Albinea Jazz 2017
30. a Edizione
Giulio Stermieri Stopping Sextet
18 luglio 2017
di Aldo Gianolio
Il festival jazz di Albinea (un paese
sulle colline - care a Ludovico Ariosto - sopra Reggio Emilia) ha raggiunto quest'anno
la trentesima edizione, sempre presentando cartelloni con nomi altisonanti (da citare
perlomeno Sonny
Rollins, J.J. Johnson e Wynton Marsalis). Questa volta in programma erano
il trio del pianista Johnny O'Neal (12 luglio), il quartetto del sassofonista
Branford Marsalis con
Kurt Elling
al canto (13 luglio) e, come vincitore del Premio Roberto Zelioli (che da
tre anni viene conferito ai giovani jazzisti emiliani che più si sono distinti),
il pianista Giulio Stermieri (18 luglio).
Per la performance, Stermieri ha organizzato un inedito gruppo
chiamato Stopping Sextet, perché costruito sulle basi del suo trio che ha
appunto da poco pubblicato il cd "Stopping" per la Auand (con la quale etichetta
il pianista aveva anche pubblicato nel 2016 "Smut! Clock! Spot!", con i Foursome).
Così al contrabbassista Giacomo Marzi e al batterista Andrea Burani
si sono aggiunti i bravissimi Cristiano Arcelli al sax contralto, Massimiliano
Milesi al sax tenore e Andrea Baronchelli al trombone, una formazione
allargata che ha consentito a Stermieri di sviluppare le sue fervide idee di scrittura,
costruendo attorno alle proprie composizioni ("Death For Breakfast", "Convallaria",
"Unapologetic") e a quelle di altri ("Ictus" di
Carla Bley
e "Embraceable You" di George Gershwin – mentre di "Spirits Rejoice",
di Albert Ayler, l'arrangiamento è stato di Marzi) le più diverse situazioni sonore,
con intrecci, infittimenti, diradamenti e sovrapposizioni degli strumenti, mantenendo
un abile equilibrio fra scrittura e improvvisazione, con riferimento a quegli stilemi
del jazz contemporaneo che, pur non negando la lezione del bop, lo intendono in
maniera più libera e aperta (con influenze del free e del funky). Pulsante ed elastica
la sezione ritmica; di grande livello qualitativo i solisti della front line (fra
i migliori del nuovo jazz italiano), che spesso si sono trovati a improvvisare infervorati
contrappunti; un pianismo preciso e rigoroso, quello di Stermieri, che rifugge da
meccanicità e ostentazione di abilità: è un musicista che si sta già confermando,
nonostante la giovane età, un navigato capitano di vascello.
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Data pubblicazione: 29/07/2017
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