Passiamo
ora allo studio degli intervalli di seconda e di settima.
Cominciate
ad avere dimestichezza con questi intervalli, prima sulla carta e poi sul
vostro strumento, come descritto nella precedente lezione.
La
prima e la seconda nota di una scala maggiore danno l'intervallo di seconda maggiore.
DO-RE = seconda maggiore
SIb-DO =
seconda maggiore
FA#-SOL# = seconda maggiore
Come potete notare
la distanza tra le due note è di 1 tono.
Audio MIDI
La seconda maggiore
è un
intervallo decisamente "melodico", trattandosi di
gradi diatonici congiunti.
Cercate di richiamare alla
mente il numero più alto possibile di melodie a voi note che fanno di questo intervallo una caratteristica distintiva, oppure
cercatelo sui temi dei vostri Real Books. Questo procedimento di concretizzazione è molto utile per il riconoscimento e
l'assimilazione dell'intervallo.
Vi do qualche
suggerimento:
Strangers in the night (B.
Kaempfert)
There will never be another you
(Warren/Gordon)
In a sentimental mood (D.
Ellington
)
Corcovado
(A.C.Jobim)
Suonato simultaneamente
l'intervallo di seconda maggiore non risulta così
tanto "melodico", ma viene anzi definito come avente una sonorità dissonante,
utilizzata per formare i "cluster" (due o
più intervalli di seconda suonati simultaneamente).
Vorrei chiarire da subito
che quando usiamo i termini consonante
e dissonante, ci riferiamo solo
all'effetto uditivo che gli armonici dei singoli suoni formano scontrandosi uno
con l'altro, dando più o meno origine a "battimenti". Lungi da noi il dare
giudizi estetici alle sonorità, essendo queste di esclusiva
competenza del gusto di ciascun singolo musicista. Qualcuno, non ricordo chi,
scrisse che le dissonanze solo il sale del Jazz.
Alcuni eccelsi musicisti ne hanno fatto un segno distintivo, basti pensare allo stile di
Monk o agli arrangiamenti di Gil Evans e George Russel.
Ascoltate attentamente la
sonorità derivante da una seconda maggiore suonata simultaneamente; avvertitene
l'"urto", la dissonanza, ma al tempo stesso la vicinanza dei suoni, che
contrasterà con lo stesso tipo di dissonanza data dalla settima minore (il suo
rivolto).
La seconda minore è anche chiamata "semitono diatonico". La distanza
tra i due suoni è quella minima consentita dal nostro sistema musicale: il
semitono (in altre culture viene contraddistinto,
quantificato chiaramente e codificato anche il quarto e l'ottavo di tono!).
All'interno di una scala
maggiore lo trovate tra il 3° e il 4° grado (MI-FA) e tra il 7°
e l'ottavo (SI-DO).
Per maggior chiarezza vi
faccio qualche altro esempio:
DO-REb = seconda minore
LA-SIb =
seconda minore
MI#-FA# = seconda minore (FA-FA# sarebbe una prima eccedente)
Come potete notare la distanza è
di mezzo tono.
Audio MIDI
Anche la seconda minore è
un intervallo melodico, ma non quanto quella maggiore, abituati come siamo, a
scale che in prevalenza hanno tra il primo ed il secondo grado
la distanza di un tono intero.
Suonateli con il vostro
strumento e cantateli più volte; percepite la distanza minima e la suddivisione
del tono in due parti (quasi) uguali, due intervalli di seconda minore.
Alcune delle melodie note
che possono orientarvi in questo intervallo sono:
Stardust (H.
Carmichael)
Fascination
(Marchetti)
Suonata simultaneamente,
la seconda minore, è ancora più "fastidiosa" della sua sorella maggiore, in quanto le frequenze dei due suoni cozzano maggiormente,
dando origine a battimenti molto forti.
L'urto tra i semitoni è
più evidente che tra toni interi, tant'è vero che gli arrangiatori,
nell'armonizzare a parti strette una melodia (vedi lezione di
Arrangiamento …) tendono ad
evitare che al canto si verifichi una situazione di questo tipo; renderebbe
stridente la sonorità e offuscherebbe la cantabilità del tema in quel punto. Al
contrario se si vuole creare tensione e ansia, la seconda minore, è tra gli
intervalli più adatti.
Suonatela col pianoforte o
con la chitarra e percepite l'estrema vicinanza dei suoni, che stridono e
"chiedono" di unirsi per calmare i battimenti; notate la "tempesta" del
semitono e la "calma piatta" dell'unisono appena dopo.
L'intervallo di settima maggiore è il rivolto della
seconda minore.
La settima nota di una
qualsiasi scala maggiore, rapportata con la prima, dà l'intervallo di settima
maggiore.
DO-SI = settima maggiore
FA- MI =
settima maggiore
SOLb-FA = settima maggiore
Come vedete la distanza
tra le due note è di 11 semitoni.
(ne manca solo 1 all'ottava che è di
12 semitoni o 6 toni)
Audio MIDI
E' un intervallo
particolarmente difficile da intonare e da riconoscere, per
cui soffermatevi più a lungo su questo; suonatelo più e più volte
cercando di memorizzarlo e cantatelo ancora di più! Se
avete difficoltà, un metodo per raggiungerlo più facilmente è quello di
intonare l'ottava e scendere di un semitono, ovvero di una seconda minore
discendente
Audio MIDI
(la settima
maggiore si trova sempre mezzo tono sotto la tonica); oppure, se già lo
conoscete, di raggiungerla attraverso l'arpeggio di Xma7
Audio MIDI
Eccovi un paio di temi nei
quali potrete concretizzare e "ancorare" questo
intervallo:
Moon
River
Samba De Orfeu (L. Bonfa)
Suonato simultaneamente
anche questo intervallo stride, ma è sufficiente "riempire" lo spazio intermedio
con altre note per renderlo piacevole e interessante; ma di questo parleremo
nella sezione dedicata al riconoscimento degli accordi.
Audio MIDI
Notate la similitudine
con la sonorità della seconda minore, ma anche il vuoto tra i due suoni, la
presenza di un suono grave e di uno acuto; notate la "tensione" verso l'ottava
(rivolto dell'unisono), verso il rilassamento dei battimenti e quindi
dell'orecchio; percepite la dissonanza della settima maggiore e la consonanza
perfetta dell'ottava.
Audio MIDI
Molte delle considerazioni
appena fatte, valgono anche per la settima
minore. Questo intervallo è il rivolto della seconda maggiore. E' la
settima nota di qualsiasi scala minore naturale rapportata con la prima; si
trova sempre scendendo di un tono dalla tonica.
DO-SIb = Settima minore
MI-RE =
Settima minore
LAb-SOLb = Settima minore
Come notate la
distanza fra i due suoni è di 5 toni.
Audio MIDI
E' molto utile
acquisire confidenza con questo intervallo, caratteristico dell'accordo di
"dominante", il "cardine" della musica tonale (ne parleremo nella sezione
dedicata agli accordi).
- Intonate
con la voce la vostra scala amica di Do maggiore, ma quando arrivate al settimo
scalino, il SI, flettete di
mezzo tono all'indietro, tra il SI ed il LA, cantando un Sib. Quello è il suono
della settima minore. Rifate ora la scala intonando direttamente il Sib.
- Intonate un qualsiasi
intervallo di ottava e poi scendete cromaticamente di due semitoni;
"memorizzate" il suono.
Audio MIDI 17a
Audio MIDI 17b
Ora siete pronti per
intonare direttamente una settima minore.
Se ancora avete difficoltà, suonatevela più volte con
lo strumento, poi cantatela e verificate di volta in volta.
Percepite l'urto di
questo intervallo se suonato simultaneamente; è lo stesso urto della seconda
maggiore, ma con un notevole "vuoto" sonoro all'interno.
Audio MIDI
Ricordate che un buon
musicista è un "buon" cantante e che un cantante è veramente bravo quando
possiede la conoscenza armonica di ciò che canta.
Cantate spesso e volentieri, oltre a far bene al cuore,
fa bene all'orecchio!
Inserisci un commento
©
2002 Jazzitalia.net - Gianni Azzali - Tutti i diritti riservati
© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.
|
Questa pagina è stata visitata 35.960 volte
Data pubblicazione: 11/10/2002
|
|