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Stefano Pastor - Ari Poutiainen
North South Dial
Slam (2011)
1. Summering telluric current
2. Cosmic steam
3. But frost remained
4. Floating under the icecap
5. Ozone drizzle
6. Breathing vault
7. Caught between two winters
8. Far blue globe
9. Mineraloids from nowhere
10. Chasing the atmophile elements
Stefano Pastor
- violino e sintetizzatore
Ari Poutiainen - violino
Stefano Pastor
sa scegliere ogni volta compagni di viaggio e situazioni diverse per realizzare
i suoi progetti. E' il suo metodo di lavoro che esclude la ripetizione, la routine,
per accettare nuove sfide in territori mai sicuri e tranquillizzanti. Dopo aver
recentemente rivisitato la "new thing" con occhio europeo in "Freedom" e aver avvicinato
la world music di qualità in "Bows", stavolta è il turno di un Cd che testimonia
l'incontro con Ari Poutiainen, musicista e musicologo finalndese, poco noto in Italia,
ma titolare di esperienze in ambito progressive jazz con gruppi come Ardency e Farther
out, unita ad attività di divulgatore e didatta. Da questo rendez vous sono
nate queste dieci tracce registrate in presa diretta dai due violinisti, con l'"intrusione"
di un sintetizzatore manovrato da Pastor utilizzando il pedale sustain per
operare in simultanea.
Ne è venuto fuori un lavoro di non agevole impatto, rigoroso, contenente musica
molto avanzata, dove il jazz costituisce uno dei linguaggi possibili, accanto ad
altri di derivazione eurocolta-contemporanea. Si assiste, infatti, ad uno scambio
continuo di stimoli, di input che vengono accolti e rimpallati dai due protagonisti
in un gioco di botta e risposta coerente, coeso e assolutamente intrigante. Pastor
si distingue dal partner per un suono più vicino al violino jazz o al sassofono.
E' il più "in the tradition" fra i due. Poutiainen si diletta, invece, a cercare
suoni raddoppiati, accordi spurii o effetti rumoristici. Il suo solismo è decisamente
lontano dalla tradizione jazzistica, anche comprendendo in questo ambito i più importanti
esponenti del free come Leroy Jenkins o Billy Bang.
Il disco si snoda con strutture piuttosto simili fra i vari brani. Si può isolare,
all'interno di ogni traccia, l'accenno di un tema scarno, di un brandello di melodia
sui generis solitamente suggerito da Pastor. Su questa proposta Poutiainen suona
in controtendenza assegnando colpi ben assestati con l'archetto, sviluppando la
cellula tematica in senso lato e portando a vette parossistiche il discorso, imperversando
con veloci saliscendi con scale improprie, deviate e devianti lo stile canonico.
Il punto di forza del disco sta proprio nel contrasto fra la semplicità del "motivo"
di base e la complessità timbrica, ritmica e dinamica che si scatena subito dopo
l'esposizione iniziale. Il sintetizzatore offre, poi, un background elettronico,
un ulteriore risvolto, riempimento "noise" ad un dialogo già molto ricco e articolato.
Fra i brani migliori si può citare "Ozone Drizzle" che comincia con un ritmo ottenuto
battendo le dita sulla cassa armonica del violino. Si appalesa, subito dopo, un
riff composto da note assolutamente non codificabili, che suggeriscono l'idea di
un seghetto impegnato a tagliare il legno. Esce con un assolo con elementi vagamente
africaneggianti
Stefano Pastor. Ritorna in primo piano Ari Poutiainen che lo incalza,
lo inchioda con una selva di note protese verso l'alto, costringendo il partner
a rispondere sullo stesso piano. Si raggiungono, in questo modo, livelli di tensione
palpabili.
Da segnalare pure "Chasing The Atmophile Elements" dove, accanto ad un'impaginazione
simile alle altre tracce, si può individuare una parentesi quasi dixieland, un dixieland
degli anni tremila....
Il Cd testimonia, a conti fatti, un percorso introspettivo di due musicisti non
solo ferrati tecnicamente sul loro strumento, ma forti anche nelle loro concezioni
artistiche e intellettuali. L'improvvisazione nasce, cioè, dal connubio di due personaggi
di grande preparazione, che sanno come andare oltre le loro conoscenze per produrre
un qualcosa di personale, ma che risente inevitabilmente del rispettivo e ingombrante
(in senso positvo) bagaglio culturale.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 03/07/2011
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