Jazzitalia - Silvia kleyff: Don't loose your soul
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

Click here to read the english version


Silvia kleyff
Don't loose your soul


1. Fuego Azul
2. Matias
3. A blue for Rita
4. 2 Angels
5. Silvia's game
6. Adios
7. Don' t looose your soul.

Silvya Kleyff - piano
Logan Richardson - sax alto e soprano
Abraham Burton - sax tenore
Eric Revis - basso
Nasheet Waits - batteria



Forse il futuro è già qui. Forse è già in atto un radicale cambiamento del modo di essere artisti. Il grande baritonista inglese George Haslam ha scritto recentemente che la storia del jazz è destinata, a breve, ad imboccare sentieri nuovi ed inediti. "Siamo vicinissimi alla possibilità di sviluppare la propria creatività in totale indipendenza. L' artista è vicino ad avere la possibilità di ripercorrere da solo, a casa sua, il ciclo produttivo di un disco. Noi stiamo passando dal jazz come "performing art" al jazz come creazione vera e propria." Vi raccontiamo quindi la storia di un disco e di una musicista che sembra già incamminata su questa strada. Silvia Kleyff è una giovane pianista e compositrice messicana (anche se il suo aspetto, oltre al cognome, rivela però l'origine polacco-lituana) laureata al Berklee. Di recente ha inciso un disco (in uno studio, di New York), che ha fatto circolare fra i siti specializzati di tutto il mondo. Un disco non ancora masterizzato, nel quale fra una traccia e l'altra si sentono i commenti dei musicisti. Un disco senza etichetta, con la copertina fatta in casa con un normale PC.



U
n cd artigianale, ma molto buono. Silvia si definisce "more than a composer" ma il suo talento migliore sembra proprio essere quello della scrittura e della conduzione del gruppo.

Sono sette brani asciutti ed essenziali ("scrivere poche note rende i musicisti più liberi") molto lirici ma anche, talora, spigolosi, scontrosi. Sul mare scuro ed inquieto della scrittura della Kleyff e dell'improvvisazione del suo gruppo fluttuano relitti di free jazz e si addensano nuvole coltraniane: la superficie calma dei pezzi, a volte, è scossa da brevi tempeste sonore, da onde improvvise. I venti portano echi di blues, odori e memorie della musica di Steve Lacy, di Monk, di Bill Evans, a volte del Miles Davis di Kind Of Blue. Ma si sente, fin dalle prime note, che la rotta di questi musicisti tenta di scoprire isole non ancora segnate dalle mappe. Fuor di metafora la Kleyff si confronta molto liberamente con tutta la tradizione del jazz moderno, cercando, però, un suo linguaggio originale; senza concessioni al classicismo di maniera, al revival neo bop; senza cercare il facile consenso dell' ascoltatore. D'altronde la Kleyff guarda anche con interesse alle esperienze della ricerca musicale contemporanea. Su My space si può anche ascoltare la colonna sonora che ha scritto per un cartoon "Sirenes from Mexico" intriso di sonorità sperimentali.

Anche come pianista la Kleyff è molto essenziale, quasi scarna. Fa pensare a Mal Waldron o, rimanendo al jazz di casa nostra, a Luca Flores (a dire il vero Silvia non è completamente d'accordo con questi accostamenti)."A volte – dice - il virtuosismo è il trucco perfetto per mascherare le cose di cui un interprete non è capace".

I suoi compagni di viaggio sono molto bravi. Una parola in più meritano il sopranista Logan Richardson e il batterista Nasheet Waits, uno di quei drummers ricchi di suono, capaci di far "cantare" il suo strumento.

Il disco è ora disponibile, nudo ed essenziale, così come è uscito dallo studio di registrazione di NYC dove è nato, su "My space". Oggi quindi, grazie alla rete, un'opera musicale è a disposizione gratuita degli utenti. Chi è interessato troverà invece su Facebook molte notizie su Silvia, che condivide volentieri i suoi sogni e le sue difficoltà di musicista indipendente. Silvia Kleyff, come altri, si promuove in rete. Sarà il popolo di Internet a dire se questo "Don't loose your soul" meriterà di navigare sui PC di migliaia di appassionati sparsi sul pianeta e a convincere, speriamo, qualche produttore a farsi avanti ed a dargli veste ufficiale. Certo lei stessa capisce le difficoltà di questa strada. "Ci vorrebbe un giornalista - ha scritto in uno dei suoi ultimi post su FB - Lo sforzo di autopromuovermi indebolisce le mie energie di musicista". Purtroppo il mondo discografico sembra molto più chiuso rispetto al nuovo di quello editoriale, che ha cercato e scoperto nei blog nuovi talenti.

Un'ultima annotazione. Strumenti come FaceBook e My Space hanno letteralmente rivoluzionato il rapporto fra artista e pubblico. Oggi è possibile per un appassionato interloquire ed interagire con i suoi musicisti preferiti. L' artista non è più distante ed irraggiungibile. Si racconta in rete, magari semplicemente pubblicando i suoi video You Tube preferiti o esprimendo i suoi pensieri nei post. Per dirla con Ornette: "Tomorrow is the question".

Marco Buttafuoco per Jazzitalia








Articoli correlati:
14/01/2018

I primi due giorni di Umbria Jazz Winter 2017/2018: "Per i suoi venticinque anni Umbria Jazz Winter si è voluta trattare bene: a Orvieto: un sacco di musicisti, molti dei quali "resident artist" che grazie a questo si sono esibiti in più concerti." (Aldo Gianolio)

14/04/2013

Alter Ego (Yaron Herman)- Alceste Ayroldi

10/03/2013

This Is My Music (Matteo Fraboni Quintet)- Valeria Loprieno

10/12/2011

Morgan Rewind: A Tribute To Lee Morgan 1 (Roberto Magris Quintet)- Enzo Fugaldi

18/08/2011

Introducing Lorenzo Corradi (Lorenzo Corradi & Friends) - Nico Conversano

20/03/2011

Journal (Joseph Lepore) - Alceste Ayroldi

30/01/2011

Una gallery di oltre 60 scatti al New York Winter Jazz Fest 2011: Chico Hamilton, Don Byron, Geri Allen, JD Allen, Butch Morris, Steve Coleman Vernon Reid, Anat Cohen, Aaron Goldberg, Nasheet Waits, Abraham Burton, Eric McPherson...(Petra Cvelbar)

06/06/2010

Il Trio di Kurt Rosenwinkel in concerto al Teatro Garibaldi di Modica: "...tendenze innovatrici che accostate alla strabiliante tecnica di strumentista ne fanno uno degli esponenti più seguiti tra gli appassionati di quel jazz che non scioglie mai le ancore dalla tradizione." (Giuseppe Mavilla)

27/12/2009

Requiem (Komeda Project) - Marco Buttafuoco

19/07/2009

Metamorphosen (Branford Marsalis Quartet)- Florindo Grillo

09/05/2007

Palermo (Eddie Gomez Trio)

07/12/2006

Black Stars (Jason Moran)

02/09/2006

Start Here…Finish There (David Berkman)





Video:
Kurt Rosenwinkel Standards Trio - Darn that Dream (part 1)
29.04.2010 in Kraków (Lizard King) lineup: Kurt Rosenwinkel - g Eric Revis - b Kendrick Scott - dr...
inserito il 03/05/2010  da KurtVids - visualizzazioni: 3972
Kurt Rosenwinkel Standards Trio - Nica's Dream
29.04.2010 in Kraków (Lizard King)lineup: Kurt Rosenwinkel - g Eric Revis - b Kendrick Scott - drThe final chord is missing, sorry ;)...
inserito il 02/05/2010  da KurtVids - visualizzazioni: 4476
Kurt Rosenwinkel Standards Trio - Cheryl
29.04.2010 in Kraków (Lizard King) lineup: Kurt Rosenwinkel - g Eric Revis - b Kendrick Scott - dr...
inserito il 02/05/2010  da KurtVids - visualizzazioni: 4084
Joey Calderazzo Trio "Challenge Within" (Antonio Sanchez drum solo) Ueffilo - Gioia del Colle - 2009
Joey Calderazzo piano, Antonio Sanchez drums, Eric Revis double bass . Nel finale del concerto Sanchez "si libera" del leggio e ricomincia, ...
inserito il 15/12/2009  da nicolacoviello - visualizzazioni: 4278
JASON MORAN (LIVE)
JM and the Bandwagon = Tarus Mateen - bass and Nasheet Waits - drums brilliant stuff...
inserito il 29/03/2007  da JAZZCAF - visualizzazioni: 3454


Inserisci un commento


Questa pagina è stata visitata 3.624 volte
Data pubblicazione: 04/05/2009

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti