La didattica musicale ai tempi del Covid-19 Intervista con Antonello Boezio (Music Academy - MAST Bari) A cura di Alceste Ayroldi
maggio 2020
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Antonello, tu sei il direttore didattico del network
MAN - Music Academy e del Mast di Bari e Roma. Quali effetti hanno provocato le
restrizioni in conseguenza del Covid-19 sull'attività delle istituzioni da te dirette? Ciao Alceste, la nostra Accademia MAST si è sostanzialmente "congelata"
con l'aprirsi dell'emergenza sanitaria, la priorità di tutti è stata quella di tutelare
i nostri studenti ma anche i nostri docenti e lo staff tutto, che per forza di cose
avrebbe corso rischi concreti nello svolgimento di qualunque attività. L'impatto
del Covid-19 è stato devastante ma ci ha anche aperto ad un modo differente di pensare
al nostro mondo, credo che la didattica in genere sarà uno dei settori che più sarà
trasformato da questa crisi. Anche tutte le scuole del nostro Network MAN sono rimaste
pietrificate e bloccate in ogni attività, da Milano a Palermo passando per Roma
e Forlì…Il nostro gruppo ha però per fortuna potuto contare su un abbraccio di "resistenza"
che ci ha visto lottare all'inseguimento di alternative ed un futuro stimolante.
Abbiamo dialogato per esempio con le istituzioni dell'Unione Europea per perseguire
un nuovo filone della progettazione europea che apre ad una differente idea di didattica,
legata alla produzione musicale e ne abbiamo approfittato per candidarci e candidare
l'Italia come sede di un interessante scambio tra artisti di tutta Europa che spero
si concretizzi presto.
Durante la quarantena, quali attività sono state svolte
al fine di proseguire la didattica?
Durante la quarantena della fase 1 ci siamo un po' reinventati utilizzando i mezzi
tecnologici che ci hanno permesso di mantenere vivi i rapporti con i nostri studenti
che di fatto sono riusciti a non mollare del tutto lo studio ma soprattutto siamo
riusciti a garantire le attività dei nostri corsi Universitari. Gli studenti dei
nostri percorsi di Bachelor of Arts riusciranno, nonostante tutto, a consegnare
i loro esami di fine trimestre, grazie ad una grande forza d'animo ed al sostegno
dei nostri infaticabili docenti che li hanno sostenuti con ogni mezzo possibile.
La fase 2 ci sta permettendo di riaprire le attività di registrazione discografica
proprio in questi giorni e a breve speriamo di poter riprendere almeno le lezioni
frontali uno a uno.
Quali sono le prospettive future
e come vi state organizzando al fine di tutelare gli allievi e i docenti nel momento
in cui ci sarà la ripresa delle attività?
Come ti dicevo, oltre a seguire tutte le indicazioni di legge che ci guideranno
ad una riapertura in sicurezza delle nostre Accademie, il forzato "lockdown" ci
ha imposto una visione alternativa del nostro lavoro o meglio ci ha permesso di
intravedere spiragli di un possibile futuro in cui la tecnologia possa tornare utile
al nostro settore ancora più di quanto oggi faccia. Come nelle produzioni musicali
le tecnologie hanno permesso ai musicisti di avere una maggiore indipendenza nei
processi produttivi di creazione di una canzone, penso che anche per la didattica
le nuove tecnologie possano rivelarsi un "plus" utile e stimolante in grado di aggiungere
molto in termini di esperienza nel percorso formativo di un musicista. Sia chiaro
non intendo dire che suonare dietro una webcam a distanza, attraverso una videochiamata
possa essere paragonato all'esperienza di una lezione in presenza, ma al contrario
credo che molte esperienze oltre la tipica lezione di strumento possano essere agevolate
dai nuovi sistemi tecnologici ed è in questa direzione che stiamo lavorando per
importanti novità che arriveranno nei nostri corsi e per i nostri studenti già a
settembre prossimo.
La vostra istituzione si occupa anche dell'organizzazione
attività concertistiche. Hai già in mente qualche progetto futuro, tenendo in conto
tutte le misure poste a detrimento della diffusione della malattia?
Onestamente credo sia il punto più complicato da affrontare e di cui immaginare
gli sviluppi; di fatto credo che un ritorno alle abitudini di sempre sia impossibile,
quantomeno in tempi brevi e sia altresì piuttosto difficile immaginare qualunque
alternativa alla fruizione di un concerto di musica dal vivo o ad una esibizione
in teatro, come siamo abituati a pensarli, quindi almeno per adesso rinunceremo
a quanto già programmato e lasceremo spazio alla sperimentazione per cercare di
ideare nuove forme di comunicazione attiva tra artista e pubblico. Spero sia davvero
una buona occasione di riflessione anche per i nostri politici… "La cultura è un
bene comune primario come l'acqua; i teatri le biblioteche i cinema sono come tanti
acquedotti". (Claudio Abbado); ce ne siamo resi conto tutti, almeno un po' più di
prima, in questa quarantena, senza musica, cinema, tv e tutti gli artisti che ci
hanno accompagnato, sarebbe stata ben più dura, è arrivato il momento che anche
l'arte, tutta, entri a far parte delle agende politiche dei nostri governatori,
non solo nelle campagne elettorali… quando il mercato dell'arte è in crisi come
in qualunque mercato che genera valore (e non parlo solo del valore economico) è
la cosa pubblica che deve intervenire e dare spinta alla ripartenza.
Il mondo dello spettacolo è letteralmente in ginocchio.
A tuo avviso, quali interventi ritieni siano auspicabili per cercare di rimettere
in sesto il settore?
Davvero una domanda difficile, credo di essere davvero poco adatto ad una risposta
seria… ad ogni modo credo che ritrovarsi come collettivo, come operatori, lavoratori
ed artisti nel nostro settore e nel nostro paese sia ormai una necessità imprescindibile,
forse l'unico primo passo sensato che il nostro "mondo" potrebbe fare verso una
rinascita identitaria prima ancora che lavorativa.