Il concerto del quartetto del pianista George Cables ha di fatto chiuso la bella edizione del
Fiemme Ski Jazz 2005.
La formazione è composta dal trio di Cables (affiancato da Essiet Okon Essiet
al basso e Victor Lewis alla batteria) più lo special guest Piero Odorici, soprano e tenor-sassofonista emiliano che meriterebbe, a mio parere, una maggiore considerazione all'interno del panorama jazzistico italiano.
Il quartetto inizia con Looking for the Light, dall'omonimo album del leader uscito per la
Muse FX records.
Odorici e
Essiet entrano subito nello spirito giusto offrendo al pubblico due solo di grande espressività mentre è sul brano a seguire che, metaforicamente, il leader fa il suo ingresso ufficiale nella serata sfoderando un solo prezioso supportato a dovere dalla sezione ritmica.
Su Ellin's Song, bella composizione dai sapori vagamente latin, tutti i solisti,
Odorici in primis, si dilettano a rivisitare di tanto in tanto il tema all'interno del solo ottenendo un effetto di grande omogeneità sonora e coinvolgendo particolarmente il pubblico, ormai già conquistato.
Baggie Pants invece è un blues, in cui la coppia
Essiet-Lewis mostra la solidità e la fluidità di una sezione ritmica che sa a memoria dove e quando andarci: il piano sguazza sulla ritmica e
Odorici mostra i muscoli in un solo sanguigno.
Cables si fa apprezzare ulteriormente nella ballad a seguire, eseguita in trio, senza l'apporto del sax. La delicatezza del trio e soprattutto dell'espertissimo fraseggio del leader fa infatti da contraltare alla grande energia sprigionata nel blues prcedente.
A seguire Señorita de Aranjuez, un bellissimo brano dai sapori tangheggianti suonato con una sapiente attenzione alle dinamiche.
Il basso corposo articola un pattern in loop, la batteria lo supporta discretamente mentre il piano si occupa magistralmente d'impiantare l'armonia per lasciare a
Odorici il compito di esporre il tema. Il quartetto cresce, il piano parte in un bellissimo solo in cui i due compagni non lo perdono mai per un istante…poi lo spazio va a Odorici che stupisce sempre più col suo soprano. Da un'apparente calma iniziale il pezzo è ormai già entrato in camera di combustione. Odorici è ispiratissimo e regala melodie memorabili per poi gradualmente riatterrare, dopo la tempesta, sul tema ritmicamente ordinato e scandito dai compagni.
Ma
Odorici non si ferma. Sul brano successivo, Secret Love, suonato velocissimo e swingatissimo, il sassofonista naviga, è il caso di dirlo, sul tempo con grande disinvoltura costruendo frasi squisitamente articolate. Coinvolti dalla grande energia del tenore,
Essiet e Lewis si esibiscono in una performance che trasuda adrenalina.
Poi la tensione cala e il palco viene lasciato al leader: Nostalgia In Times Square, un omaggio a Bill Evans e poi, chiamato a gran voce, il pianista si rivolge a Monk con 'Round Midnight
seguito da In Walked Bud.
È stato un concerto molto bello, il pubblico ha chiesto in modo
sostenuto i due bis (un po' tiranneggiati dal leader che ha lasciato gli altri componenti dietro le quinte).
Superlativa la prova di
Odorici, bel talento made in Italy.