Jazzitalia - Lezioni Flauto: Lezione 10 - La Scala Alterata
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La Scala Alterata
di Geoff Warren
info@geoffwarren.com

Per suonare il jazz; cioè avere la capacità di interpretare nella maniere giusta i temi ed intervenire con degli assoli improvvisati, il primo passo indispensabile è la conoscenza delle 12 scale maggiori, da queste scale possiamo arrivare ai modi (dorico, lidio, misolidio ecc) mantenendo le stesse combinazioni di alterazioni e cambiando soltanto la nota di partenza nella scala.



es. Modo dorico = modo sul 2° grado, quindi RE dorico ha la alterazioni di DO maggiore perché RE è il secondo grado della scala di DO.

Oltre a queste scale "diatoniche" si può fare uso di diverse altre combinazioni di note- le scale pentatoniche e blues hanno meno note della scale maggiore (rispettivamente 5 e 6 note). La scala bebop ne ha una in più (8), questa scala può anche essere considerata più il risultato dei fraseggi, che una vera e propria scala e su questa esistono diverse teorie sulla sua "vera" forma.

Le scale che chiamerei "sintetiche", scala esotonale fatta di passi sempre di un tono, e la scala diminuita fatta dalla alternazione di passi tono e semitono, hanno poca applicazione nel jazz. Ricordiamoci che avevo affermato poco tempo fa che il jazz era "una musica cromatica ma tonale" – una scala composta sempre tono-semitono non esiste in nessun contesto tonale - può essere molto interessante e se vi piace usatela. Posso solo affermare che in 30 anni di carriera come jazzista ho usato la scala esotonale una sola volta in un brano moderno originale che la richiedeva specificatamente e mai la scala diminuita. Una decina di anni fa un allievo mi chiese perché davo così poca importanza alla scala diminuita. Gli chiesi di dirmi uno standard dove stava bene l'uso di questa scala, aspetto ancora una risposta.

Una scala non diatonica però che si deve per forza conoscere è l'oggetto di questa lezione, La scala "alterata" detta anche "iperlocria". Questa scala è essenziale se si vuole costruire dei fraseggi cromatici e "outside" nelle classiche cadenze jazz- II –V –I.

Partiamo da questa cadenza:


Sarebbe possibile suonare la scala di DO maggiore su tutto il giro e infatti una delle prime cose che si impara nel jazz è di riconoscere questi giri di II- V(spesso senza la risoluzione I) per arrivare velocemente ad una scala da impiegare. Fin quando si rimane sul II- V una sola scala ci basta, ma quando si va anche per la risoluzione un po' più di tensione sul V sta molto bene per rendere la cadenza più soddisfacente e per "tensione", voglio dire note fuori dalla scala di partenza e chiusura. Così se siamo in DO la nostra cadenza risulta:

II

V

I

Preparazione

Tensione

Risoluzione

Dm7

G7

Cmaj7

RE dorico
(scala di DO maggiore)

scala ?

Scala di DO maggiore

Adesso andiamo a vedere cosa potrebbe stare bene per creare la desiderata tensione sul G7.

Partiamo dal bassista; 'è un gioco molto comune fra i bassisti mettere la "sostituzione tritonale" cioè che il bassista invece di fare i salti RE – SOL- DO suona una semplice linea cromatica RE- Reb – DO. Anche se il pianista suona gli accordi "normali" Dm7 G7 Cmaj7 questa momentanea dissonanza tra il Re bemolle in basso e l'accordo G7 è giustificata dalla seguente risoluzione. Ma se anche il pianista vuole mettere la sostituzione tritonale allora G7 diventa Db7.

Guardiamo un attimo questi due giri di accordi


Ora se uno si limita a suonare i "guide tones" (che sono sempre la terza e la settima dell'accordo) si scopre che i due giri di accordi sono simili, infatti la terza e settima del G7 diventano settima e terza del Db7. Il risultato di tutto ciò è che la sostituzione non cambia il senso orizzontale della progressione armonica. Ma il solista, che fa?

Vediamo di costruire una scala da usare su questo Db7.


Quando si deve costruire una scala su un accordo si deve tenere conto di diverse circostanze: prima cosa sono le note dell'accordo, queste le dobbiamo includere, se sono quattro ci rimangono solo altre tre da aggiungere per tappare i buchi nella scala. Quando vediamo un Db7 di solito lo pensiamo come V grado di Sol b maggiore e quindi usiamo una scala di Db misolidio ovvero le alterazioni della scala di SOL bemolle maggiore, ma in questo caso il nostro accordo sta sostituendo un accordo di G7 e deve anche risolvere in Do maggiore. Per questa ragione teniamo il SOL, la dominate di DO, naturale.

Il risultato di questo è una scala di Reb maggiore con settima minore e quarta eccedente – una scala chiamata LYDIAN DOMINANT (che sarà anche oggetto di una prossima lezione.)

La scala Lydian dominant è la sorella della scala alterata perché le stesse note partendo da questa "quarta eccedente" formano la SCALA ALTERATA.


Suonando questa scala di SOL alterata sopra un accordo di G7 sentiremo una certa tensione. Ci sono delle dissonanze, ma andiamo anche a suonare tutte le alterazioni che i pianisti amano mettere su questi accordi di tensione – la 9b la13b la 5b la 10b (detta anche 9#).

Ovviamente le 12 forme di questa scala alterata vanno memorizzate (insieme alle sorelle lydian dominant) e una volta imparate vedrete che vi entreranno tranquillamente nei fraseggi.


Vedrete subito che queste scale, essendo "sintetiche", spesso contengono sia diesis che bemolli. Ho cercato di presentare le scale nella maniera più facile per la lettura.

N.B. Capita rarissime volte (diciamo quasi mai) di dover fare un assolo lungo su una scala alterata, giusto perché è una scala che porta una tensione da risolvere. Suonata a lungo diventa pesante.

N.B. 2 La progressione II-V senza la risoluzione I non invita l'uso della scala alterata – suona piuttosto male. (Prova a usare una scala alterata sul secondo accordo di OYE COMO VA a vedrai quanto ti guarderanno male!)

Finiamo con un piccolo esercizio in audio.

Vi presento una serie di cadenze II-V-I sul primo giro usate le frasi che vi propongo tratte dalla scala alterata. Poi provate a usare la scala alterata a modo vostro.

Ci sono quattro cadenze ognuna suonata due volte. La prima in Do maggiore richiede la scala di SOL alterate sull'accordo G7

La seconda in LA maggiore richiede la scala di Mi alterata sull'accordo di E7.

La terza in FA maggiore richiede la scala di DO alterata sul C7.

L'ultima in RE maggiore richiede LA alterata sul A7.


File Audio (MIDI)

Buon divertimento.






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Data pubblicazione: 06/01/2008

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