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Pensiero Nomade
Imperfetta Solitudine
Zone di Musica (2013)
1. Barcarola
2. Cerchi d'acqua
3. Danza notturna
4. Calce e carbone
5. La colomba e il pavone
6. Tournesol
7. Prima dell'estate
8. Scirocco
9. Imperfetta solitudine
10. Sensitive
11. Verso casa
Luca Pietropaoli - tromba, flicorno, contrabbasso, pianoforte, elettronica Salvo Lazzara - chitarre Davide Guidoni - batteria, percussioni Clarissa Botsford - voce in 10
Manca solo il film, la pellicola girata, e tutto sarebbe perfetto. Il trio Lazzara-Pietropaoli-Guidoni,
alias Pensiero Nomade, hanno imbastito anche la trama nei loro versi senza
parole. In principio, Pensiero Nomade partì come progetto in solo di Salvo Lazzara,
che qui trova ottimi compagni d'avventura.
"Imperfetta solitudine" è tanto poetico, quanto narrativo, togliendo la polvere
da qualsiasi musica qui possa risuonare. Ondeggia perfettamente nelle note ripetute
della tromba di Pietropaoli, cullate dalle armonizzazioni arpeggiate da Lazzara
in – omen nomen – "Barcarola". Gioca strofe western "Cerchi d'acqua",
curata negli arrangiamenti che riempiono ogni spazio, con la tromba di Pietropaoli
capace di rimbalzare sullo stesso suo loop. Tra i pregi del trio, c'è quello di
non dare mai nulla per scontato e di non abborracciare nulla. Le composizioni (tutte
firmate da Lazzara e Pietropaoli) hanno un filo rosso che è quello dei tempi e registri
medi, ma risuonano di tante influenze. Così "Danza notturna" cammina
spedita sul respiro di uno dei tre e sulle oculate percussioni asiatiche di Guidoni,
che sorregge il gioco tra le corde di Lazzara e i registri di mezzo di Pietropaoli.
La storia va avanti e la racconta ancora Pietropaoli scalando le note con decisione
e lasciandole pesare nell'aria in "Calce e carbone" o rarefatta nel
flicorno che rimbalza sui piatti limpidamente toccati da Guidoni ("La colomba e il pavone"). Lazzara ha la maestria dei classici, vergata della moderna
polifonia ("Tournesol"). Il film rilancia uno scenario futuribile fatto
di demonietti elettronici e un incessante fraseggio ritmico di Guidoni in "Prima dell'estate", per poi acquisire una matrice melodica danzabile, quasi
antica in "Scirocco". I volumi sono sempre tenui e a nessuno dei tre
viene voglia di urlare, semmai di disegnare acquerelli, come nella postura pseudo-madrigalesca
che assume "Imperfetta solitudine", questa firmata dal solo Salvo Lazzara
che si riserva una solitaria esecuzione, mettendoci dentro tutto il suo passato
prog-rock. Si entra e si esce dal tempo, così "Sensitive" con il talking
di Clarissa Botsford ci trascina in un clima da Blade Runner, con le armonie
sospese disegnate dal pianoforte suonato da Pietropaoli. Una colonna di marmo di
musica contemporanea che apre la strada alla conclusiva "Verso casa",
romantica e giusta chiosa nella narrazione cinematografica che Pensiero Nomade ha
voluto descrivere, con sobrietà, eleganza e quel tatto che oramai si è quasi perso.
Purtroppo.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 23/12/2013
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