Jazzitalia - Live: Sex Mob Plays Ellington, Nino Rota e Bond e Endangered Blood
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Sex Mob
Plays Ellington, Nino Rota e Bond
Endangered Blood
Venezia, Teatro Fondamenta Nuove: AVANT/POST
17 e 24 Novembre 2011
di Giovanni Greto


SEX MOB
Steve Bernstein - tromba slide
Briggan Krauss - sax alto
Tony Scherr - contrabbasso, basso elettrico
Kenny Wollesen - batteria


ENDANGERED BLOOD
Chris Speed - sax tenore, clarino
Oscar Noriega - sax alto, clarinetto basso
Trevor Dunn - contrabbasso
Jim Black - batteria



La nuova rassegna del teatro veneziano vuole indagare, come sottolineato nel comunicato stampa, "quel territorio che si muove tra le tensioni dell'avanguardia e la versatilità del post-moderno (o post-tutto?)", oltre a ribadire "il ruolo del teatro come avamposto culturale nella quotidiana lotta per la crescita culturale della città".

Quasi cento minuti non di buona, ma di ottima musica, interpretata con gusto, inventiva e creatività hanno sprigionato dal loro animo i musicisti dei Sex Mob, giunti in laguna in esclusiva italiana. Guidato dal trombettista, compositore e arrangiatore Steve Bernstein, che ha utilizzato un inusuale strumento ‘slide', ossia a scorrimento, quasi un piccolo trombone, il gruppo ha reso omaggio a tre compositori: l'inglese John Berry, l'italiano Nino Rota, l'americano Duke Ellington. Nei lunghi brani ascoltati, il quartetto ha eseguito un paio di temi scritti da Berry per i film che hanno per protagonista James Bond, l'agente 007 – "Goldfinger" e "Si vive solo due volte"- alternandoli con altri di Nino Rota scritti per i film di Fellini, "La strada", "Amarcord", "La dolce vita", "I vitelloni". Il risultato assomigliava ad una suite ricca di spunti ed impreziosita da lunghe improvvisazioni, botte e risposte tra tromba e sax contralto e geniali assolo del batterista Kenny Wollesen, sommerso dagli applausi. Ha percosso con maestria ed eleganza sia i tamburi, cui ha affiancato 4 meravigliosi piatti turchi, sia un piccolo set di gongs, i quali, abbinati ad un Log Drum in grado di riprodurre più di mezza scala di suoni, hanno creato degli efficaci e stranianti episodi ipnotici. Di Duke Ellington, invece, il gruppo ha interpretato "C Jam Blues", "The Mooche" e brani tratti da "Black and Tan Fantasy" e dalla suite "Black, Brown and Beige". Una performance godibilissima, che ha evidenziato l'affiatamento generale e l'affidabilità di una sezione ritmica già apprezzata e collaudata negli ensemble di Bill Frisell.

Anche gli Endangered Blood, "pericolo per il sangue", presentano una formazione priva dello strumento armonico (chitarra o pianoforte), in modo da ottenere un grado maggiore di libertà, con idee che nascono all'istante ad uno dei fiati che chiede ed ottiene uno sviluppo dagli altri. Rispetto all'ultimo CD, "Endangered Blood'" (Skirl Records), interamente riproposto, pure se con un ordine di esecuzione diverso, i brani dal vivo vengono dilatati, quando appunto un'idea sorge e chiede di potersi esprimere il tempo di cui necessita. Ottimo l'interplay sia tra Speed e Noriega, che tra Dunn e Black. Quest'ultimo ha scelto di utilizzare un rullante con la cordiera poco presente, di preparare una timbrica molto secca nelle pelli e di attutire parecchi piatti, in special modo uno dalla sonorità davvero esile, ma efficace negli scambi pirotecnici. Tutti i brani provenivano dalla scrittura di Chris Speed, ad eccezione di "Nice Try", di Noriega, dedicato a Paul Motian, quella sera appena scomparso, ed "Epistrophy" di Thelonious Monk. Dalla scaletta citiamo "Tacos at Oscars", in cui si respira un free jazz del periodo originario e "Valya", nel quale sia Dunn che Black, in maniera diversa, adottano l'archetto per lo strumento acustico e per un effetto stridente sui piatti.







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Data pubblicazione: 26/02/2012

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