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Zast
Nebuloso

1. Nebuloso (F, Tullio) 7.59
2. Il settimo senso (F,TulIio) 5.38
3. Buio pesto (F. Tullio) 3.58
4. Un colpo in testa (F.Tullio) 6.32
5. Abrehet (R Simoncini) 5.58
6. Il sorriso di Giada (F. Tullio) 5.45
7. La porta ermetica (M. Andreoni) 7.17
8. La pioggia estiva (M. Andreoni) 6.50
9. Accordion no accordion (F. Tullio) 547
10. Oratorio (M. Andreoni) 1.26
11. Cadenas de amor (M. Andreoni) 4.18
12. Tonnere du diable (F. Tullio) 4.53

Fabio Tullio - sax soprano
Mauro Andreoni - piano
Piero Simoncini - contrabbasso
Gigi Zito - drums e percussioni

 

Il quartetto Zast nasce nel 2001 con l'idea di far confluire nelle composizioni e nelle esecuzioni le diverse influenze stilistiche che caratterizzano il background dei singoli componenti, senza utilizzare alcuna matrice precostituita.

Le esperienze maturate dai quattro musicisti toccano le sonorità classiche, quelle rock, passando per il pop e l'etnica. Ma tutte hanno sempre avuto un comune denominatore sia di stile e sia d'ideale: il jazz, inteso sicuramente nella sua accezione più ampia e libera da alcuni rigidi schemi.

Nebuloso è il frutto di questo sincretismo, "un disco fusion nel vero senso della parola", come dice Fabio Tullio, sassofonista del quartetto.

E' un lavoro nuovo che cambia repentinamente marcia, difficilmente riconducibile in un cliché. Dai temi piuttosto ardui si passa ai vigorosi fraseggi tra il modale ed il bop, più orecchiabili ma mai scontati.

Dodici composizioni tutte originali firmate da Tullio, per la maggior parte, e da Androni e Simoncini.

Il brano d'apertura, Nebuloso, è sottolineato dal sound corposo del contrabbasso e dal fraseggio ben poco convenzionale del soprano di Tullio. Una melodia urbana dalla sonorità potente.

Il cambio di ritmo, invece, si impone ne "Il settimo senso", dove si mette in evidenza il pianismo dinamico di Androni e la "boppante" ritmica di Simoncini e Zito.

Buio Pesto è un brano fuori dalle righe: un dialogo bipolare tra le calde note del piano e le fredde linee del sax che crea atmosfere molto vicine a quelle care a Vangelis.

La fusion più vera e scevra di sapori commerciali caratterizza "Un colpo in testa", dove emerge ancora una volta la precisa tecnica di Androni.

Le tinte notturne ritornano prepotentemente in "Abrehet", brano dalle frasi cristalline disegnate dal soprano di Tullio.

"Il sorriso di Giada" è sofisticato al punto giusto con ritmiche asimmetriche ben delineate e sorrette dalla drumming limpido di Zito.

La raffinatezza armonica del piano di Andreoni si mette in luce ne "La porta ermetica", di sua composizione e la cui esecuzione è sorretta dal walking poderoso del contrabbasso.

Particolarmente hot è "La pioggia estiva", ancora di Andreoni dove ai soli di piano si alternano i languidi soli del sax.

Una merge si sonorità, un sagace gioco di interpretazioni è "Accordion, no accordion", seguito dal brevissimo "Oratorio". Entrambi ben si collocano all'interno del mosaico musicale costruito dal quartetto.

"Cadenas de amor" è dotata di un lirismo avvolgente che si dipana nei soli del sax e del piano, sempre eseguiti con particolare vivacità. La medesimà vitalità esecutiva che contraddistingue "Tonner du diable", d'influenza bop.

E' un lavoro che meriterebbe maggiore attenzione, ben ponderato, costruito ed eseguito con ogni dovizia di particolare.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia







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Data pubblicazione: 10/03/2005

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