Brevettato
ufficialmente il 22 giugno del 1846 da un geniale inventore belga di nome
Adolphe Sax (Dinant
1814, Parigi 1894), il saxofono è cresciuto velocemente di importanza sulla
scena musicale mondiale grazie alle sue doti di espressività e duttilità.
Esso rappresenta il culmine di un percorso evolutivo che ha portato
l'inventore, nelle sue fasi intermedie, alla costruzione di un modello di
clarinetto a 24 chiavi, di alcuni tipi di clarinetto basso interamente in
metallo per arrivare al sassofono, l'invenzione per la quale maggiormente
verrà ricordato dai posteri.
Inizialmente venne adottato nelle bande militari e, se
consideriamo che nel periodo storico in oggetto queste rappresentavano il più
efficiente e diffuso mezzo di divulgazione della musica, è facile immaginare
come rapidamente si pose all'attenzione del mondo musicale accademico tanto
che, man mano che cominciarono a formarsi i primi virtuosi dello strumento,
dapprima autori poco conosciuti come Jean Baptiste Singelée e George Castner
e, in seguito, autori di un certo peso quali Berlioz, Bizèt, Saint Saens,
Massenet iniziarono ad inserire il saxofono nelle loro opere.
Dai primi del novecento si interessano progressivamente a questo
strumento compositori del calibro di C. Debussy, H. Villa Lobos, M. Ravel, D.
Milhaud, A. Glazunov, i quali comporranno finalmente concerti appositamente
per saxofono, donandogli finalmente dignità al pari degli strumenti
storicamente utilizzati nella musica classica.
Lo stesso Adolphe Sax ,dal 1847,divenne insegnante di saxofono al
conservatorio di Parigi ed inoltre ebbe occasione, in quel primo periodo
pionieristico, di eseguire trascrizioni per saxofono di opere di compositori a
lui contemporanei; uno tra tutti H.
Berlioz.
In seguito subentrarono grandi esecutori classici, nonché grandi
didatti e validi compositori, quali Marcel Mulè (n. 1901), J. Marie
Londeix (n.1932), Sigurd Rascher (n.1907), musicisti ai quali si deve il vero
sviluppo di una moderna didattica del saxofono, tanto che i loro studi
rappresentano ancora un nodo essenziale nella maturazione artistica di ogni
saxofonista.
Col trascorrere degli anni e laumentare dellinteresse e della
diffusione molte ditte di strumenti musicali iniziarono a produrre saxofoni
dando vita così ad un regime di concorrenza che diede un forte impulso allo
sviluppo tecnico-costruttivo dello strumento.
Tra le marche più note troviamo Conn,
prima tra le ditte ditte statunitensi a costruire saxofoni, già dalla fine
del 800, e che ha dominato il mercato fino agli anni 30 con i suoi
mitici modelli Chu Berry, Conqueror e Lady Face.
Altri grandi nomi sono King (anchessa inizia la produzione dalla
fine dell800) Buescher, Martin e Selmer, la ditta che entrò per ultima sul
mercato, intorno agli anni 20, ma che ebbe una rapida ascesa grazie ad una
serie di innovazioni a livello meccanico ed alla produzione di modelli
leggendari, al pari dei Conn, quali il Model 26, il Cigar Cutter, il Balanced
Action ed il Mark VI.
Dai primi del Novecento il saxofono è diventato praticamente lo
strumento principe di un nuovo genere musicale che stava nascendo in quel
periodo: il Jazz.
Insieme ad esso si può dire si sia evoluto(anche dal punto di vista
tecnico-costruttivo), dai grandi padri dello strumento, ovvero Lester
Young e Coleman Hawkins (entrambi usavano il Conn Chu
Berry) passando per Charlie
Parker (vari Conn,
King Super 20), John
Coltrane
e
Stan Getz
(entrambi Selmer Mark VI) fino agli odierni mostri quali
Michael
Breker
o
Joshua
Reedman
(entrambi Mark VI).
Probabilmente proprio nella musica jazz e dalla musica Jazz il
sassofono ha ricevuto quella consacrazione che lo ha reso strumento tra i più
popolari, in virtù certo della grande diffusione, su scala mondiale, avuta
grazie alle grandi big-bands americane ed ai mass-media
Ma è vero anche che
la musica Jazz ed i suoi musicisti hanno saputo sviscerarne, più che in ogni
altro genere, le possibilità per quanto riguarda l'aspetto tecnico ma ancor
più per quello espressivo, il colore, l'immedesimazione
artista-genere-strumento!!!!
Parallelamente è diventato ormai strumento solista onnipresente nella
musica leggera, dal cantautore alla balera, alimentando sempre più l'immagine
un po stereotipata di strumento "lirico", "dolce" ma
anche "virile" e "sensuale".
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