Il violino nella tradizione classica è utilizzato soprattutto come strumento melodico e solistico. In alcune tradizioni popolari e nel jazz moderno, viene però utilizzato anche dal punto di vista ritmico e persino nell'accompagnamento ritmico (groove).
Tra le varie tecniche possibili, vorrei soffermarmi sopratutto su una di quelle più interessanti, la cosiddetta chop technique, presente in parte nel bluegrass americano e sviluppata ampliamente dal
Turtle Island Quartet.
Con la chop technique è possibile creare al tallone dei suoni particolari (senza pitch, cioè non classificabili come note, praticamente dei suoni percussivi), che se proposti in maniera convincente, possono dar vita a pattern d'accompagnamento (groove) veramente efficaci. L'utilizzo della terminologia inglese è inevitabile visto che per certi termini non si riesce a trovare traduzioni che abbiamo un senso compiuto e che abbiano la stessa chiarezza. Prima di cominciare a smanettare con l'arco, consiglio vivamente di mettere molta pece al tallone, altrimenti l'effetto viene diminuito.
Ecco cosa fare per realizzare la chop technique:
- colpire le corde, possibilmente quelle più basse, vicinissimo al tallone, con un movimento del polso e delle dita (colpire può sembrare eccessivo ma se siete troppo gentili non viene fuori niente)
- se normalmente cerchiamo di tenere l'arco dritto (in senso verticale) oppure leggermente girato verso la tastiera, in questo caso provate a girarlo verso di voi (come se doveste eseguire un ricochet con il legno)
- l'effetto è ancora più evidente se il violino è amplificato
Se siete riusciti ad arrivare ad un suono che sembra più un rumore….ci siete. Ora l'arte sta nel saper controllare questo suono ed unirlo ad altri più definiti per creare dei groove soddisfacenti.
Cerchiamo di codificare adesso i vari suoni che probabilmente avete incontrato tentando di arrivare alla chop technique.
Il suono sordo (o rumore) che abbiamo creato lo chiameremo hard chop. Il suono simile che sicuramente siete riusciti ad ottenere ma che corrisponde ad un pitch definito lo chiameremo soft chop. Vi sarà anche capitato di sentire suoni che per esempio si sentono quando rialzate l'arco dalle corde subito dopo averle colpite. Queste note le chiameremo ghost notes. Volendo codificare tutto ciò in musica utilizziamo questi segni:
Adesso cerchiamo di creare un groove di qualità.
Provate a suonare questo:
Cool chop groove
Nelle pause di croma poggiate l'arco sulle corde (creando quindi ghost notes che ho preferito non scrivere per non complicarvi la vita).
Questa tecnica è sicuramente molto più facile da imparare vedendola fare. Il video
Chop & Grooves di
Darol Anger, un maestro della
chop technique, vi sarà di grandissimo aiuto.
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Data pubblicazione: 26/06/2006
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