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Lezione 1: tre approcci all'improvvisazione
di Luca Ciarla
info@violipiano.it

Iniziare ad improvvisare con il violino non è facile per chi ha avuto un impostazione classica. Io consiglio sempre di avvicinarsi al mondo dell'improvvisazione con tre approcci diversi all'inizio.

Approccio n. 1 ornamentazione
Suonate il brano "Oh Susanna" in Re maggiore e cominciate a trasportarlo in tutte le tonalità eseguendolo salendo di semitono come se si stesse facendo dei vocalizzi. Ad ogni modulazione, cercate di aggiungere "al volo" una nota di passaggio, un bicordo, una pausa, ecc. Le possibilità sono tantissime, anche se si resta ancorati al tema. Sforzatevi di aggiungere qualcosa istantaneamente, anche se può sembrare poco gradevole.

Approccio n. 2 sfruttamento della scala
Provate a creare istantaneamente combinazioni di note sfruttando la scala di Re maggiore. Assegnando un numero da 1 a 8 per ogni nota della scala (es. LA è un 5, SI un 6, ecc.), cercate di creare una melodia utilizzando le note come se fossero numeri. Immaginate una sequenza di numeri (es. 37264815) e provate a suonarla subito dopo. Fate poi lo stesso esercizio in tutte le tonalità. Fate finta di creare musica seriale ma quasi istantaneamente!

Approccio n. 3 improvvisazione totale
L'improvvisazione totale può essere un punto di partenza ed un punto di arrivo nella vita di un musicista che vuole o sappia improvvisare sul proprio strumento. Si pensi per esempio a Keith Jarrett e ai suoi concerti di piano solo nei quali spesso la creazione è totale, nel senso che la musica che ascoltiamo è completamente creata all'instante. Ebbene, l'improvvisazione totale (o radicale) può essere utilizzata anche in uno stadio iniziale dell'apprendimento e può aiutare molto a "sbloccare" un musicista dal punto di vista psicologico. In realtà quasi tutti i violinisti a volte riescono ad improvvisare per qualche secondo. Quando si prova un violino o un archetto nuovo, magari da un liutaio, inizialmente spesso si fanno note a casaccio, frammenti di concerti o sonate, scale o altro e si prova come suona sulla quarta corda, note acute, il balzato, ecc. Ecco in questi pochi secondi a volte in realtà improvvisiamo, nel senso che ci può capitare di suonare una successione di note non necessariamente prestabilita. Questa piccola esperienza improvvisativa può svilupparsi in qualcosa di più corposo. Con lo stesso spirito che si ha quando si prova un violino che non conosciamo, proviamo a creare all'istante musica mai sentita prima, lasciandoci andare completamente e ascoltando soltanto il nostro suono. Alla prossima.







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Data pubblicazione: 18/06/2005

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