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Domande e Risposte
di Fabio Tullio
ftullio@everyday.com

In questa pagina voglio raccogliere  le domande (e relative risposte) più interessanti che mi vengono poste dai visitatori di Jazzitalia, con l'obiettivo di metterle a disposizione di tutti e aggiornando e completando in un certo senso il sito stesso.
Perciò vuole essere un invito a chiunque ne senta la necessità  o semplicemente per curiosità a scrivere, nella consapevolezza che ogni quesito è gradito e serve ad aumentare la conoscenza di tutti, anche la mia.

Potete contattare direttamente Fabio scrivendo all'indirizzo ftullio@everyday.com

Può dirmi di più sul mio strumento, ovvero un contralto Orsi, (acquistato all'incirca una trentina di anni fa e completamente revisionato) anche per quel che riguarda "l'affinità" dello stesso per un particolare genere di musica?
Dunque, non conosco il modello specifico di cui sei in possesso, ma conosco  bene la Orsi e i suoi strumenti.
E' una ditta nella quale lavorano ottimi artigiani, veri artisti nel lavoro di costruire uno strumento, aspetto questo indubbiamente positivo ai fini della creazione di un saxofono di qualità.
Il problema della Orsi però (come anche delle altre ditte italiane, ovvero Borgani e in parte anche Grassi) è che non ha mai avuto una utenza di professionisti e didatti che la aiutassero a sviluppare i propri strumenti, e quindi non ha mai avuto progetti propri e di conseguenza non ha avuto e non ha in produzione strumenti che abbiano un suono originale, o comunque veramente professionale, tant'è che il grosso delle vendite lo effettua con le Bande cittadine, le quali, purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi, non hanno grosse velleità di intonazione e precisione.
La migliore delle ditte italiane ritengo sia la Grassi che recentemente ha sviluppato modelli in grado di competere con i Selmer in quanto a meccanica, timbro e intonazione.
Per venire quindi con più precisione alla tua domanda posso immaginare che il tuo strumento abbia un suono non troppo scuro, (e questo perché avendo trent'anni sicuramente ha la meccanica senza il Fa# acuto, con i piattelli delle note basse sul lato sinistro della campana ed è, in generale, più leggero dei sax moderni) caratteristica questa che lo rende abbastanza
versatile, adatto quindi sia per la classica che per il jazz o il rythm & blues.
D'altronde, però, per quanto detto sopra, probabilmente sarà uno strumento poco preciso in termini di intonazione, cosa questa che lo limita fortemente nell'impiego in musica classica.
Per quel che riguarda la bellezza del suono, difficilmente avrà un timbro professionale però attenzione: il suono, il timbro sono un fatto personale e dipendono da come tu imbocchi, dal tipo di bocchino, dal tipo di ancia!!!!
Quello che ti posso dire è che, per quel che so io, non ci sono stati e non ci sono grandi saxofonisti che usano Orsi.
Solamente Jan Garbarek, (saxofonista norvegese contemporaneo tra i più grandi) sembra, dico sembra, che usi un soprano ricurvo costruito dalla Orsi, ma in quel caso si tratterebbe comunque di uno strumento su commissione e quindi su progetto ben preciso, difficilmente riproponibile a livello commerciale.
In conclusione, al di là del valore affettivo che sicuramente per te avrà, credo che, se veramente sei agli inizi e se lo strumento chiude bene, ci puoi andare avanti tranquillamente per qualche anno, dopo di ché sarai tu stesso a sentire l'esigenza di qualcosa di diverso, sia a livello di meccanica che a livello timbrico e di utilizzo stilistico.
Ma allora avrai anche le idee più chiare.
Perchè certi saxofoni (come il mio) non hanno il FA# acuto?
Il problema del FA# acuto è esattamente nei termini che hai detto tu, ovvero è un fatto di evoluzione delle tecniche di progettazione e costruzione dello strumento.
Considera che i primi strumenti, quelli costruiti dallo stesso A. Sax già nella seconda metà dell'800, non scendevano sotto il SI basso ed arrivavano sugli acuti al RE#.
Col tempo vennero aggiunti il SIb basso ed il MI e FA acuti.
Dai primi anni settanta la Selmer comincia ad introdurre il FA# acuto sugli ultimi Mark VI.
La stessa Selmer costruì un alto Mark VI discendente al LA, ma per far questo dovette, ovviamente, allungare un po' la campana appesantendo quindi lo strumento il quale acquistò un suono particolare che non lo rese molto gradito ai musicisti dell 'epoca.
Tutte queste innovazioni sono avvenute sotto lo stimolo dei musicisti che chiedevano di allargare sempre di più le possibilità dello strumento e, grazie a questa spinta , si è riusciti a superare le difficoltà di progettazione e realizzazione che specialmente le note acute ponevano.
Queste difficoltà si possono riassumere in due punti: 
1) nel fatto che lavorando su frequenze così alte rispetto al resto dello strumento, per molto tempo non si è riusciti a calcolare con precisione la dimensione e la posizione precise del foro per far sì che la nota poi fosse sufficientemente intonata  
2) nella difficile progettazione di un meccanismo che permettesse di aprire queste chiavi agevolmente.
Gli ultimi modelli Selmer e Yanagisawa arrivano addirittura al SOL acuto!......ma ti assicuro che serve a ben poco.
Potrebbe consigliarmi un sito o altro dove poter trovare spartiti per quartetto di sax (midi file, etc....).
Beh, debbo dire che di spartiti in giro per la rete non se ne trovano molti e sicuramente non gratis. 
Se ti interessa acquistarne via internet puoi collegarti al sito della Indiana University, tramite il quale puoi stabilire un collegamento Telnet con un archivio che ti permette di cercare spartiti, metodi, biografie e quant'altro.
Solo che alla fine ti viene dato un recapito telefonico o un URL presso il quale puoi perfezionare l'acquisto.....
L'URL è http://www.indiana.edu/som/saxophone, poi ti muovi nel menù interno.
Di interessante invece ci puoi trovare una pagina nella quale il grande Rousseau ha stilato una lista di brani, studi, e concerti per così dire "consigliati".
Per quel che riguarda i midifiles invece e tutta un'altra storia.
Se ti interessa la musica classica connettiti all'URL http://midiworld.com/cmc e buon viaggio.
E' molto vasto e ci troverai da Palestrina a Chick Corea, oltre ad una pagina piena di links ad altri siti  contenenti midi files.
Per il resto ti consiglio l'URL http://www.LAURASMIDIHEAVEN.SIMPLENET.COM/, nel quale troverai dai pezzi di San Remo a brani per bigband, rock, jazz etc...oltre, anche qui, ad una sezione di musica classica, ovviamente meno fornita della precedente.
Come mai la pressione esercitata sull'ancia del sax alto è diversa da quella sul tenore?
La faccenda è un po' articolata perchè sono diverse le variabili che intervengono nella quantizzazione della forza da imprimere all'ancia.
Intanto non è sempre vero che l'imboccatura del tenore è più dura dell'alto.
Tra un alto con bocchino aperto (ex. Meyer 10) con ancia dura e un tenore con bocchino chiuso e ancia  morbida sarà sicuramente più leggero il secondo.
Diciamo che, in generale, più si va verso gli strumenti gravi più l'apertura delle imboccature in commercio aumenta secondo questa sequenza orientativa: soprano da 0.050 a 0.100 inches, alto da 0.060 a 0.110, tenore da 0.065 a 0.130, baritono da 0.070 a 0.145.
Questo ti porta già, tendenzialmente, ad uno sforzo maggiore perchè devi flettere di più l'ancia, avendo più spazio tra la punta della stessa e la punta dell'imboccatura.
Proprio l'ancia, poi, è l'altra variabile.
Ovvero l'ancia del tenore è più grande di quella dell'alto e quindi più dura da piegare.
Questo perchè la spalla  e la spina sono più spesse: è come se tu volessi paragonare una molla dello spessore di 1 millimetro a una spessa 3 o 4 millimetri (a parità di materiale, ovviamente).
Detto questo resta valido il concetto già espresso sopra ed anche nei miei appunti: l'imboccatura è un fatto relativo, soggettivo, influenzata com'è da molte variabili che la rendono sempre personale e diversa da qualsiasi altra.
Perchè ci sono più modi per eseguire la stessa nota ma con diverse diteggiature?(ex. FA#,LA#DO# e così via?)
L'introduzione di tali posizioni alternative serve ad essere forse più rapidi e tecnici nell'esecuzione di certi
passaggi, se sì quali?
Sapresti dirmi inoltre se esiste una" gerarchia" tra le posizioni alternative?
Sarebbe teoricamente possibile  trovare su un sax privo di chiave del FA# acuto una diteggiatura che consenta l'esecuzione della nota ?
Per convenzione, essendo troppo lungo inserire frammenti di pentagramma nella E-mail, stabiliremo che quando una nota è seguita da * (es. mi*) si intende dell'ottava superiore e quindi suonata col portavoce.
Allora è vero che queste posizioni alternative servono per l'esecuzione di particolari passaggi, anche se vi sono posizioni più alternative di altre, ovvero posizioni che possiamo scegliere secondo il nostro piacere o abitudine, ed altre che invece sono obbligate se vogliamo eseguire certe frasi.
Andiamo per ordine.
Fino agli inizi del secolo il saxofono era molto più semplice di come è ora meccanicamente.
Con l'aumentare dei virtuosi e il complicarsi delle partiture nacque  l'esigenza di aggiungere alcune chiavi o articolazioni, per facilitare, o in alcuni casi "permettere", l'esecuzione di certi passaggi.
In particolare il problema principale era quello dei trilli.
Ecco per esempio a cosa serve fondamentalmente la chiave del Fa# laterale: senza di essa il trillo cromatico Fa-Fa# e praticamente impossibile.
Il suo utilizzo quindi è esclusivamente quello (qualcuno la usa nell'esecuzione della scala cromatica, ma io la trovo un po' scomoda per questo scopo).
Non tutti i passaggi sono stati risolti: prova ad esempio a fare un trillo decente con le note Si-Do#  basse!!!!
Un caso di articolazione introdotta per "facilitarci la vita" è l'articolazione che ti chiude il piattello del Sol# quando fai il Fa# senza quello fare un trillo Fa#-Sol# richiederebbe un coordinamento decisamente maggiore oppure quella che ti chiude il Do# basso quando scendi al Si.
La chiave del La# bis centrale, quella piccolina sotto il Si, è una chiave più importante.
Risulta pressoché indispensabile in alcuni passaggi  tipo esecuzioni veloci o trilli tra Sol#-La#, Sol-La# e così via con le note inferiori, oppure nell' esecuzione veloce di passaggi tipo La#-Re* La#-Re#* e così via con le note superiori.
D'altro canto però viene spesso usata in passaggi che non ne richiederebbero l'utilizzo (ricorda che il concetto di difficoltà e legato anche alla velocità di esecuzione per cui un passaggio normalmente semplice suonato a velocità elevata può porre dei problemi diversi che ti costringono a cambiare diteggiatura).
Comunque questo è uno di quei casi nei quali vale la discrezione o l'abitudine dell'esecutore.
Per i trilli Do-Re* o Do#-Re* si usa una posizione particolare per il Re*(vedi allegato).
Stesso discorso per il Fa# acuto nel caso  non si abbia la chiave apposita.
Qui entriamo nel campo dei sovracuti.
In figura puoi vedere una posizione bis il Fa ed una posizione per emettere il Fa# acuto senza la chiave apposita.
Riassumendo, per concludere, in generale è l'esecutore che gestisce secondo il suo piacere e abitudine le varie diteggiature, tranne quei casi nei quali, come hai visto, si è praticamente obbligati ad usarne una specifica.
In ogni caso il requisito fondamentale, oltre alla conoscenza delle posizioni alternative, è la pratica, la velocità di associazione lettura-"posizione più idonea" (specialmente quando leggi a prima vista e quando improvvisi).
A proposito, non confondere le posizioni alternative con le posizioni speciali per correggere i difetti di intonazione, timbrici o al contrario per fare volutamente note "stonate" (vedi "quarti di tono"): questa è tutta una altra storia che varia da un esecutore  all'altro e da uno strumento all'altro, anche se ci sono delle posizioni base dalle quali partire.
Debbo acquistare il mio primo strumento, quale mi consiglia?
Dunque: trovi strumenti nuovi che partono da circa 1.500.000.
Usati ovviamente li trovi a meno ma devi stare attento che chiudano bene, ovvero che non perdano aria mentre suoni.
A tal fine se decidi per l'usato ti consiglio di acquistarlo con un saxofonista che te lo possa provare.
In questo caso puoi trovare marche tipo Grassi o Borgani intorno al milione.
Onestamente però, se puoi, ti consiglio di acquistare un sax nuovo.
In sintesi ti consiglierei di iniziare sicuramente con un sax alto (ma se hai le idee chiare sul suono che vuoi puoi iniziare anche con il tenore), possibilmente Yamaha (1.700-1.800) o Jupiter (1.500-1.600) perchè sono strumenti ben intonati e pronti nell'emissione,(e questi sono due aspetti che semplificano la vita a tutti i livelli) nonchè meccanicamente ben concepiti.
Spendi qualche lira da subito per il bocchino!
Le ditte normalmente corredano i loro strumenti con bocchini mediocri essendo questo  un oggetto vitale per l'emissione del suono ma anche molto personale nei criteri di scelta.
Per cui appena puoi prendi un Selmer S80 apertura C** (se li trovi ancora) o un Selmer S90 apertura 180-190 o un Ottolink "Tone Edge" apertura 6*.
Costano intorno alle 150.000 180.000 ma ti permetteranno di raggiungere presto migliori risultati facilitandoti l'emissione delle note.
Monta ance Rico Royal gradazione 2 per iniziare ma comprane poche perchè se studi assiduamente presto passerai a 2.5 e poi a 3 guadagnando in volume e qualità timbrica.


Zast
Nebuloso







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COMMENTI
Inserito il 19/6/2008 alle 18.54.09 da "francesco91x"
Commento:
Le posizioni per eseguire le note acute in un sax tenore sono diverse rispetto a quelle degli altri sax? Io ho dei problemi con i sovracuti con un tenore della yamaha professionale (yts 875-ex):riesco ad eseguire i sovracutissimi ma non i sovracuti...come posso fare?
 
Inserito il 14/1/2010 alle 12.57.19 da "vincenzo184"
Commento:
vorrei aquistare un sassofano ma non conosco niente di questo strumento,ma o voglia di imparare mi puo consigliare che tipo di sassofano posso aquistare per un principiante come lo sono io.grazie e distindi saluti paolo
 
Inserito il 24/3/2010 alle 10.51.09 da "cirillaccio"
Commento:
ciao, sono Maurizio Bugli di Pontassieve (firenze) suono il sax dal 1973, il primo strumento che ho avuto era un alto couesnon ,poi passo al tenore un rampone e cazzani e nel 1974 compro il mio primo mark vi, poi un mark vii che ho subito rivenduto, e da qualche anno suono un borgani vintage jubilee, e debbo dire che non vi è confronto con balance super balance e mark vi che tenga, mi meraviglio che tu citi la casa Borgani " da banda" non è proprio così negli ultimi anni ci sono stati e ci sono fior di professionisti che usano strumenti Borgani, inizizndo da Joe Lovano che è uno dei loro testimonial piu prestigiosi, poi c'è stato il compianto Bob Berg, e anche Michael Brecker possedeva un borgani, poi c'è Pietro Tonolo che suona il Borgani lasciando in soffitta il suo vecchio >Conn, e poi tanti altri se vai da Borgani a Macerata dove io sono stato , troverai delle persone gentilissime e squisite che si mettono a tua disposizione, io ne sono rimasto folgorato..., certo i soprani sono il fiore all'occhiello della casa ma anche i tenori e gli alti non scherzano e poi puoi scegliere provandone decine e decine di strumenti...
 
Inserito il 26/5/2013 alle 11.09.33 da "tramannoni"
Commento:
Grazie per le belle informazioni tecniche. Devo però anch'io sottolineare come le informazioni sui costruttori di strumenti non siano assolutamente aggiornate (potevano forse andar bene nei primissimi anni Ottanta), e rischiano di confondere un principiante alla ricerca del suo primo strumento. Ad esempio, che Borgani non sia un marchio professionale suona stridente nel 2013, visto che si tratta di un'azienda che ormai produce solo strumenti professionali di altissimo livello, pari in Italia ai soli Rampone e Cazzani (non citati nell'articolo), e suonati dai migliori strumentisti del mondo. Degli altri marchi italiani, citati invece come vivi e vegeti, è rimasto purtroppo ormai solo il ricordo o un guscio riempito di... riso alla cantonese. Questo non toglie che le due principali marche italiane offrano anche qualcosa anche al principiante - come fa anche il nuovo marchio M&G, che assembla e rifinisce in Italia buone parti costruite in Oriente.

Che le informazioni vengano da un altro tempo lo dimostra anche la sottovalutazione di Yamaha, azienda che negli ultimi decenni ha affiancato alla sua consueta produzione da studio alcuni strumenti di eccezionale valore. Nel frattempo si è fatta conoscere da un pubblico più vasto anche l'ottima giapponese Yanagisawa, con strumenti quasi esclusivamente di fascia alta. Restando in oriente, si dovrebbe anche far presente che la produzione taiwanese (tra cui quella di Jupiter) ha raggiunto livelli qualitativi eccellenti, pur rimanendo forse ancora non in grado di produrre strumenti dalla personalità spiccata: ma sono un valore eccezionale per i principianti alla ricerca di strumenti dalle caratteristiche professionali (Borgani, Keilwerth e Mauriat, per esempio, producono le loro linee da studio/intermedie in quell'isola).

Si potrebbe anche accennare alla presenza di una vastissima offerta di strumenti cinesi di costo inferiore ai cinquecento euro, specificando che la loro affidabilità e suonabilità è in genere molto inferiore a quella della fascia superiore, e che se si intende suonare il sax per anni conviene forse non tenerli in considerazione. È bene però sapere che ci sono, e che se il bilancio è ristretto e la prospettiva quella di suonare un paio di volte al mese, potrebbere essere un'idea. Non sarebbe male affidarsi, in questo caso, all'assistenza di un negozio che possa anche risolvere eventuali problemi con molle, tamponi e altri particolari di durata non eccelsa.

Anche nel campo degli accessori le cose sono cambiate, e ai classici citati nell'articolo si sono affiancati, anche nel nostro mercato, altri nomi. Mi vengono in mente bocchini ed ance Vandoren, Bari, Meyer, Rigotti, Fibracell, ma l'elenco potrebbe essere ormai lungo.

Cordiali saluti,
Paolo
 
Inserito il 5/8/2013 alle 9.40.45 da "pippo.inguaggiato"
Commento:
salve ho un bocchino per sax baritono berg larsen in metallo, con apertura 100, e un'ancia 3 e mezzo ma ho problemi sugli acuti il suono è molto sgradevole, come posso ovviare montando un'ancia diversa o montando un bocchino in ebanite? grazie!!!!!
 

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Data ultima modifica: 20/03/2006

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