La prima cosa da ricordare quando si improvvisa con il flauto è che non è un sassofono. Sembra ridicolo doverlo dire invece è importante. Certe frasi che funzionano molto bene con il sax o la tromba semplicemente non rendono con il flauto, (e troppo spesso noi flautisti ci troviamo, ai vari seminari e workshops, trattati come sassofonisti della serie B!!!).
Il flauto ha la sua voce e il suo linguaggio ed è importante far risaltare questo.
Primo, l'attacco. Nel jazz, i sassofonisti e trombettisti tendono spesso ad arrivare alle note (particolarmente quelle medio alte) da leggermente sotto, per poi aggiungere velocemente la nota con un glissato di labbro. Infatti i sassofonisti principianti spesso esagerano con questo effetto, che è molto bello quando usato con buon gusto e senza eccedere.
Con il flauto questo effetto, fatto con l'imboccatura, è meno efficace, me se non lo facciamo e suoniamo insieme con altri fiati l'effetto è che sembra che sbagliamo noi, - arriviamo diretti sulla nota mentre gli altri sono ancora ad un quarto di tono sotto. Quindi si sostituisce l'effetto con un altro. Aggiungiamo prima della nota di partenza una grace note, "acciaccatura," un semitono sotto.
Prova a suonare questo motivo, riportato prima senza e poi con l'acciaccatura.
Come vedrete l'effetto con l'acciaccatura è subito più jazzistico. E se la musica va suonata con altri fiati l'insieme funzionerà meglio. (Ovviamente ci sono dei momenti quando serve un attacco "pulito", e qui sto esagerando un po' per illustrare il concetto.)
Quindi a questo punto bisogna sviluppare la possibilità di fare questa acciaccatura su qualsiasi nota, senza dover fermarci per pensare. Ovviamente non si fa sempre, ma dev'essere sempre lì pronto nel nostro bagaglio per dare vita all'inizio di una frase o rendere più morbido un passaggio.
Di solito quest'effetto si mette su una nota medio-alta all'inizio di una frase. Quindi, tornando alla nostra pentatonica (lezione 1) facciamo delle frasi, cominciando
ognuna di esse con l'acciaccatura.
Notate che la nota di partenza è sempre ad un semitono sotto la prima "vera" nota della frase. Fate questo esercizio su tutte le pentatoniche (sono 12!) – e non solo quelle "facili".
Ora applichiamo la nostra grace note ad alcuni arpeggi (tratteremo più
in dettaglio tutti gli arpeggi nelle future lezioni). Per ora mi limiterò a semplici arpeggi maggiori. (Nell'accompagnamento
immaginato ho messo degli accordi di settima dominante per rendere più jazzistico il brano).
Chi ha il programma Band in a Box potrebbe programmarvi un
accompagnamento per divertirsi di più.
File MIDI
L'ultima frase andrebbe studiata un attimo, penso che ne valga la pena..
Notate che le acciaccature, quasi sempre, non sono note dell'accordo. Per esempio nel secondo accordo, F7, un Mi naturale suonerebbe malissimo. Ma queste non sono note "vere" sono come i glissati dei sassofonisti.
Spero che troviate queste idee utili e divertenti.
A presto,
Geoff