sempre il FA come nota di referenza e l'unica cosa che cambia 
sono le alterazioni, si potrebbe fare una schema sui vari modo di FA: 
  
Si noterà chiaramente in questo schema un altro importantissimo aspetto 
del blues che dalla 1a alla 2a battuta abbiamo un cambio da "maggiore" (misolidio) 
a "minore" (dorico), che poi ritorna subito al "maggiore" nella terza e quarta battuta. 
Detto in parole molto povere, misura 1 LA naturale, misura 2 LA bemolle, misure 
3,4 LA naturale; se vuoi far capire a tutti che non sai suonare il blues 
basta suonare quel LA naturale nella seconda battuta! (Quanto fa male!) 
Una cosa che abbiamo riscontrato nell'esaminare la scala blues è che la 
terza minore può coesistere sopra un accordo maggiore, dandoci una tipica dissonanza 
"blue", mai il contrario, terza maggiore su accordo minore, così aggiungiamo nel 
nostro "vocabolario" anche la scala blues in FA, da applicare un po' dovunque ma 
senza esagerare. 
N.B. Menziono solo la scala blues in FA; non trasportiamo la scala blues 
su tutte le fondamentali del giro armonico perché la scala blues è un sapore "tonale" 
che ci ricorda sempre che abbiamo una tonica. 
  
Rimane soltanto di raccomandarvi di ascoltare molto il blues nelle sue 
varie forme e poi ovviamente di suonarlo tanto e più lo suoni e meglio viene. 
Aggiungo una lista di brani blues del repertorio jazzistico che mi sovvengono 
in mente al momento e che potrebbero presentarsi sul palco di quella "famosa bettola." 
Tenete presente che diversi brani hanno temi sofisticati per poi proseguire con 
assoli su un semplice giro di blues, in quanto sovente non vengono neanche riportati 
gli accordi (del giro blues) sullo spartito. 
Alcuni Blues da imparare a memoria. 
Blues in Fa (concert)  
Now's The Time 
Billy's Bounce 
Straight No Chaser 
Au Privave 
Blues in Si bemolle (concert) 
Blue Monk 
Sunnymoon For Two  
Blues in Do (concert) 
C Jam Blues 
Suoniamo 
Concludiamo questa lezione mettendo in pratica quanto avete letto sopra. 
Vi propongo un temino blues di mia composizione, che uso spesso nel mio corso estivo 
di flauto jazz, con una base audio. Troverete il tema suonato dal vibrafono due 
volte, poi quattro giro per improvvisare e poi per finire il tema due volte. (ricordiamoci 
che la prassi nel jazz vuole che i temi brevi, tipo il blues di 12 misure, si suonano 
sempre due volte, mentre i standards, di solito di 32 misure, si suonano una sola 
volta.) 
Buon divertimento! 
  
File Audio (MIDI)
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
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			Data pubblicazione: 05/08/2006
	  
 
 
 
	
  
	
		
		
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