Franco dal Monego, Giorgio Pacorig
Senza Tempo
Palomar Records 23 – Duos Series – 2010
1. La Partenza
2. Il Dubbio
3. Domande
4. Lotte Interne
5. Sulla Riva
6. Miti Perturbazioni
7. Volo d'inverno
8. Fuga
9. Dopo la Pioggia
10. Confronto Acceso
11. Dissolvenze
12. Vento e Foglie
13. Vecchie Case
14. Sotterraneo
15. Delirio Apparente
16. Il Sogno
17. L'ultima Caccia
18. Così Naturale
Giorgio Pacorig - piano
Franco Dal Monego - drums
Il batterista Franco Dal Monego e il pianista Giorgio Pacorig sono
i protagonisti di questo album in duo registrato il 25 giugno del 2008 e pubblicato
dall'etichetta fondata da Giovanni Maier, Palomar Records. Entrambi originari del
nord est, hanno seguito un cammino comune nello studio del jazz più tradizionale
strizzando nel contempo l'occhio alla sperimentazione e al jazz più free. Questo
incontro in duo un po' atipico non è un'assoluta novità per il pianista che ha stampato
nel 2006 un album con il batterista David Zanzan dal titolo Hallucinations.
A distanza di circa quattro anni ecco questo nuovo duetto racchiuso nel disco
Senza Tempo, composto da diciotto brani, tutti originali e a firma di entrambi i
musicisti. La formazione atipica concede massima libertà di movimento a Pacorig
in un fraseggio ricercato, fedelmente seguito dai piatti e tamburi di Dal Monego.
Il disco alterna momenti più melodici e raffinati ad altri diametralmente opposti
in cui i due escono dagli schemi ed in cui è l'improvvisazione a prevalere, risultando
tuttavia mai troppo eccessiva. Il disco si apre con una traccia intima e riflessiva,
con un tema semplice ed efficace colorato dai sapienti tamburi di Dal Monego. Atmosfere
che cambiano radicalmente già nel brano successivo, in cui a prevalere è la libera
interpretazione con un continuo inseguimento tra i tasti del piano e le percussioni
a disegnare movimenti sempre vari.
Sono comunque i momenti più pacati ed equilibrati ha destare maggior interesse,
momenti che presto lasciano alla ricerca più energica in una musica che richiede
un ascolto attento ma che si attesta sempre su ottimi livelli. Ne viene così fuori
un album dalle molte sfaccettature dove entrambi possono liberamente giocare in
un ambito sempre vario, in cui l'interplay viene ad essere l'elemento fondante in
diciotto brani tutti da ascoltare.
Luca Labrini per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 29/05/2011
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