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Dario Piccioni
Limesnauta
Caligola (2020)
1. Aldebaran
2. Road to Edessa
3. Carrer del Mediterrani # 1
4. Sueño de Hadas
5. Carrer del Mediterrani # 2
6. Mal de Amura
7. Motherland
8. Carrer del Mediterrani # 3
9. Indo Europa Express
Vittorio Solimene - piano Dario Piccioni - double bass and acoustic bass Ivan Liuzzo - drums
Special Guests:
Stefano Saletti - oud on tracks 2/9, Veronica Marini - vocals on track 2/9 Eugenio Colombo - soprano sax Daniele Di Pentima - tabla on tracks 9. "
Dario Piccioni è
un bassista romano da molti anni in attività, con esperienze nel jazz, ma anche
in altri generi musicali, che solo nel 2020 pubblica il primo disco a suo nome.
Nell'album, accanto al leader, sono presenti il giovane pianista Vittorio
Solimene, provvisto di buoni studi e di idonee frequentazioni, nel suo
curriculum, ed il poliedrico batterista Ivan Liuzzo, con relazioni nel campo
dell'elettronica, oltre che in compagnia di musicisti del panorama nostrano
attuale, quali Matteo Bortone o Manlio Maresca. Le nove tracce del cd sono tutte
a firma del leader del trio, che si riserva pure tre pezzi in solitaria, in cui
rivela le sue doti tecniche e la sua espressività sia al contrabbasso, che alla
chitarra basso acustica. Il disco non arriva ai 37 minuti di durata e contiene
una musica fresca, attraversata da umori mediterranei, basata su ritmi
latineggianti o su una fusion morbida, dagli angoli arrotondati. Le melodie si
espandono larghe e avviluppanti. Piccioni ha la mano felice, infatti, nella
elaborazione dei temi. I motivi si affacciano, si rincorrono, si reiterano,
sempre con qualche significativa variazione a movimentarne il tracciato.
Solimene, da parte sua, esibisce un pianismo ricco di arpeggi, di sottolineature
fluenti, senza mai uscire fuori strada, rimanendo, cioè, sempre aggrappato al
senso della composizione da estrinsecare. Piccioni dà il cambio al pianoforte
con interventi solistici atti a srotolare gli intrecci melodici allestiti dalla
tastiera, perché la storia deve proseguire e concludersi secondo le premesse e
il finale scritti o ipotizzati dal bandleader.
I brani sono
privi di testo. La cantante Veronica Marini, negli episodi in cui è presente, si
limita a modulare la voce in funzione strumentale, ma si ha l'impressione che le
parole, pur assenti, siano state pensate da Piccioni per ogni titolo dell'album.
L'andamento dei brani, infatti, sembra seguire un filo logico, una falsariga da
dispiegare, da illustrare. Dopo tracce in solo, in trio, in quartetto o in
quintetto con ospiti la cantante Veronica Marini e Stefano Saletti all'oud,
l'album finisce in gloria con "Indo Europa express" eseguita da un sestetto con
in aggiunta Daniele di Pentima alle tabla ed Eugenio Colombo al sax. In questo
capitolo conclusivo, il migliore dell'intera opera, la bussola è orientata verso
un etno- jazz pieno e trascinante e il sopranista romano sfodera interventi
profondi ed efficaci, rinverdendo un po' la memoria del suo gruppo di world
music in salsa mediterranea, "Fortuna", in auge negli anni novanta.
In "Limesnauta",
che letteralmente si può tradurre "Navigatore del confine", si riscontra, in
sintesi, una cura molto italiana per lo sviluppo melodico dei brani e allo
stesso tempo si rinvengono le fragranze delle terre affacciate sul bacino del
"Mare nostrum" in senso lato. La scansione è, poi, quella di un jazz moderno
virato sul piano della gradevolezza, certo non della leggerezza eccessiva o
della superficialità.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 22/05/2021
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