L'apertura è la distanza che c'è tra la punta e la prosecuzione del
piano, ovvero, in pratica, tra la punta e l'ancia.
Viene misurata in inches ma commercialmente le varie ditte costruttrici usano
dei simboli, lettere e/o numeri, che ne danno indicativamente l'entità.
La Selmer usa lettere e simboli:
B* C C* C** D E F G H
<-chiuso-----aperto-->
La statunitense Ottolink usa numeri e simboli:
4* 5
5* 6 6* 7 7* 8 8* 9 9* 10 10*
<--chiuso----------------aperto-->
La Meyer usa solo numeri:
5 6 7 8 9 10 11 12
<-chiuso--aperto->
Le tre marche sopra citate sono quelle più commercializzate.
Ma l'apertura non basta per definire completamente le qualità di una
imboccatura: è molto importante anche la progressione della curva per cui due
imboccature di marche diverse, a parità di apertura e di ancia montata
possono avere risposta, timbro e durezza diversi in virtù del fatto che
potrebbero avere uno la curva più ripida, l'altro più degradante.
Per misurare il tipo di curva si usano 5 lamine di metallo (calibri) di
spessore standardizzato, ovvero 0.0015 - 0.010 - 0.024 - 0.034 - 0.050 inches
(pollici).
Si pone l'imboccatura su di una superficie perfettamente piana, sulla quale è
disegnata un scala in millimetri, con la punta sullo zero, dopodiché, uno
alla volta si inseriscono i calibri, dal più sottile al più spesso.(Fig.
6)
Annotando la distanza dalla punta alla quale ognuno dei calibri si ferma
avremo una idea precisa del tipo di curva dell'imboccatura.
Il punto di arresto del primo calibro, quello da 0.0015 inches, ci dara il
punto di inizio della curva, ovvero la sua lunghezza.
Nel fare questa operazione avremo anche un idea precisa della simmetria
esistente tra i due "baffi" per cui se il calibro giunto a battuta
si pone in maniera non ortogonale allimboccatura e alle linee di
riferimento sul piano vuol dire che i due "baffi" hanno una curva
diversa tra loro, e questo, ovviamente, compromette le prestazioni della
nostra ancia.
Ad esempio i parametri del bocchino Selmer C* sono i seguenti :
Apertura 0.060 inches
Calibro da 0.0015 a 38 mm (inizio curva)
= 0.010 a 29 mm
= 0.024 a 17 mm
= 0.034 a 12 mm
= 0.050 a 6 mm Voglio qui approfondire la relazione che esiste tra apertura, curva e grado di
ancia.
Se lapertura ha un valore basso (ad esempio Selmer C/C*, Meyer 5 .... vedi
appendice) la curva, verosimilmente, sarà più lineare e corta.
Su imboccature di questo tipo monteremo ance rigide, di grado 3-3,5 o
superiore (vedi Le
ance).
Questo perché lancia deve fornire una maggiore opposizione in conseguenza
del fatto che lapertura è piccola e la curva corta e lineare, altrimenti
alla minima pressione chiuderemmo completamente lo spazio dentrata dellaria,
cioè avremmo una imboccatura nel complesso troppo morbida.
Una configurazione del genere ci permette di avere un buon controllo dellintonazione,
nei passaggi dottava nonché un suono più tondo.
Non a caso, ad esempio, il Selmer C* è una delle imboccature più diffuse tra
i sassofonisti classici, i quali danno una importanza preponderante allintonazione
ed alla precisione.
Al contrario con imboccature aperte è facile avere curve repentine e lunghe,
il che ci dona brillantezza e ci costringe a suonare con più decisione e
potenza a scapito però della precisione.
Su una imboccatura del genere monteremo ance tendenzialmente più morbide
perché dovremo piegarle di più, con movimenti più ampi e quindi più
difficilmente controllabili.
Per avere un'idea precisa dei tipi di imboccature in commercio e delle loro
caratteristiche visitate la pagina specifica del sito Saxgourmet
Ci sono però delle puntualizzazioni da fare, al fine di non creare equivoci o
false certezze.
1 - Non esiste una relazione statica tra apertura, curva e grado di
ancia.
Quello che è stato detto è puramente indicativo tantè che abbiamo
sassofonisti che, a parità di imboccatura usano ance di grado
diverso anche nellordine di 1-1,5 gradi.
2 - Non è detto che chi usa imboccature chiuse non possa avere un suono
potente ; se su un Meyer 5 monto una 3,5 piuttosto che una 3 otterrò
comunque un volume superiore.
3 - Non è detto che chi usa imboccature aperte debba per forza
essere stonato o non abbia controllo, tuttaltro ; il fatto è che nel
Jazz raramente si è legati a dinamiche rigorosamente prestabilite come nella
musica classica, dove un Pianissimo deve essere veramente un Pianissimo, uno
staccato o uno sforzando devono essere veramente tali.
Questo è il motivo per cui, a prescindere dal genere
musicale che si vorrà suonare, tutti i didatti esigono dallallievo cultura
e preparazione classica, perché questa permette allallievo, ma anche e
soprattutto al professionista, di non perdere il contatto con un certo rigore
esecutivo e con la piena padronanza dello strumento.
Nelle valutazioni fatte, quindi, bisogna sempre tener presente che il fattore
umano, la personalità del musicista, il proprio modo di suonare giocano
un ruolo determinante nella scelta dei materiali ; a riprova di questo sta il
fatto che non è facile trovare professionisti che usano la stessa
combinazione strumento-imboccatura-ancia, e se li trovassimo e li mettessimo a
confronto ci accorgeremmo che stranamente (ma non tanto se ci pensate bene),
hanno timbri molto diversi. ! ! !
Mai come nella musica, ed in special modo nella musica Jazz, la diversità è
benvenuta. |