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Giorgio Rosciglione
Tribute To "Duke"
M.M.C. Tuscia in Jazz 2009
1. Things Ain't What They Used To Be (D.Ellington)
2. Chelsea Bridge (D.Ellington)
3. Solitude (D.Ellington)
4. In A Sentimental Mood (D.Ellington)
5. Cotton Tail (D.Ellington)
6. In A Mellow Tone (D.Ellington)
7. Isfahan (Billy Strayhorn)
8. Do Nothing Till You Hear From Me (D.Ellington)
9. Prelude To A Kiss (D.Ellington)
10. Come Sunday (D.Ellington)
11. Song For My Brother (G.Rosciglione)
12. Medley For Bass:
- Sophisticated Lady (D.Ellington)
- Satin Doll (D.Ellington)
13. Take The "A" Train (Duke Ellington)
Giorgio Rosciglione - Contrabbasso
Vincent Frade - Batteria
Vincent Bourgeyx - Piano
Paolo Recchia - Alto Sax
Fabio Mariani - Chitarra
Fabiana Rosciglione - Voce
Un omaggio davvero sentito quello di Giorgio Rosciglione e
della sua band in questo tribute album: ad eccezione di "Isfahan"
di Billy Strayhorn (che finissimo collaboratore oltre che grande amico fu
di Duke) e di un brano composto dallo stesso band leader, l'ensemble rilegge
alcune delle indimenticabili evergreens di Ellington nella chiave
più libera del quintetto, riprendendo le linee tematiche delle storiche swing
band e le sonorità flessuose di tanti quintetti che nel corso dei migliori anni
del jazz rilessero una delle figure chiave della musica del ventesimo secolo.
La registrazione ha inizio con la originale versione in chiave blues di "Things
Ain't What They Use To Be" in cui Fabio Mariani costruisce
con grande pulizia dei classici giri in stile sopra un background ritmico molto
sincopato, corretto ed innovativo dal lato filologico.
Nell'àmbito della produzione cinquantennale del musicista americano, non è semplice
compiere una scelta, tanto il livello qualitativo generale fu così prodigioso da
superare quello di quasi ogni altro protagonista della storia delle blue notes
degli ultimi ottanta anni. La selezione compiuta è, diciamolo subito, accurata e
di ottimo gusto, tale che in modo convinto ci auguriamo di poter ascoltare nel tepore
del live.
Nonostante il dinamismo nei soli, la registrazione predilige toni molto soft,
empatici, che prendono forma a partire dagli arrangiamenti eleganti e finemente
strutturati in cui è quasi sempre il contrabbasso di Rosciglione a coordinare
la band con invenzioni tanto canoniche quanto tecnicamente accurate e valide – da
ascoltare con gli occhi chiusi la sua affabile Medley, quasi cinque minuti di
nonchalance tecnica mossa da una sensibilità francamente al di fuori del comune.
Bravi gli strumentisti a disegnare i propri soli con evoluzioni virtuose ma non
enfatiche, cariche di un pathos naturale e mai manierato. Davvero considerevole
il talento espresso dal caldo sax di Paolo Recchia nella romantica
"Solitude" e nell'intensa esecuzione della ballad "Song For My
Brother", uno di quei brani che maggiormente ricordano quell'intimismo e quel
senso della transitorietà delle cose e degli uomini proprio dell'anima del pianista
di Washington, grazie al quale egli riuscì a tradurre in pentagramma, a descrivere
con la sua pensosa attenzione tante tranches de vie con un senso profondo
di "memoria" e di affettuosa ironia.
Delizioso l'interplay in "Chelsea Bridge" tra il contrabbasso ed
il pianismo colto ed espressivo di Vincent Bourgeyx, autore di avvincenti
e luminose coloriture in una seducente "In A Mellow Tone", dimostrando
come la difficile sintesi tra composizione, arrangiamento ed improvvisazione possa
trovare compattezza in un atteggiamento tutt'altro che di soggezione nei confronti
delle straordinarie narrazioni ritratte spesso "dall'alto", con quel certo distacco
che Ellington prese a regola in acute introspezioni, nella pittura di
immagini nella dimensione del sogno, come in "Solitude" o in "Come Sunday".
A sottolineare il mélange cromatico dell'incisione, la vibrante voce di
Fabiana Rosciglione, a tratti commossa, molto espressiva nella versione
emotive di "In A Sentimental Mood" e nell'armoniosa interpretazione
di "Prelude To A Kiss", secondo una prassi esecutiva elastica e sottile,
adeguata e coerente in questa session di sicura valenza artistica e di notevole
spessore umano.
Fabrizio Ciccarelli e Andrea Valiante per Jazzitalia
| "Road Song" Tony Monaco,Eddy Palermo, Flavio Boltro,Ray Mantilla and friends Tuscia in Jazz 2008Tony Monaco,Eddy Palermo,Flavio Boltro,Paolo Recchia,Francisco Mela, Geggè Munari, Ray Mantilla,Carl PotterEddy PalermoArenown... inserito il 20/11/2008 da lermici - visualizzazioni: 6406 |
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Data pubblicazione: 06/06/2010
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