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Al Jarmusch Club
Ferruccio Spinetti e Petra Magoni in…
Musica Nuda
19 febbraio 2004
di Claudio Lombardi
foto di Nunzio Mari
Quindici brani distinti e distanti amalgamati con sapiente ironia in un unico, coerente, percorso musicale. Dai madrigali alle arie del 1600, dagli standard del jazz ai classici del pop internazionale, passando attraverso le canzoni della tradizione popolare italiana.
Tutto affidato alle corde Thomastik–Spirocore del contrabbasso di
Ferruccio Spinetti e a quelle vocali di Petra Magoni per un album, " Musica Nuda" (edito dall'etichetta
Storie di Note), che ci auguriamo diventi una gustosa anticipazione di un progetto completamente inedito.
Giovedì sera, i due artisti, che dagli inizi
di febbraio sono in giro per l'Italia a promuovere il loro cd, si sono esibiti al
Jarmusch Club, dinanzi ad una "quarta parete" estasiata. Lui, casertano, è un contrabbassista di formazione classica e jazzistica prestato alla musica cosiddetta leggera (dal 1990 fa parte della
Piccola Orchestra Avion Travel). È uno strumentista raffinato, un esecutore impeccabile, un inventore di combinazioni melodico–ritmiche avvolgenti. Lei è una giovane cantante toscana, formatasi negli ambienti della musica sacra e operistica. Il suo innato eclettismo l'ha portata, però, sin dagli esordi a sconfinare in altri territori. Dotata di una voce dalle finissime impressioni timbriche e dalle sfumature metalliche, la Magoni trasmette, grazie ad una sorprendente articolazione melodica, suggestioni cromatiche che appartengono sia all'elettronica, sia al jazz, sia al rock. Mostra un notevole controllo dell'intonazione e del fiato, caratteristiche che le consentono di affrontare vere acrobazie vocali, pur garantendo una complicità perfetta, armonica e ritmica, tra il suo strumento (una voce che sembra un clarinetto) e il contrabbasso.
Al Jarmusch, la Magoni e Spinetti hanno proposto gran parte delle rielaborazioni contenute nell'album ("Roxanne", "Prendila così", "I will survive", "Guarda che luna", "Imagine", sono solo alcuni dei pezzi eseguiti), più altre cover "sotto traccia", beneficiando in due occasioni del sax di
Gianni Taglialatela, uniche concessioni al rigore del modulo voce–contrabbasso.
Claudio Lombardi, Il Giornale di Caserta
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Data pubblicazione: 04/04/2004
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