La musica corre lontano dove l'immaginazione e la creazione, quasi in una spirale vorticosa, avvinghiano le note dolci e al contempo stridenti di Lighea, sorta di donna-pesce che rivive ora grazie alla sua reincarnazione musicale e dopo che il suo primigenio autore, Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne aveva fatto il simbolo della scabra bellezza della Sicilia, un omaggio alla stessa bellezza e a quella orgia di suoni delle sirene durante le feste della bufera in fondo al Tirreno e allo Jonio, annota
Domenico Starnone nelle note di copertina.
In assonanza alla musa di chiara voce dell'Odissea omerica, tal Ligheia, la nostra musa sicula rivive ora nello splendido concertato del trio
Raja/La Spina/Tommaso, evidenziando la sua vocalità a volte febbrile, a volte rasserenante, che si spinge verso sonorità e atmosfere che tradiscono simpatie e parentele con motivi popolari del meridione italico, ma anche col jazz, in un gioco fatto di seduzioni, nostalgie e tanta magia…
Magia che incanta gli animi degli ascoltatori di questo bellissimo CD, proprio come avveniva a coloro che udendo il canto delle sirene, ebbri di euforia, ne rimanevano incantati.
Graziosi idilli dipingono le note di questo trio. Gli stessi musicisti scorciano momenti di vita quotidiana che vorremmo non finissero mai data la dolcezza e la serenità che promanano.
È il caso di
E&E
oppure di Erice, che ha i toni di un meridionalismo più marcato, finchè il solo intenso e ben articolato di
Raja lo spinge verso altri lidi, quelli del jazz, dove lo attende anche il suadente solo di contrabbasso di
B. Tommaso, che da grande maestro qual è, ricuce le
tele verso la tradizione del tema.
E così anche
Carritera, aritmicamente latina, mette in luce i bei soli di
M. Raja al sax soprano e di Marvi La Spina al piano, che, con incisività e preicisione, mostra le sue
doti di raffinata pianista.
Splendido anche
Lan Quan Li Jorn, composizione di B. Tommaso, una ballata
affascinante e declamata, quasi un corale, stupenda armonicamente, che ancora
una volta ci racconta un frammento della nostra storia. Lo stesso fanno anche i
singoli soli di contrabbasso prima e di sax dopo, ben integrati e affascinanti
in tutto il loro svolgimento.
Cantastorie, di M. Raja, continua a caratterizzare personaggi e vita vissuta, attraverso quella che è detta "pittura musicale", definendo in rapide, ma meditate, pennellate la natura dei vari stati d'animo.
Questi sono solo alcuni esempi delle 14 tracce che consiglio di ascoltare.
È un progetto discografico interessante e colto in cui è vincente la melodicità, la chiarezza, la suggestione e tanta seduzione. Dino
Plasmati per Jazzitalia (27 Gennaio 2004)
Invia un commento
Questa pagina è stata visitata 10.059 volte
Data pubblicazione: 10/02/2004
|
|