Peccato che sia breve. Ecco, forse è l'unica nota stonata di questo lavoro live. Un trio che si muove con scioltezza e particolare senso narrativo: Luca Ciarla al piano, Sylvain Gagnon al contrabbasso e Anthony Fernandes alla batteria.
Ciarla è in un solido e consistente stato di grazia e ciò traspare sia dal suo pianismo, sempre più ricco d'inflessioni personali, che dalla sua vena compositiva.
Sette brani registrati dal vivo al Fringe Club di Hong Kong durante il festival "Music, Wines & Molise" del marzo 2004. Sei di questi sono a firma dell'eclettico pianista e violinista molisano. Unico standard l'inossidabile All the things you are eseguito con particolare rispetto della tradizione ma con lucido spirito personale.
E' un album ad alta gradazione alcolica, non liquoroso ma con un bouquet ricco di profumi tipici della cultura italiana.
Non ci sono effetti speciali, ma robustezza e solidità sia nella ritmica – sempre attenta alle variazioni tematiche – e sia nelle soluzioni timbriche ed armoniche.
L'esecuzione dal vivo pone in rilievo l'indiscutibile interplay del trio che snoda un magma sonoro di particolare intensità espressiva.
La Macina, Salta che ti passa, Ninnananna per Aberta, il sontuoso Tango della Parmigiana, echeggiano dei suoni tipici degli agri molisani ingentiliti dalle improvvisazioni basculanti di
Ciarla e sempre sostenuti solidamente dalla cavata arguta di Gagnon
e dal dirompente Fernandes.
Un lavoro forte, corposo e, perché no, al contempo rilassante.
Per l'ascolto, si consiglia di sorseggiare un robusto nero di terra di Puglia o Molise o Lucania.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia