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The Jazz Passengers
Reunited
Yellowbird Yeb 7714 2 - 2010 Distr. Egea
1. Wind Walked By
2. Seven
3. Button Up
4. Reunited
5. The National Anthem
6. Tell Me
7. Spanish Harlem
8. Bonus Tracks:
9. Think Of Me
10. One Way Or Another
Curtis Fowlkes - trombone, voce
Roy Nathanson - alto e sax soprano, voce
Bill Ware - vibrafono, voce
Bradley Jones - basso, voce
E.j. Rodriguez - batteria
Sam Bardfeld - violino
Ospiti -
Marc Ribot - chitarra (da 1 a 6)
Elvis Costello - voce principale in Wind Walked By
Deborah Harry - voce in Think Of Me; One Way or Another
The Jazz Sowaways in Spanish Harlem:
Susi Hyldgaard - voce
Ben Perowsky
- batteria
Russ Johnson - tromba
Tanya Kalmanovitch - viola
Ruben And Patricia Munne - dialogo
Curtis Fowlkes - trombone
E.j. Rodriguez - percussioni e dialogo
A volte ritornano. E fanno bene, perché della linfa mercuriale dei Jazz Passengers
ce ne è bisogno a iosa. La loro ultima session in sala di registrazione risale a
quattordici anni fa, quando nel 1996 diedero alla luce "Individually Twisted"
(32 Records). Successivamente, sempre la 32 Records licenziò "Live in Spain".
Il gruppo nacque per mano e volontà del sassofonista Roy Nathanson e del trombonista
Curtis Fowlkes nell'oramai lontano 1987 e ne faceva parte anche il graffiante chitarrista
Marc Ribot, in questo lavoro impiegato al meglio per 6/9. Il violino è rigato di
rock da Sam Bardfeld, anche componente della Bruce Springsteen's Sessions Band e
non più da Rob Thomas (qui presente solo in Think Of Me e One Way Or Another)
o, successivamente, da Jim Nolte.
The Jazz Passengers hanno un personale universo musicale e, meglio dirlo subito,
questo lavoro è gustoso e sorprendente. Merito anche degli ospiti, carismatici ed
intriganti come Elvis Costello che marchia la bella Wind Walked, sbilenca tanto
quanto le armonizzazioni dissonanti di Costello e con un singolare senso dello swing;
Deborah Harris, che firma con la sua inconfondibile voce la febbrile Think Of Me,
dall'andamento caracollante in una sorta di parodia della Swing Era, e rilegge con
erotico/sardonico carisma, One Way Or Another di Nigel Harrison. Un discorso
a parte va fatto per Spanish Harlem, perché la scena è di un altro ensemble, con
Fowlkes e Rodriguez, ma con altri "inquieti e inquietanti" musicisti, tra i quali
spicca Ben Perowsky
alla batteria e la voce solista di Susi Hyldgaard: The Jazz Stowaways.
I puristi, come sempre e al solito (altrimenti non sarebbero tali) storcono il
naso già solo al sentir pronunciare il nome dei Jazz Passengers. Sarà perché il
loro sound è dissacrante, perché destruttura gli schemi troppo cari ai benpensanti.
Sarà perché appare indubitabile che il sestetto /settetto sappia ben suonare e conosca
il jazz come le sue tasche, non restando fermo alla musica afro-americana, ma ampliando
le stitiche vedute. Si ascolti Reunited, per esempio, dove il vocalese viene
preso a schiaffi, anzi a buffetti. Nathason & Company ricordano quel miracoloso
processo uman-musicale che è stato Frank Zappa ed al quale, molti, tanti, devono
qualcosa. Ma preferiscono non dirlo troppo in giro. Sono irridenti, irriverenti
come lo possono essere Igudesman & Joo per la classica, epurati di quella comicità
da palco che contraddistingue questi ultimi e, soprattutto, senza troppo volgere
lo sguardo a cover, ad eccezione de The National Anthem dei Radiohead, ancor più
rocciosa e straniante, Spanish Harlem di Lieber, Spector e Astor,
nonché la già citata One Way Or Another.
A conti fatti, quindi, un ottimo lavoro, divertente che attraversa il jazz, lo
oltrepassa e dice tante cose nuove. Per la buona pace di tutti.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
| Bill Frisell ~ Ron Carter Available @ www.Bill Frisell.com ~ July 1, 2002 Montreal, Quebec, with Greg Liesz, Billy Drewes,, Curtis Fowlkes, Ron Miles,, David Piltch, Matt Cham... inserito il 29/04/2008 da bathoshue - visualizzazioni: 4006 |
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Data pubblicazione: 01/01/2011
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