Mazzeo - Grottelli - Gwis
Sabato 12 Dicembre, Roma - Ventotto DiVino
di Laura Mancini
Sabato
12 Dicembre presso il Ventotto DiVino Jazz di Roma si è esibito il trio Mazzeo-Grottelli-Gwis
costituito di recente da Davide Grottelli (sax tenore, sax soprano ricurvo
ed elettronica), Francesco Mazzeo (chitarra elettrica+loops+effetti),
Alessandro Gwis (tastiere ed elettronica), musicisti di diversa estrazione che
vantano ciascuno esperienze maturate all'interno di varie formazioni e un interesse
affine per la sperimentazione ed il jazz elettronico. Hanno presentato le loro composizioni
caratterizzate da improvvisazioni collettive e da una ricerca musicale che ritrova
nella melodia e nell'incastro ritmico la sua unità. Con la rinuncia alla batteria
e percussioni si è ottenuto una grande varietà d'atmosfere, sempre evocative e coinvolgenti.
La performance ha inizio con il brano "6 Dicembre" di Mazzeo. La lenta
introduzione enfatizzata dal'uso dell'elettronica crea suspense, poi viene annunciato
il tema più ritmato; singolare sentire Mazzeo che vocalizza mentre suona
e notare gli sguardi complici e ammiccanti che i tre si scambiano. La prima parte
del pezzo è nelle mani – rapidissime – del chitarrista e di Gwis, mentre
più tardi entra, con dei fraseggi semplici, il suono pulito e squillante del sax
tenore. È il turno, poi, di "Stella Marina" di Grottelli; nell'apertura
Gwis si lancia in un assolo dal sound ambiguo e fantascientifico,
seguito da un breve istante di silenzio che lascia intervenire Grottelli
col suono amplificato del tenore, che insieme a Mazzeo crea melodie riflessive
ed intense, con una punta di inquietudine. Gli assolo di chitarra e tastiere si
alternano, si combinano per poi dissociarsi di nuovo e Grottelli diventa
sempre più scatenato, mentre verso il finale il brano si spegne con una vena di
tristezza.
Mazzeo ci intrattiene soffermandosi a presentare ogni brano e raccontandocene
le origini; annuncia "L'ora del vino" e ci svela di averlo composto una sera,
dopo le 20 "…perché un mio amico mi aveva detto: Fra, è meglio che bevi sempre
dopo le 20 così almeno fino a quell'ora sei sobrio!". Si tratta di una composizione
più vivace ed "insolente", Gwis a tratti accompagna percussivo il chitarrista
pigiando energico sui tasti. Si prosegue ancora con "Valmar" che vanta un
lungo solo melodico e fantasioso di Mazzeo, dopo il quale il suono soffiato
e dolce del sax tenore ci conquista.
Nel secondo set, ancora, ascoltiamo il romantico "Sol donne del Sud",
"Boulevard de la villette" di Grottelli. Introdotto giocosamente dalla registrazione
di voci velocizzate, si presenta anch'esso romantico per poi prendere velocità con
Mazzeo che carezza le corde e concludere ripetendo più volte il tema. Poi il rilassante
"Tisana" e per ultimo "Zio Michele", dedicato allo zio del chitarrista,
pezzo molto originale, dalla struttura multiforme ed imprevedibile.
Inserisci un commento
© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.
|
Questa pagina è stata visitata 2.731 volte
Data pubblicazione: 27/12/2009
|
|