Jazzitalia - Recensioni - Ermes Pirlo, Paolo Biasi, Emanuele Maniscalco: Bellow's Training
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Mimmo Langella pubblica "EAR TRAINING PER CHITARRA e non solo!", il primo manuale di Ear Training dedicato specificamente ai chitarristi.

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Si è spento all'età di 95 anni la grande icona della chitarra jazz Franco Cerri..

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Ermes Pirlo, Paolo Biasi, Emanuele Maniscalco
Bellow's Training



nBn Music (2015)

1. Simon Demon (Pirlo)
2. Bellow's Training (Pirlo, Biasi)
3. At Sloppy Joe's (Pirlo, Biasi, Maniscalco)
4. U07 (Pirlo)
5. Baal (Pirlo, Biasi, Maniscalco)
6. Teruel (Biasi)
7. El Cochecito (Pirlo, Biasi, Maniscalco)
8. Quarta Casa (Pirlo)
9. Rage Room (Pirlo, Biasi Maniscalco)
10. Fable (Pirlo, Biasi, Maniscalco)

Ermes Pirlo - fisarmonica
Paolo Biasi - basso elettrico
Emanuele Maniscalco - batteria, armonium (track 5)


Ermes Pirlo è l'anima di questo trio atipico nel jazz, che vede la fisarmonica sostituire il pianoforte o il sax, e il basso elettrico al posto del tradizionale contrabbasso. Il risultato è un suono articolato sulla polifonia, a tratti ossessivo, che avvolge chi ascolta come un soffio caldo di vento in una notte d'estate, un suono ora drammatico, ora emozionante, ora vagamente zingaresco. Quella di Pirlo non è una fisarmonica folkloristica o spagnoleggiante; guarda invece a una dimensione intima che tocca da vicino l'ascoltatore, percorre sentieri di note gravi, quasi sempre con lentezza, lanciandosi talvolta in ritmi più trascinanti, come nel brano d'apertura Simon Demon, vorticoso quanto il demonio che ispirò Bulgakov. Si respira aria di vecchia Europa, di tradizioni e superstizioni ebraiche e cattoliche, in bilico fra religione e magia. Un album che si disperde in stretti vicoli, gli stessi della Praga magica di Ripellino. E un titolo che ha molteplici significati: tecnicamente, il termine bellow indica il mantice della fisarmonica, facendo capire che abbiamo a che fare con brani incentrati su questo strumento. Ma è anche il cognome di uno dei più importanti scrittori americani di origine ebraica europea, quel Saul Bellow (1915-2005) cantore di mezzo secolo di storia americana, attraverso vicende dolci-amare di personaggi chicagoani. Sia solo per coincidenza, nei brani dell'album si ritrova un po' di quell'atmosfera, trasportatavi proprio dalla suggestiva fisarmonica di Pirlo, che costruisce passaggi sonori gravi come il fardello di un'esistenza intera condotta in lotta contro le piccole e grandi avversità quotidiane, non senza una certa solennità che nasce dalle convinzioni profonde che albergano in ogni individuo.
Si ritrova, in questo suggestivo album, il ritmo di una vita che scorre all'ombra di un quartiere urbano un po' plumbeo, dove il sole arriva con difficoltà, se non in certe giornate che particolarmente benevole.

Pirlo utilizza la fisarmonica come fosse una macchina da scrivere, magari la stessa vecchia Remington di Bellow o Roth, e compone brani che sono brevi racconti di quotidiana gioia, sofferenza, attesa, disillusione, con la solennità euroamericana di Bellow e il piglio dissacrante di Bukowsky, sottolineato da certi passaggi sincopati di fisarmonica, mentre la base ritmica intesse l'accompagnamento senza mai risultare ridondante.

Il risultato è un album peculiare, che tocca corde sensibili, e insinua il sapore dolceamaro della nostalgia.

Niccolò Lucarelli per Jazzitalia







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Data pubblicazione: 18/09/2016

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