Double Stroke Records (2009)
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Francesco Chebat, Gianni Satta
Promenade
1. Groove #1
"primo ambiente elettrico"
2. Eolo
3. Hey Russ
4. Promenade #1
"primo ambiente acustico"
5. Aria di Polvere
6. So far
7. Circe
8. Promenade #2
"secondo ambiente elettrico"
9. Step Out
10. Promenade #3
11. Pioggia e Sole
12. Pranzo a Rapallo
13. Promenade #4
"secondo ambiente acustico"
14. The Way Back
15. Groove #2
Francesco Chebat
- hammond
Gianni Satta - tromba
Stefano Bertoli - batteria
Cisco Portone - percussioni, cajun
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Ispirato alla celebre suite per pianoforte "Quadri di un'esposizione"
di Modest Musorgskij, è uscito alla fine del 2009
per l'etichetta Double Stroke Records "Promenade" il nuovo lavoro
del duo composto dal pianista
Francesco
Chebat e dal trombettista Gianni Satta.
Registrato con la collaborazione di Stefano
Bertoli alla batteria e Cisco Portone alle percussioni e cajon, questo
disco, composto da pezzi scritti e arrangiati dal musicista meneghino, ha alcune
caratteristiche poco comuni agli album di musica jazz contemporanea a cominciare
dall'organico dell'ensemble che esegue le tracce che compongono la bella e varia
tracklist. Manca infatti il bassista, proprio come nei gruppi del passato che utilizzavano
l'organo Hammond.
Francesco
Chebat sostituisce però l'organo con i sintetizzatori, affidando alla
sua mano sinistra il compito di sostenere i pezzi con linee di basso molto marcate
mentre con la destra esegue melodie e improvvisazioni al pianoforte.
Per quanto riguarda l'aspetto musicale del disco ci sono varie e sostanziali
differenze fra l'opera di Musorgskij e quella di Chebat. Mentre infatti nei "Quadri
di un'esposizione" le Promenade sono costituite da un medesimo tema presentato in
diversi modi, nel disco del pianista milanese sono diventate "tracce" di effetti
sonori e di rumori, simili ma sempre differenti, che collegano tra loro le diverse
stanze fatte di suoni e di atmosfere.
In questo album, in cui si avvertono influssi dei musicisti più diversi
come: il Miles Davis del periodo elettrico, Joe Zawinul con i Weather Report e del
pianista svedese
Esbjörn
Svensson, che
Francesco
Chebat considera una delle figure più innovative del panorama musicale
contemporaneo ed a cui ha voluto dedicare il disco, viene proposta un'alternanza
tra ambienti acustici ed elettrici, con l'introduzione e la chiusura affidate a
due groove, che rappresentano le porte d'ingresso e di uscita.
Degno di nota anche l'apporto del trombettista Gianni Satta che,
spalleggiato da una sezione ritmica, composta da Stefano Bertoli e Cisco
Portone, sempre all'altezza della situazione, offre una grande varietà di timbri
creando atmosfere particolari grazie all'espressività del suono del suo strumento
e a l'utilizzo di effetti elettronici.
Ultima cosa da segnalare è, come affermano gli stessi autori, che la registrazione
del disco è stata effettuata interamente dal vivo, senza successive sovraincisioni.
Un lavoro coinvolgente, pieno di energia e innovazioni.
Elio Marracci per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/03/2010
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