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Piero Odorici with Cedar Walton Trio
Cedar Walton presents Piero Odorici
Savant (2012)
1. Cesadias
2. For Someone So Beautiful
3. Over the rainbow
4. Tin Tin Deo
5. My One And Only Love
6. Native Son
7. Willie's Groove
8. If I Should Lose You
Piero Odorici
- tenor sax
Cedar Walton
- piano
David Williams - bass
Willie Jones Iii - drums
Un trio lussuoso si mette a disposizione di
Piero Odorici,
solido sassofonista di matrice hardbop. A pubblicare il cd è la Savant, prestigiosa
etichetta che ha in catalogo
Jerry Bergonzi,
Wayne Escoffery, Louis Hayes e tanti altri importanti nomi del jazz moderno.
Cedar Walton,
in realtà, collabora a fasi alterne con Odorici da una decina d'anni. Non è nuovo,
cioè, a questo tipo di incontro. Questo lavoro, però, rappresenta una sorta di riconoscimento
per il musicista italiano, che entra, così, dalla porta principale nel salotto
buono del mainstream attuale.
Il disco è formato da quattro standards e da altrettante composizioni originali.
I tre americani, in un certo senso, non si rifanno alla tradizione, ma vivono la
musica naturalmente. Fa parte del loro patrimonio culturale se non genetico. Suonano
come sanno, senza forzare.
Cedar Walton,
in particolare, si distingue per un grande senso dello swing e per la predilezione
per un jazz essenziale, espresso con interventi stringenti ed efficaci. Ha fatto
parte dei jazz Messangers di Art Blakey e si sente. David Williams e Willie Jones
sono propositivi, propulsivi e decisamente "dentro" un discorso ritmico sfarzoso,
ma non lussureggiante.
Piero Odorici
riesce a tenere, comunque, il passo dei compagni. I suoi assoli nei tempi mossi
con cadenze latin devono qualcosa al modello-Barbieri. Rispetto al sassofonista
argentino, però, l'italiano non raggiunge l'acme dell'intensità del celebre Gato.
Evidenzia, invece, un maggiore controllo dello strumento, ma anche una minore abilità
nell'accendere, nell'infiammare l'atmosfera dei brani. Nelle ballads è impeccabile,
ben determinato, rivelando un suono caldo e avvolgente, fin troppo preciso. Il suo
solismo non nasconde, in fin dei conti, sorprese di sorta.
In conclusione l'album costituisce una conferma per
Piero Odorici,
che riesce a costruire un dialogo autentico con veri specialisti del genere, a casa
loro, rivelandosi padrone del linguaggio di un jazz senza età, il jazz della moderna
tradizione.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 07/04/2013
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