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Emanuele Maniscalco
Slow Band
Re:think-art records 2010
1. wired
2. freeze
3. pop robber
4. nisimasa
5. mothergoose
6. neuer mond
7. handy wallace
8. Freeze three
Emanuele Maniscalco
- drums
Daniel Kinzelman - tenor saxophone and clarinet
Karsten Lipp - electric guitar
Paolo Biasi - electric bass
Forse proprio quelle iridescenti rugiade sonore, cromatismi generati da un lento
scorrere di tensioni e giochi melodici, disegnati da Paul Motian,
sono il luogo della folgorazione per
Emanuele
Maniscalco. Una nuova dimensione interpretativa e d'ispirazione
che mantenengono sempre saldo il legame con la tradizione afroamericana, che lo
portò alla formazione della "Slow Band", un gruppo nel quale si susseguirono diversi
musicisti tra cui
Francesco Bearzatti, Enrico Terragnoli,
Walter Beltrami,
Gianluca Petrella,
con un repertorio composto da brani originali e canzoni. Quindi, una decina di anni
fa, l'incontro con Stefano Battaglia e l'esperienza dell'improvvisazione
totale, un illuminante veicolo che divenne parte fondamentale del suo lavoro e sancì
la brillante rinascita dell'ensemble ideato dal batterista bresciano, un percorso
evolutivo che culminò con la registrazione di questo interessante lavoro discografico
licenziato dall'etichetta re:think-arteecords.
Nelle loro improvvisazioni, c'è vita, un humus organico fatto di rumori espansi,
cinismo tonale, dissonanze catatoniche, sadismo e prostrazione sonica, materia armonica
e ritmica in continuo mutamento e di difficile etichettatura; poi la sapiente alternanza
tra scrittura e variazione estemporanea, prendere la melodia nelle sue manifestazione
occidentali contemporanee e farne il centro della ricerca, condividerne le intuizioni
per tirarne fuori l'impatto empatico travolgente. In Pop Robber, l'ubriaco
riff del basso di Biasi (il ricordare divertito di un famoso pirata "compagno di
giochi"), sferzato dalla quadratica chitarra di Lipp, viene accompagnato, con ponderata
intensità, dalle dinamiche libidinose partorite dal lume di Maniscalco. Nisimasa
è ispirata al ribelle calembour linguistico "Asa Nisi Masa" sussurrato dai bambini
nel film 8 ½ di Fellini, che tradotto in alfabeto serpentino significa anima, la
stessa che esala dal morbido respiro di Kinzelman, sostenuto dalla leggiadria sinuosa
delle costruzioni ritmiche di Maniscalco. Neuer mond, rappresenta la simbiosi
tra l'incantesimo armonico e la magniloquenza compositiva. Una traccia che ci conduce
tra le intime tessiture d'insieme, le scintille emozionali, la purezza del suono
ed il calore avvolgente del modellare ritmico.
Daniele Camerlengo per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/01/2011
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